Bari: una città-aquila ferita dal degrado del suo lungomare
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mercoledì 25 settembre 2013
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di Salvatore Schirone
La zona di Bari che più delle altre porta in sé le conseguenze più evidenti di tale ferita è quella a sud: la linea ferroviaria separa infatti tutta la zona di Japigia dal lungomare, abbandonato da decenni al più completo degrado.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Abbiamo percorso il litorale sud da San Giorgio a Pane e Pomodoro e ritorno (vedi il video e galleria fotografica) raggiungendo il mare attraverso il ponte che dalla complanare sud della statale 16 sbocca sulla strada adriatica attraverso lo stretto vicolo Pantaleo. Dopo il ponte cittadino di via Apulia di fronte a Pane e Pomodoro, questo è l'unico attraversamento stradale della ferrovia in grado di congiungere l'area interna al mare. Ponte completamente inutile, considerando che poche centinaia di metri più avanti si trova il molto più comodo e accessibile svincolo per San Giorgio e Triggiano. Fatta eccezione di un attraversamento pedonale pericolante di via Messapia verso via Pier Delfino Pesce, non esiste alcun altro modo per i baresi di attraversare la ferrovia e raggiungere la spiaggia che pure dista in linea d'aria solo pochi metri.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Un tentativo di sottovia abortito è stato quello previsto nel nascente quartiere di Sant'Anna a sud di Japigia nel prolungamento di via Gentile. Dopo aver ultimato la strada principale e aver iniziato gli scavi, tutto però è stato bloccato. E mentre i residenti attendono il completamente della nuova strada che immetterà sulla complanare, il quartiere resta isolato in un sacco geografico chiuso tra la ferrovia e la statale.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Scucito dal resto della città, il lungomare appare desolante. Di fronte ad una costa che malgrado i noti problemi di inquinamento continua ad attrarre in estate migliaia di bagnanti, ci imbattiamo in ordine in: case di appuntamento e libera prostituzione per strada anche in pieno giorno. Palazzine di due-tre piani a pochi metri dalla costa abbandonate e semi diroccate, in un paesaggio da set di guerra, occupate abusivamente da rom. Capannoni dismessi di vecchie aziende e di quella che negli anni 70 fu il primo supermercato GS di Bari. Stazioni ferroviarie, "San Giorgio" e "Bari Parco Sud" realizzate ma mai aperte.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Eppure questa rimane una delle poche zone della città che si affacci ancora sul mare. Bari e i baresi si stanno infatti sempre più allontanando dalla propria costa. Con il porto che a nord continua a rappresentare un ostacolo e non un’opportunità, la riqualificazione del lungomare sud potrebbe far nascere un modo nuovo di intendere la città, valorizzando quella che è una delle sue massime risorse, che la maggior parte degli italiani ci invidia: il mare.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
La risposta definitiva al recupero urbano di questo territorio dopo anni di studi e valutazioni è stata individuata nello spostamento della linea ferroviaria fuori dal circuito cittadino. Dopo gli studi di fattibilità del 2006, finalmente pare sia stata approvata la variante del tracciato ferroviario tra Bari Centrale e Torre a mare, che libererà definitivamente la circoscrizione dai binari che l'attraversano. Il progetto per 391 milioni di euro dovrebbe andare a gara entro il 2014.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ma le cose non sono così scontate. Lo stesso sindaco, Michele Emiliano, nell'annunciare alla stampa l'avvio del nuovo piano urbanistico, ha dichiarato: «Sono molto scettico sull’opportunità di eliminare i binari». Sicuramente c'è da valutare il bisogno di collegare la nuova sede della Regione che sta sorgendo in Via Gentile con il centro cittadino e una linea ferroviaria è un'opzione da non escludere. Perplessità non fugate affatto dall'urbanista Bruno Gabrielli, incaricato della progettazione. Nel presentare le linee guida del suo lavoro, lo scorso 18 settembre ha accennato all'integrazione del progetto dell'architetto Fuksas per Bari Centrale, ma nulla ha detto di come il suo gruppo di studio intenderà affrontare l'eventuale riassetto del nodo ferroviario sud.
Silenzi e dubbi che fanno presagire tempi ancora molto lunghi prima che il bel lungomare sud di Bari ricominci a vivere.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Il degrado del litorale Sud, in un video:
© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita
Scritto da
Salvatore Schirone
Salvatore Schirone
I commenti
- Bensai72 - Egregio dottore,mi complimento per il suo articolo di ieri sullo stato indecoroso del lungomare sud di Bari, che dimostra quanto Barinedita slegata da qualsiasi logica di sudditanza verso il potere politico cittadino, sappia raccontare Bari come invece altre testate quotidianamente non fanno. Un articolo che rafforza le impressioni favorevoli avute qke settima fa conoscendo il vs. giornale in occasione di un'intervista rilasciata al suo bravo collega De Mola, riguarda ad una mia iniziativa a metà' tra sport ed impegno civile. Altresi, la sua "denuncia", e' la conferma ancor di più della vs. attenzione a questioni strategiche riguardanti la crescita civile di Bari, spesso dimenticate per nutrire il consenso di un potere che se, denudato nei suoi punti più deboli, e ' capace anke di essere offensivo. Offensivo si, proprio come, qke giorno fa, lo e' stato su Twitter il Sindaco Emiliano, con me ed in particolare con la mia compagna (abruzzese), rea, a quanto pare, di aver espresso un'opinione, da me condivisa e da me riportato sul social network, ricorrendo all'iperbole metaforica di "Scampia"; un parere espresso allorquando, condotta da me ad agosto scorso per la prima volta a Bari e mostratole il suo lato sud, nell'osservarlo mi fece notare quanto, per senso di abbandono che raccontava, potesse davvero ispirare il quartiere napoletano noto per il suo degrado socio-urbanistico. Purtroppo, sebbene l'educazione e il garbo sempre da me usato nei tweet in questione, il sindaco si è prodotto in un assolo pieno di ostilità gratuita che vela un nervosismo di base..riconducibile probabilmente alla presa di coscienza di quante promesse non abbia mantenuto per Bari in questi anni e spt. in questi mesi di fine mandato. E' una storia quella appena raccontatole (i cui dettagli e connotati potrà facilmente trovare sul mio profilo Twitter - Bensai72 -) da cui il Sindaco Emiliano se ne esce non certamente bene e con eleganza spt. di fronte a chi, non nata a Bari, come la mia compagna, stava cominciando ad imparare ad amare Bari e desiderava in quella circostanza, con critica costruttiva, dimostrarne interesse a poterla migliorare. Una storiaccia "inedita"...consumatasi nel chiuso di un social network ove probabilmente, chiunque tocchi i nervi scoperti del Sindaco, e' destinato ad essere maltrattato. Sarebbe opportuno ke qualcuno possa far notare..o ricordare..al magistrato in aspettativa, che la sua poltrona non e' quella della corte ove il giudizio è una sentenza a cui bisogna obbedire e che i cittadini che hanno opinioni diversi dalla sua, vanno rispettati e non offesi o derisi...perke' "est modus in rebus", soprattutto per chi, come un sindaco deve dare il buon esempio. Un buon esempio che, nella circostanza, ancor di piu' doveva essere dimostrato per un senso di ospitalità ed accoglienza verso chi, per la prima volta si stava avvicinando ad una Bari civile...e non ad uno "sceriffato". Sperando che da questa lettera possa far le sue debite riflessioni indipendenti, la saluto cordialmente e la sprono a far sempre in questo modo ammirevole il suo dovere di giornalismo di impegno civico e di denuncia. Cordiali saluti.