di Giancarlo Liuzzi - foto Rafael La Perna

Viaggio nella "zona dello Sheraton": il quartiere degli affari di Bari in continua evoluzione
BARI – Anche Bari, come Parigi, ha la sua “Défence”: un quartiere degli affari nato per ospitare uffici e sedi aziendali. Si tratta di quella parte di Poggiofranco posta più ad ovest del centro, compresa tra via Camillo Rosalba, via Escrivà, via Tatarella e la statale 16. Un’area che viene comunemente chiamata “Poggiofranco nuova” o “zona dello Sheraton”, per via della presenza dell’iconico hotel costruito qui 35 anni fa.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Nato negli anni 80, sin dalla sue origini questo “rione nel rione” si contraddistinse per gli altissimi e moderni fabbricati che lo andarono a comporre. Grattacieli però destinati non a uso abitativo ma a sedi e studi di piccole e grandi imprese.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

A rafforzare la vocazione “affaristica” del quartiere ci pensarono poi l’edificazione della facoltà di Economia e Commercio nel 1985 e la costruzione dello Sheraton Nicolaus Hotel, i cui spazi furono destinati a ospitare convegni ed eventi, oltre che a dare alloggio agli imprenditori in visita a Bari per lavoro.   

Negli ultimi 15 anni però quest’area del capoluogo pugliese ha cominciato a cambiare e ad evolversi. L’allargamento a ovest con l’apertura di via Pappacena, il prolugamento di via Matarrese (divenuta poi via Mazzitelli), oltre al collegamento dell’area con via Tatarella, hanno reso infatti il “quartiere degli affari” maggiormente inserito nel contesto urbano.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Questo ha portato i baresi a prendere casa in questa zona, che si è andata ad arricchire di supermercati, negozi di alimentari, parchi e locali serali. Perdendo quindi un po’ del suo aspetto affaristico, anche per via dell’aumento del costo degli affitti che ha portato molti uffici a trasferirsi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

La “zona dello Sheraton” rimane comunque un’area molto particolare di Bari, anche per via dei suoi edifici “postmoderni” realizzati da grandi architetti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Siamo quindi andati a visitarla partendo dal confine più a sud, lì dove via Camillo Rosalba incrocia gli svincoli della statale 16. (Vedi foto galleria)

Lasciatici alle spalle lo studentato Renato dell’Andro (aperto alla fine degli anni 90 e dotato di 600 posti letto), ci imbattiamo subito in uno degli edifici simbolo della zona: il Dipartimento di Economia e Commercio dell’Università degli Studi di Bari. Il fabbricato venne eretto nel 1985 a seguito del boom di iscritti alla facoltà, che aveva sede nell’attuale Ufficio Anagrafe di Largo Fraccacreta.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

A questo punto, superato un semaforo, la strada si biforca: a destra prosegue come via Camillo Rosalba, a sinistra prende il nome di via Salvatore Matarrese. Noi andiamo a sinistra per entrare nel cuore della “zona dello Sheraton”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Costeggiamo dunque un lungo muro in pietra, oltre il quale vi sono altissimi pini che celano l’abbazia di Santa Scolastica. Il monastero venne eretto nel 1984 come nuova “casa” del secolare ordine religioso nato a Bari Vecchia. Tra le fronde riusciamo a scorgere il campanile sovrastato da una croce e le vetrate istoriate della chiesa annessa al monastero.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Dopo pochi passi via Matarrese si fa in tre. Sulla destra costeggia un parchetto, al centro è lasciata a uso esclusivo del traffico stradale, mentre sulla sinistra affianca degli altissimi palazzi al cui piano terra trovano spazio alcuni esercizi commerciali.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Gli edifici in questione impressionano per la loro maestosità. Si tratta per lo più di palazzi di 14 piani con prospetti simmetrici e squadrati e pochi orpelli decorativi. Uno stile ben riconoscibile sul fabbricato ad angolo con via Caccuri. Qui alcuni balconi con ringhiera a vetri sono “coperti” da arcate sfalsate di diverse dimensioni. A intervallarli vi sono dei decori rosa con forme geometriche che corrono verso l’alto sino a un “timpano” con oculo centrale.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Proseguiamo per andare a incrociare sulla destra una stradina che conduce su via Camillo Rosalba. Qui si trova
una delle attività “storiche” della zona: l’edicola-chiosco di Francesco Cascione. «Siamo aperti dal 1988 – ci dice il titolare -. La zona è cambiata negli anni: prima c’erano più uffici, ma l’aumento degli affitti li ha fatti andare via».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Confermo  - dichiara Benedetto Bottalico, titolare della copisteria “Copy Center” aperta dal 1987 ai piedi dell’edificio di fronte all’edicola -. Anche la locazione di questo negozio è diventata molto alta. Noi però resistiamo grazie alle convenzioni con la vicina università e ai tanti studenti che bazzicano la zona».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Sul lato di quest’ultimo stabile, si trova dalla fine degli anni 80 il “Caffè Rosalba”. Questa è infatti da sempre una zona caratterizzata dalla presenza bar, frequentati dalle tante persone che in questa parte di Bari lavorano.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ritorniamo su via Matarrese per svoltare a sinistra su via Caccuri, introdotta sulla destra da un maestoso edificio grigio con alte “torri” nere. E giungiamo quindi al giardino Michele Campione: una silenziosa oasi verde posta tra gli alti palazzi. Ospita aiuole, panchine e il bar Giardini di Frida, aperto nel 2018 con suoi tavoli disposti all’ombra degli alberi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Superato il supermercato della Coop via Caccuri si trasforma in via Pappacena. Qui nel 2009 è sorto un prolungamento del quartiere che sin da subito ha ospitato, all’interno di altissimi palazzi, delle abitazioni private. Sui prospetti dei palazzi si intervallano infatti le ampie vetrate degli uffici ai grandi balconi degli appartamenti residenziali.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il complesso, formato da 12 edifici di 13 piani per un totale 350 appartamenti, è disposto su due cortine di forma irregolare che circondano un ampio spazio pubblico: piazza Nilde Iotti, più nota tra i giovani come “punto X”. Lo slargo alberato è diventato infatti uno dei centri della “movida” barese grazie alla presenza di tanti locali serali.

Alle spalle del complesso vi sono poi dei giardinetti che separano la strada dalla trafficata via Tatarella. Ma non è l’unico spazio verde qui presente: all’ombra dei palazzoni vi è anche un vasto terreno coltivato sede dell’Orto in città di Mario Urbano, dove ogni mattina è possibile comprare prodotti agricoli a km0.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Proseguiamo su via Pappacena fino all’incrocio con via Rodolfo Redi, lì dove sorge uno dei palazzi più particolari di tutta l’area: un grattacielo di 45 metri a forma di H costruito nel 1996 dall’impresa Matarrese su progetto dello studio milanese Ottavio di Blasi & Partners. L’unicità del fabbricato sta nella doppia scala centrale a vetrate che, vista dal basso, fa sembrare l’edificio più imponente di quanto già sia.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Sul lato sinistro dello stabile la visuale architettonica è invece completamente diversa. Oltre un parcheggio intravediamo infatti delle basse villette bianche costruite agli inizi degli anni 80, quando qui c’era solo tanta campagna. Le dimore fanno parte di un complesso di circa 20 residenze situate su strada privata Francesco Albergo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Torniamo su via Redi, superiamo un giardinetto per cani realizzato da un’azienda che vende articoli per animali sul lato opposto della strada, per ritrovarci nuovamente su via Matarrese. Ed ecco davanti a noi apparire il prospetto dell’edificio che, negli anni, ha dato il nome a tutta la zona: il prestigioso Sheraton Nicolaus Hotel (oggi solo Nicolaus Hotel), la cui iconica N bianca è disegnata sull’intera facciata.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Fu costruito nel 1990 dal Gruppo De Gennaro in accordo con la catena alberghiera Sheraton su progetto dell’architetto Willi Ramstein, già autore degli Sheraton di Catania, Roma e Malpensa.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

L’albergo sin da subito si propose come il primo vero centro congressi alberghiero di Bari, grazia a una sala conferenze da mille posti con pareti modulari a scorrimento. Nel 2014, terminato l’accordo con la catena internazionale, prese solo il nome The Nicolaus Hotel Bari. Ulteriore particolarità dell’edificio è l’ascensore panoramico che permette di vedere dall’alto tutta la zona circostante.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

L’entrata dell’albergo si trova in via Cardinale Agostino Ciasca, strada sulla quale sorge anche Villa Camilla, struttura sportiva costruita nel 1990 dall’omonima associazione, su dei suoli ottenuti in concessione dall’amministrazione locale. Lo stabile, firmato sempre dall’architetto Ramstein, si compone di un edificio a forma di V dalle diverse volumetrie con strutture sospese a vetrate e altre a forma di onde.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ospita piscina, centro benessere, palestra e spazi polivalenti. Dopo lunghi procedimenti legali (e il fallimento della società che la gestiva), il bene di recente è divenuto proprietà del Comune di Bari.

Di fronte al complesso si trova un altro dei locali simbolo della zona: il Caffè Mozart, attivo dal 1998 e divenuto negli anni un frequentato punto di incontro dei baresi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ritorniamo su via Matarrese per giungere infine su viale Escrivà. Qui un’ampia e recente rotonda smista la strada in tre direzioni. A destra si va verso il centro, a sinistra su via Tatarella, mentre andando dritto si viene condotti in via Mazzitelli, il prolungamento di via Matarrese inaugurato una decina di anni fa.  

Opere che hanno meglio collegato la zona dello Sheraton al resto della città, rendendola ancor più ambita da aziende, professionisti e facoltosi baresi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

(Vedi galleria fotografica)
 


© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita
Lasciatici alle spalle lo studentato Renato dell’Andro (aperto alla fine degli anni 90 e dotato di 600 posti letto)...
...ci imbattiamo subito in uno degli edifici simbolo della zona: il Dipartimento di Economia e Commercio dell’Università degli Studi di Bari
Il fabbricato venne eretto nel 1985 a seguito del boom di iscritti alla facoltà, che aveva sede nell’attuale Ufficio Anagrafe di Largo Fraccacreta
A questo punto, superato un semaforo, la strada si biforca: a destra prosegue come via Camillo Rosalba, a sinistra prende il nome di via Salvatore Matarrese. Noi andiamo a sinistra per entrare nel cuore della “zona dello Sheraton”
Costeggiamo dunque un lungo muro in pietra, oltre il quale vi sono altissimi pini che celano l’abbazia di Santa Scolastica. Il monastero venne eretto nel 1984 come nuova “casa” del secolare ordine religioso nato a Bari Vecchia
Tra le fronde riusciamo a scorgere il campanile sovrastato da una croce...
...e le vetrate istoriate della chiesa annessa al monastero
Dopo pochi passi via Matarrese si fa in tre. Sulla destra costeggia un parchetto, al centro è lasciata a uso esclusivo del traffico stradale, mentre sulla sinistra affianca degli altissimi palazzi al cui piano terra trovano spazio alcuni esercizi commerciali
Sulla destra costeggia un parchetto...
...al centro è lasciata a uso esclusivo del traffico stradale...
...mentre sulla sinistra affianca degli altissimi palazzi...
...al cui piano terra trovano spazio alcuni esercizi commerciali
Gli edifici in questione impressionano per la loro maestosità. Si tratta per lo più di palazzi di 14 piani con prospetti simmetrici e squadrati e pochi orpelli decorativi
Uno stile ben riconoscibile sul fabbricato ad angolo con via Caccuri. Qui alcuni balconi con ringhiera a vetri sono “coperti” da arcate sfalsate di diverse dimensioni. A intervallarli vi sono dei decori rosa con forme geometriche che corrono verso l’alto sino a un “timpano” con oculo centrale
Proseguiamo per andare a incrociare sulla destra una stradina che conduce su via Camillo Rosalba. Qui si trova una delle attività “storiche” della zona: l’edicola-chiosco di Francesco Cascione. «Siamo aperti dal 1988 – ci dice il titolare -. La zona è cambiata negli anni: prima c’erano più uffici, ma l’aumento degli affitti li ha fatti andare via»
«Confermo  - dichiara Benedetto Bottalico, titolare della copisteria “Copy Center” aperta dal 1987 ai piedi dell’edificio di fronte all’edicola -. Anche la locazione di questo negozio è diventata molto alta. Noi però resistiamo grazie alle convenzioni con la vicina università e ai tanti studenti che bazzicano la zona»
Sul lato di quest’ultimo stabile, si trova dalla fine degli anni 80 il “Caffè Rosalba”. Questa è infatti da sempre una zona caratterizzata dalla presenza bar, frequentati dalle tante persone che in questa parte di Bari lavorano
Ritorniamo su via Matarrese per svoltare a sinistra su via Caccuri, introdotta sulla destra da un maestoso edificio grigio con alte “torri” nere
E giungiamo quindi al giardino Michele Campione: una silenziosa oasi verde posta tra gli alti palazzi
Ospita aiuole, panchine...
...e il bar Giardini di Frida, aperto nel 2018 con suoi tavoli disposti all’ombra degli alberi
Superato il supermercato della Coop...
via Caccuri si trasforma in via Pappacena
Qui nel 2009 è sorto un prolungamento del quartiere che sin da subito ha ospitato, all’interno di altissimi palazzi, delle abitazioni private
Sui prospetti dei palazzi si intervallano infatti le ampie vetrate degli uffici ai grandi balconi degli appartamenti residenziali
Il complesso, formato da 12 edifici di 13 piani per un totale 350 appartamenti, è disposto su due cortine di forma irregolare che circondano un ampio spazio pubblico...
...piazza Nilde Iotti, più nota tra i giovani come “punto X”
Lo slargo alberato è diventato infatti uno dei centri della “movida” barese grazie alla presenza di tanti locali serali
Alle spalle del complesso vi sono poi dei giardinetti che separano la strada dalla trafficata via Tatarella
Ma non è l’unico spazio verde qui presente: all’ombra dei palazzoni vi è anche un vasto terreno coltivato sede dell’Orto in città di Mario Urbano, dove ogni mattina è possibile comprare prodotti agricoli a km0
dove ogni mattina è possibile comprare prodotti agricoli a km0.
Proseguiamo su via Pappacena fino all’incrocio con via Rodolfo Redi, lì dove sorge uno dei palazzi più particolari di tutta l’area: un grattacielo di 45 metri a forma di H costruito su progetto dello studio milanese Ottavio di Blasi & Partners
L’unicità del fabbricato sta nella doppia scala centrale a vetrate che, vista dal basso, fa sembrare l’edificio più imponente di quanto già sia
Sul lato sinistro dello stabile la visuale architettonica è invece completamente diversa. Oltre un parcheggio intravediamo infatti delle basse villette bianche costruite agli inizi degli anni 80, quando qui c’era solo tanta campagna
. Le dimore fanno parte di un complesso di circa 20 residenze situate su strada privata Francesco Albergo
Torniamo su via Redi, superiamo un giardinetto per cani realizzato da un’azienda che vende articoli per animali sul lato opposto della strada...
...per ritrovarci nuovamente su via Matarrese. Ed ecco davanti a noi apparire il prospetto dell’edificio che, negli anni, ha dato il nome a tutta la zona: il prestigioso Sheraton Nicolaus Hotel (oggi solo Nicolaus Hotel)...
...la cui iconica N bianca è disegnata sull’intera facciata
Fu costruito nel 1990 dal Gruppo De Gennaro in accordo con la catena alberghiera Sheraton su progetto dell’architetto Willi Ramstein. Ulteriore particolarità dell’edificio è l’ascensore panoramico che permette di vedere dall’alto tutta la zona circostante
L’entrata dell’albergo si trova in via Cardinale Agostino Ciasca, strada sulla quale sorge anche Villa Camilla, struttura sportiva costruita nel 1990
Lo stabile, firmato sempre dall’architetto Ramstein, si compone di un edificio a forma di V dalle diverse volumetrie con strutture sospese a vetrate e altre a forma di onde
Ospita piscina, centro benessere, palestra e spazi polivalenti. Dopo lunghi procedimenti legali (e il fallimento della società che la gestiva), il bene di recente è divenuto proprietà del Comune di Bari
Di fronte al complesso si trova un altro dei locali simbolo della zona: il Caffè Mozart, attivo dal 1998 e divenuto negli anni un frequentato punto di incontro dei baresi
Ritorniamo su via Matarrese per giungere infine su viale Escrivà. Qui un’ampia e recente rotonda smista la strada in tre direzioni
A destra si va verso il centro...
...a sinistra su via Tatarella...
...mentre andando dritto si viene condotti in via Mazzitelli, il prolungamento di via Matarrese inaugurato una decina di anni fa
Opere che hanno meglio collegato la zona dello Sheraton al resto della città, rendendola ancor più ambita da aziende, professionisti e facoltosi baresi



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