di Marco Gay e Eloisa Diomede

Birra alla spina e divertimento: dagli storici ai neonati, ecco la lista dei 43 pub di Bari
BARI – I primi sono nati negli anni 80, per poi spuntare come funghi nei decenni successivi. Parliamo dei cosiddetti pub, luoghi di aggregazione giovanile che sulle orme dei tipici locali inglesi offrono soprattutto birra alla spina e fast food. 

Nel maggio del 2013 compilammo la mappa dei pub baresi, individuandone 36 sparsi per i quartieri più centrali della città. Oggi, a distanza di 6 anni, siamo andati a riaggiornare la lista. Il risultato? Il numero è cresciuto. Si è passati infatti a 43 locali, posti che rispetto al passato puntano anche maggiormente sulla musica dal vivo.

Cinque hanno però chiuso. Non ci sono più il Flying Circus, Le Mura (a Bari Vecchia), il Torquemada (a Murat), il Montalaluna (a San Pasquale), il Dublin House (a Carrassi “alta”). Oltre ad aver cessato l’attività il più antico pub di Bari: la Taverna “vecchia” del Maltese, che si trovava dal 1980 in via Netti (che però nel precedente articolo non includemmo perché era diventato un circolo Arci).Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Alcuni hanno invece cambiato tipologia di offerta, come La Uascezz (diventato un ristorante), il Tavli e la Ciclatera (oggi più cocktail bar). In compenso sono nate 19 nuove attività, di cui 4 sono però il frutto di un cambio di nome e gestione: le Officine Clandestine (ex Matisse), il Tankard (ex Younger), il Tempi Andati (ex Dickens Inn), l'Old Sail (ex Aniene).Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Vediamo quindi nel dettaglio quali sono i 43 pub di Bari (vedi anche foto galleria).Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

I due reduci degli anni 80Sono due i pub “storici” di Bari, che affondano le loro origini addirittura negli anni 80. Parliamo del Pellicano e della Taverna “nuova” del Maltese

Il primo è nato nel lontano 1981, anche se nel corso dei suoi 38 anni di vita ha cambiato tre sedi. Situato fino al 1994 in via Montegrappa, si spostò poi in via Quarto, per stabilirsi infine dal 2014 in via Alberotanza, nella zona delle “casermette”. «Il nome deriva dall'uccello che mangia e fagocita tutto - ci dice il 62enne Bruno, storico gestore -. In tutti questi anni posso dire che non è mai cambiata la filosofia, da sempre diamo spazio a musica e concerti rock».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

La Taverna del Maltese (soprannominata “nuova” per distinguerla dalla “vecchia” del quartiere Libertà) si colloca invece dal 1984 in via Nicolai, nei pressi dell’Ateneo. Il suo nome deriva da Corto Maltese, personaggio del fumettista Hugo Pratt che durante i suoi viaggi avventurosi era solito fermarsi nelle locande per rifocillarsi. Da sempre considerato di “sinistra” negli ultimi anni ha un po’ perso questa connotazione. «Noi in realtà siamo rimasti gli stessi, ma ad essere cambiati sono i giovani, che si riconoscono sempre meno in ideali e ideologie politiche», afferma l’attuale proprietario, il 47enne Nicolangelo Masellis.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

I 7 degli anni 90Un po’ più recenti dei precedenti, a Bari resistono comunque 7 locali nati negli anni 90.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

In via Pasubio, nel quartiere Carrassi, dal 1992 c’è il piccolo Albero Che, a pochi passi dall’edificio che ha preso il posto dell’ex cinema Armenise. Gestito per anni dalla stessa famiglia, nel 2014 ha cambiato proprietà. «Prima era più una birreria/friggitoria – ci dice Saverio, l’attuale responsabile - oggi ci siamo specializzati nella cucina messicana: qualcosa che a Bari mancava».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Sempre a Carrassi, in via Buccari, si staglia dal 1996 la colorata facciata di Storie del Vecchio Sud, un posto che ha mantenuto la sua anima di sinistra. «Puntiamo su cultura, musica e aggregazione – ci dice la 50enne Celeste, storica proprietaria -. Qui vengono organizzati incontri culturali, presentazione di libri e concerti (solitamente la domenica)». Una curiosità: questa zona di Bari da 3 anni a questa parte, grazie alla presenza di un altro bar e di una cicchetteria, è diventata molto movimentata, tanto da far parlare di “movida di Carrassi”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

A Madonnella invece resistono dal 1996 due locali dal nome anglosassone: lo Stuart e il Joy’s. Il primo, di stampo scozzese, si trova in via Dalmazia. Ha avuto nel corso della sua storia tre gestioni. La prima del signor Biagio e moglie (1996-2015), che amavano ripetere di  «essersi innamorati della Scozia dopo un viaggio». La seconda tra il 2015 e il 2018 e la terza a partire dall’aprile dell’anno scorso. «Ho voluto conservare la stessa storica e “calda” impostazione da scottish pub», ci dice l’attuale responsabile, il 47enne Gianluigi Frascina.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il Joy’s invece si apre in corso Sonnino, di fronte alla chiesa di San Giuseppe. Sorto al posto del modaiolo “Noi e Voi”, divenne 23 anni fa il primo irish pub di Bari. Nel 2006, durante la notte di Halloween, fu però il teatro di un triste episodio di cronaca, che vide l’uccisione del 41enne proprietario Michele Lopez per mano di uno squilibrato che indossava la maschera di uno scheletro. Dal 2007 lo conduce Marco Patrono che, come dice, ha mantenuto lo stile irlandese con conseguente e “obbligatoria” presenza di musica dal vivo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ci dirigiamo ora sull’estramurale Capruzzi, dove all’angolo con viale Salandra è ubicato il Bourbon Street, aperto nel 1998. «Il nostro nome rimanda a una famosa via di New Orleans caratterizzata dai jazz club con musica dal vivo», ci spiega il 40enne Angelo, che aiuta il titolare nella gestione. Il locale (che per alcuni anni aveva cambiato nome in Saint Louis), si trova sotto dei portici molto frequentati dai giovanissimi, anche per via della presenza del Jerusalem, aperto nel 2011.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Del 1999 è invece Terra di Mezzo, presente fino al 2016 in via De Tullio, nel quartiere Picone. Di stampo medievale, da tre anni a questa parte si è spostato a San Pasquale, in via Amendola, cambiando anche leggermente il proprio nome in “Terra di Mezzo II Era”. «Le ragioni del cambio? Maggiore possibilità di parcheggio e più posti a sedere», dice il responsabile Davide Polignano.  

L’ultimo locale pluriventennale è la Parrilla de Juan, aperta nel 1999 dal 50enne Giovanni, orgoglioso di rappresentare «il più antico pub di Bari vecchia». E’ una birreria a tema centro-americano situata nel cuore della movida del centro storico: piazza Mercantile. «Il nome è ispirato a un luogo visitato durante un vecchio viaggio in Messico», ci dice ancora “Juan”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


I 7 nati all’inizio del nuovo Millennio – Sono 7 i locali nati tra il 2000 e il 2009 e che quindi possono vantare un’età maggiore di 10 anni.

Partiamo dalla Bitta, situata dal 2001 in via Re Manfredi, nel centro storico. L’interno è tutto a tema marinaro, con una barca rovesciata attaccata al soffitto. Dal 2017 è condotto dalla giovane Annarita che ha modificato leggermente il nome in Bitta2.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Del 2003 è invece il Windigo Saloon, in via Mauro Amoruso Manzari, a Poggiofranco “bassa”. Prende il nome da un personaggio mitologico, indiano d’America, che mangiava gli esseri umani per crescere. «Negli anni abbiamo conservato il luogo pressoché immutato, con la classica ambientazione da Far West», ci dice Francesco Gargano, uno dei tre soci che lo portano avanti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Sempre a Poggiofranco, ma nella parte più nuova del quartiere, si trova in via Caccuri l’Oktoberfest, nato nel 2004 e precedentemente ubicato in via Posca. «Il nome deriva da un viaggio fatto in Germania per la famosa festa della birra bavarese – ci dice il proprietario Angelo Schirone -. Ho così deciso di provare a portare anche a Bari quello spirito».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Dobbiamo tornare a Bari Vecchia per parlare di un altro locale nato nel 2004: In Bocca al Luppolo, che si apre al piano terra dell’antico Palazzo Gironda, nella stradina omonima. «Dal 2018 la gestione è cambiata – ci spiegano Patrizia e Francesco, gli attuali gestori –: ora è tutto più giovanile, ma proponiamo sempre una grossa scelta di birre alla spina, cosa che giustifica il nostro nome».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Sempre nel centro storico, in via Re Manfredi dal 2006 è attivo Le Chat Noir. Aperto 13 anni fa dalla signora Enza, è oggi condotto da Francesco Loseto. Prende il nome dal celebre caffè letterario parigino, la cui atmosfera è qui riproposta grazie a un’ambientazione marcatamente bohémien.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Concludono la serie dei locali aperti nei primi anni del nuovo millennio la Farmacia dei Sani e l'eKoiné, entrambi nati del 2009.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il primo si trova nel murattiano, in via Roberto da Bari ed è ospitato lì dove sorgeva lo Sherlock Holmes, uno dei primi pub che aprirono a Bari negli anni 80. Il nome prende le mosse dagli scaffali posti dietro il bancone, ereditati dal precedente esercizio commerciale, che paiono quelli di una farmacia. «Ma l’ambiente non è per malati, ma al contrario per persone sane che vogliono divertirsi», afferma il dipendente Francesco.  

L'eKoiné sorge invece in via De Ferraris, nel quartiere Picone, negli spazi in cui era attivo l’Australian Pub XXXX, nato negli anni 90. «Arredato con oggetti riusati e riciclati, deve il nome dall’unione delle parole Eko (ecosolidale) e Koiné (la lingua madre greca che permetteva di parlare con tutti)», ci dice Peppino, braccio destro del proprietario Fabio. È uno dei luoghi in cui è possibile assistere a piccoli concerti, come i veri pub.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

I 27 nati tra il 2010 e il 2019 – Negli ultimi 10 anni sono nati a Bari ben 27 nuovi locali (quattro nel 2019). Per esigenze di spazio non possiamo esaminarli tutti, ma i loro nomi (con data di nascita e ubicazione) sono comunque riportati nella tabella sottostante, lì dove è possibile leggere la lista completa dei 43 vecchi e nuovi pub di Bari.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
Anno Nome Quartiere Via
1981 PELLICANO Carrassi Via Alberotanza 41
1984 TAVERNA DEL MALTESE Murat Via Nicolai 67
1992 L’ALBERO CHE Carrassi Via Pasubio 101
1996 STORIE DEL VECCHIO SUD Carrassi Via Buccari 120
1996 STUART Madonnella Via Dalmazia 173
1996 JOY’S Madonnella Corso Sonnino 118/d
1998 BOURBON STREET Picone Via Capruzzi 262
1999 TERRA DI MEZZO San Pasquale Via Amendola 133
1999 PARILLA DE JUAN Bari Vecchia Piazza Mercantile 21
2001 LA BITTA Bari Vecchia Via Re Manfredi 36
2003 WINDIGO Poggiofranco Via M.Amoruso Manzari 31
2004 OKTOBERFEST Poggiofranco Via Caccuri 59
2004 IN BOCCA AL LUPPOLO Bari Vecchia Strada dè Gironda 18
2006 LE CHAT NOIR Bari Vecchia Via Re Manfredi 4
2009 FARMACIA DEI SANI Murat Via Roberto da Bari 104
2009 EKOINÈ Picone Via De Ferraris 49
2011 FACTORY Picone Via Milella 33
2011 JERUSALEM Picone Via Capruzzi 268b
2012 BIRRBANTE Picone Via Partipilo 62
2012 FERMENTO Poggiofranco Via M. Amoruso Manzari 59
2012 MALTO’S Poggiofranco Via Carrante 1/B
2013 CROSSROAD SALOON San Pasquale Via Tridente 15/17
2013 CAVANBAH Bari Vecchia Piazza Mercantile 66
2013 REVERSO Bari Vecchia Strada Vallisa 79
2013 OPUS PISTORUM Bari Vecchia Via Re Manfredi 17
2013 HOP! Picone Via Devitofrancesco 11
2014 BILABI’ San Pasquale Via Omodeo 12
2014 OFFICINE CLANDESTINE (ex MATISSE) Bari Vecchia Piazza del Ferrarese 10
2015 TANKARD (ex YOUNGER) Carrassi Corso Benedetto Croce 80
2015 TNT TAP'N'TABLE Carrassi Via Div. Paracadutisti della Folgore 7
2015 STEAM Carrassi Via Alberotanza 11
2016 KELLER Poggiofranco Via Carrante 21
2016 DEXTER Carrassi Via Giulio Petroni 127
2017 LO SVEVO Bari Vecchia Str. Arco Meraviglia 1
2017 TERZOTEMPO Carrassi Via Volta 6
2017 COLUMBIA INC. San Pasquale Via Guido Dorso 105
2018 BURP Poggiofranco Via Pappacena 4/C
2018 YEAST Poggiofranco Via Camillo Rosalba 49/e-4
2018 OFFICINE CLANDESTINE seconda sede San Pasquale Via Zanardelli 54
2019 BURBEERO Murat Piazza Massari 27
2019 TEMPI ANDATI (Ex DICKENS INN) San Pasquale Via Marin 37
2019 BLACK ROSE Japigia Via Oberdan 4/d
2019 OLD SAIL (ex ANIENE) Bari Vecchia Piazza Mercantile 67


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Il Pellicano, è il più antico pub di Bari: è nato infatti nel lontano 1981, anche se nel corso dei suoi 38 anni di vita ha cambiato tre sedi. Fino al 1994 si trovava in via Montegrappa, poi si stabilì in via Quarto e infine dal 2014 è ubicato in via Alberotanza
La Taverna del Maltese (soprannominata <b>nuova</b> per distinguerla dalla <b>vecchia</b> del quartiere Libertà) si trova dal 1984 in via Nicolai, nei pressi dell'Ateneo. Il suo nome deriva da Corto Maltese, personaggio del fumettista Hugo Pratt
In via Pasubio, nel quartiere Carrassi, dal 1992 si trova il piccolo Albero Che, a pochi passi dall’edificio che ha preso il posto dell’ex cinema Armenise
Sempre a Carrassi, in via Buccari, si staglia dal 1996 la colorata facciata di Storie del Vecchio Sud, un posto che ha mantenuto la sua anima di sinistra
Lo Stuart, di stampo scozzese, si trova in via Dalmazia dal 1996. Ha avuto nel corso della sua storia tre gestioni. La prima del signor Biagio e moglie (1996-2013), che amavano ripetere di  «essersi innamorati della Scozia dopo un viaggio»
Il Joy’s: si trova dal 1996 in corso Sonnino, di fronte alla chiesa di San Giuseppe. Sorto al posto del modaiolo <b>Noi e Voi</b>, divenne 23 anni fa il primo irish pub di Bari
Ci dirigiamo ora sull’estramurale Capruzzi, dove all’angolo con viale Salandra si trova il Bourbon Street, aperto nel 1998. Il nome rimanda a una famosa via di New Orleans caratterizzata dai jazz club con musica dal vivo
Del 1999 è invece Terra di Mezzo, presente fino al 2016 in via De Tullio, nel quartiere Picone. Di stampo medievale, da tre anni a questa parte si è spostato a San Pasquale, in via Amendola
L’ultimo locale pluriventennale è la Parrilla de Juan, aperta nel 1999 dal 50enne Giovanni, orgoglioso di rappresentare «il più antico pub di Bari vecchia»
La Bitta, situata dal 2001 in via Re Manfredi, nel centro storico. L’interno è tutto a tema marinaro, con una barca rovesciata attaccata al soffitto
Del 2003 è invece il Windigo Saloon, in via Mauro Amoruso Manzari, a Poggiofranco “bassa”. Prende il nome da un personaggio mitologico, indiano d’America, che mangiava gli esseri umani per crescere
Sempre a Poggiofranco, ma nella parte più nuova del quartiere, si trova in via Caccuri l'Oktoberfest, nato nel 2004 e precedentemente ubicato in via Posca
Dobbiamo tornare a Bari Vecchia per parlare di un altro locale nato nel 2004: In Bocca al Luppolo, che si apre al piano terra dell’antico Palazzo Gironda, nella stradina omonima
Sempre nel centro storico, in via Re Manfredi dal 2006 è attivo Le Chat Noir. Prende il nome dal celebre caffè letterario parigino, la cui atmosfera è qui riproposta grazie a un’ambientazione marcatamente bohémien
La Farmacia dei Sani, del 2009. Si trova nel murattiano, in via Roberto da Bari ed è ospitata lì dove sorgeva lo Sherlock Holmes, uno dei primi pub che aprirono a Bari negli anni 80
L'eKoiné, sempre del 2009, sorge invece in via De Ferraris, nel quartiere Picone, negli spazi in cui era attivo l'Australian Pub, nato negli anni 90



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  • Pinuccio - Manca il Gulp!!!
  • Francesco Quarto - mi stampo l'elenco perché me li voglio passare tutti! in alcuni di essi va spesso a suonare la band dei miei ragazzi (good ole boys) ora che siamo in pensione ci dedicheremo a S&D&R&R a tempo pieno Continuate così!
  • Michele - Avete dimenticato the alibi room. In via Salvemini!
  • angela - bell'articolo ...per chi è degli anni 60 e che ha frequentato i pub di sinistra resta la Taverna del Maltese del quartiere libertà ed il Pellicano a Carrassi :-)
  • zx12r - Aggiungo anche alcuni locali ormai defunti da anni o decenni. La pizzeria Le Mura risalente al 1980 quando Bari vecchia era off limits, i primi tempi si accedeva dall’ingresso muraglia con una scaletta di ferro a chiocciola che era un miracolo se non cadevi. L'ingresso è ancora oggi visibile, con l'insegna semicancellata dal tempo. Era un incrocio fra pizzeria e pub, chiuso nel 2014. Lo Sporting Pub, in via Campione, molto grande e curato, lo ricordo nei primissimi '90, credo esista ancora sotto altro nome, con delle pedane in legno esterne. Il Cantinero de Cuba in via Lattanzio, uno dei primi in stile sudamericano. Primi 90. Il Tikal, accanto alla vecchia sede di Terre di Mezzo di Via di Tullio, vicino al Policlinico. Fino a metà anni ’90 era in stile etnico/azteco/maya o non ricordo cosa (nemmeno il nome). Poi cambiò nome e gestione e diventò un pub in stile inglese, poi chiuse. Il Bar Halley, assolutamente sconosciuto ai più, che per pochissimo tempo (’93-’94?) portò un poco di vita sul lungomare sud in zona Torre Quetta, locale rock indie, una vera meteora come nel suo nome. Iniziò a essere frequentato da brutta gente e chiuse. L’Amsterdam Rock in Via Dante (credo), caratteristico per avere il sedere di una Fiat 500 appeso a un pannello sul soffitto. Primi ’90, molto bello ma di vita breve anch’esso. Il Parsifal, prima incarnazione dello stile fantasy di Terre di Mezzo, aveva ottime birre trappiste. Lo Stella Artois, uno dei più frequentati, si fa un salto indietro negli ’80. Un locale algerino dove si mangiava il cous cous, era un’associazione culturale, via Ravanas, non ricordo il nome. Il Bohemien vecchia sede in via Nizza (credo, cmq zona Via Re David). Il Blue Eyes in versione pub (oggi è un ristorante). Di aspetto assolutamente anni '80. Ci si andava per patatine e friggitoria.
  • Biagio Carlucci - Ho condotto, con mia moglie, lo Stuart, in via Dalmazia 173 sin dal primo giorno, dal 5 Giugno del 1996 sino al 30 Aprile del 2015, e non come qualcuno vi ha riferito erroneamente , nel 2013. Abbiamo gestito lo Stuart per ben 19 anni, purtroppo lo abbiamo lasciato in mano a persone non preparate e ne hanno pagato lo scotto. Per fortuna, ora il locale è condotto da due persone capaci che stanno lavorando con passione e competenza, offrendo molte novità rispetto alle precedenti gestioni.
  • Vito - Il barlume è aperto da più di 10 anni ed è un locale importantissimo e strategico di bari. Ma dove vivete?
  • Filippo - L'ekoinè in realtà non è completamente nato nel 2009, ma nasce dal defunto storico "pub australiano", il XXXX, e difatti quello che un tempo era la copertura del bancone (a forma di boomerang) è stata attaccata al muro
  • zx12r - Il titolare del pub australiano lo conoscevo, era un ragazzo di un paesino della Basilicata. Lo Stuart prima gestione? No comment.
  • Anna - E tanti altri famosissimi locali di Bari Vecchia: Barlume, Kamera caffè, pestati, Panta Rei, ecc
  • Nicola - Avete dimenticato Turnover in Via Guido de Ruggiero 38 70125 aperto dal 2018
  • Angelo - Dal 2017 il "Masterjames" in via Mauro Amoruso 86a
  • Stefano - il top nei primi anni 90 era anche il Red Onion via abate gimma
  • Ciccio R. - La ricognizione è fatta abbastanza bene, anche se si, avete saltato qualcosa. Un sacco di gente che conoscevo (me compreso) era assidua frequentatrice del Nordwind Discopub (serate erasmus e musica dal vivo, dietro l'ex cinema "hard" Salottino).Non so se esiste ancora ma andava elencato secondo me
  • Vincenzo - Sono andato via da 7 anni da Bari per motivi di lavoro. Gli storici li ho frequentati tutti. Ho lavorato anche al Dublin. Se posso, in realtà non ha chiuso, ma ha cambiato gestione e ubicazione. Adesso è lo STEAM


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