di Irene Coropulis e Valeria Marrone

Ferrovia, Bari a una svolta: palazzi liberati, mare che si avvicina, città non più divisa
BARI Addio ai palazzi affacciati sulle rotaie, al mare separato dal centro urbano e a una città divisa in due. Bari si appresta a una svolta epocale, al più grande cambiamento degli ultimi cinquant’anni: la variante “collo d’oca” del nodo ferroviario, che porterà entro il 2025 allo spostamento di gran parte del tracciato su cui viaggiano i treni (vedi anche foto). 

Da luglio scorso sono infatti partiti i lavori che trasformeranno la geografia del capoluogo pugliese. Oggi infatti i binari delle Ferrovie dello Stato tagliano di netto la città. E se nella zona centrale sottopassi, cavalcavia e ponti hanno comunque permesso, seppur faticosamente, di attraversare la strada ferrata, nelle aree periferiche ci si è perennemente scontrati con l’impossibilità di superare questa barriera infrastrutturale.

Ora però tutto cambierà grazie a un’opera ingegneristica lunga 10 chilometri che affonda le sue origini nel progetto dell’architetto Ludovico Quaroni, che nel 1967 aveva già immaginato una nuova veste per la città.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

A occuparsi del “collo d’oca” (chiamato così per via della sua forma) è la società Rete Ferroviaria Italiana, che ha inserito i lavori all’interno del programma europeo delle reti TEN-T (Trans European Network). Quest’ultimo punta a collegare tutte le grandi vie di comunicazione europee in un’unica dorsale dotata di tecnologie all’avanguardia e treni ad alta velocità.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Vediamo dunque nel dettaglio in che cosa consisterà questa rivoluzione della viabilità, la cui esecuzione è stata affidata alla ditta D’Agostino di Avellino.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Bari Centro – I binari delle Ferrovie dello Stato (tratta Bari-Lecce) attualmente partono dalla Stazione Centrale per poi svilupparsi all’interno del Madonnella, quartiere che risulta così separato sia da San Pasquale che soprattutto da Japigia. Ci sono infatti solo due ponti (uno per le auto e l’altro pedonale) a permettere a questi ultimi due rioni di “venirsi incontro”.

Bene, con la nuova variante Madonnella e Japigia potranno finalmente “ricongiungersi”. I binari infatti, arrivati nell’area compresa tra via Amendola e via Caldarola, vireranno prepotentemente verso l’entroterra affiancandosi alle preesistenti rotaie delle Ferrovie Sud-Est.

Un particolare importante: sarà eliminato il passaggio a livello che taglia in due via Oberdan per essere sostituito da un sottopasso.

Japigia – Cosa cambierà allora a Japigia e Madonnella? Tutto. Al posto dei binari sorgeranno aree verdi e i palazzi non vivranno più in simbiosi con la rumorosa strada ferrata. Japigia in più potrà riappropriarsi di quel mare finora ammirato solo da lontano: i suoi abitanti potranno quindi raggiungere anche a piedi il litorale e la zona balneare di Pane e Pomodoro


Non solo: tutta la Japigia sud (dove è nata, non a caso, la nuova sede della Regione Puglia) e la zona residenziale di Sant’Anna si ritroveranno ad avere l’Adriatico a pochi passi, senza ostacoli ferroviari.

E a quel punto sarà lecito aspettarsi che l’area posta tra via Gentile e il lungomare sud (oggi completamente degradata e abbandonata a sé stessa) venga riqualificata, così da ospitare un ambìto quartiere affacciato sul mare.

Via Amendola e Statale 16 – Ma “seguiamo” ora il tracciato dei nuovi binari, che avanzeranno tra via Caldarola e via Amendola, strada quest’ultima oggetto già oggi di allargamenti e cambiamenti. Sull’arteria verranno anche poste due stazioni: una nei pressi del Campus e l'altra all’altezza dell’Executive Center.

Poi, poco prima della statale 16, Ferrovie del Sud-Est e dello Stato si separeranno. La prima, dopo una deviazione, continuerà verso Mungivacca seguendo l’attuale percorso, la seconda invece virerà verso est, estendendosi parallelamente alla tangenziale di Bari.

Proprio sulla predetta statale, all’altezza di Japigia (TeatroTeam) sono attualmente in corso i lavori dell’Anas che porteranno a deviare il tessuto stradale così da evitare l’interferenza tra rotaie e circonvallazione. Di fatto la tangenziale sarà sollevata, in modo che i treni possano corrervi sotto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Torre a Mare – Infine, una volta entrata nella campagna tra Mungivacca e Triggiano, la rete ferroviaria prevederà una fermata all’altezza della provinciale 60 (dalle parti dell’ipermercato Bariblu) per poi risalire verso la costa. E lì, in un punto ubicato tra San Giorgio e Torre a Mare, si andrà a ricongiungere con il tracciato preesistente per riprendere il suo cammino verso Lecce.


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  • Vito Petino - FINALMENTE!!! DOPO 70 LUNGHISSIMI ANNI A JAPIGIA, MIO QUARTIERE DI CRESCITA, TOGLIERANNO LE MANETTE, IMPRIGIONATO COM'È STATO INCOLPEVOLMENTE TRA I FERRI RIGIDI DELLE FERROVIE DEL SUD EST A MANO MANCA E FERROVIE DELLO STATO A DRITTA. VIVA JAPIGIA LIBERA...
  • Fiorella - Ho fatto parte attiva dell'Associazione Cittadini e Territorio con petizioni e manifestazioni perché l'amministrazione invertisse la decisione disastrosa del raddoppio dei binari sui 10 Km. di Japigia, ultimo tratto di costa disponibile. Ci siamo riusciti perché è stata accolta la variante ed ora si stanno raccogliendo i frutti di quelle "battaglie" della cittadinanza attiva di Bari. Questo articolo ha riassunto la storia di questa vicenda che molti non conoscevano. Complimenti
  • Ignazio Rotondo - Dobbiamo ringraziare Quaroni che oltre cinquant'anni orsono nel suo PRG ha previsto è vincolato quelle aree a ridosso della circonvallazione per la deviazione a monte della linea ferroviaria. Nonostante il suo progetto di interramento della stazione Centrale non sia mai stato preso in esame almeno tra pochi anni riusciremo ad eliminare la cortina di ferro che impediva ai rioni S. Pasquale e Japigia di accedere liberamente al vicino mare. Vorrei lanciare una proposta che non saprei se già fatta da altri, perché non destinare l'attuale sede ferroviaria alla realizzazione di una metropolitana leggera? Sarebbe un tram che su sede asfaltata e con la possibilità di essere attraversata dalla viabilità esistente consenta un collegamento veloce tra il centro di Bari e la periferia sud.


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