di Carlo Maurantonio - foto Antonio Caradonna

Bari, Sant'Anna: il quartiere "giovane abitato da giovani" che vive di speranza
BARI – Un rione “giovane popolato da giovani” che pian piano, nonostante mille difficoltà, sta riuscendo a crearsi una sua identità, tra speranze e progetti. Parliamo di Sant’Anna, zona sorta a partire dal 2010 tra la statale 16 e la ferrovia, a sud del quartiere Japigia e a nord di San Giorgio. Un complesso residenziale popolato da tremila persone, più che altro coppie con figli piccoli, che hanno investito i propri risparmi nell’acquisto del loro primo appartamento.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Nel 2013 visitammo il rione barese, all’epoca un vero e proprio “quartiere fantasma”, fatto di strade non asfaltate e assenza di illuminazione e cassonetti per l’immondizia. Oggi, a distanza di cinque anni, le cose sembrano essere migliorate, nonostante la mancanza di negozi e servizi e la presenza di intere aree che è facile definire cantieri aperti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Per raggiungere il “borgo” è necessario percorrere la complanare della 16, prolungamento della “japigina” via Gentile. Arrivati nei pressi della settecentesca cappella di Sant’Anna che dà il nome al quartiere, giriamo a sinistra per via Fratelli Prayer, che ci permette di entrare nel nucleo residenziale. (Vedi foto galleria)

La strada divide il “comparto 1”, alla nostra sinistra, dal “2”, alla nostra destra. Quest’ultimo è ancora in fase di realizzazione: è caratterizzato da numerosi palazzi in costruzione e manca anche della fogna bianca. Seppur abitato da un paio d’anni presenta vie sterrate completamente tappezzate di pozzanghere createsi per le recenti piogge. Piccole arterie che ricordano i nomi dei Paesi Europei: Spagna, Belgio, Svezia, Olanda, Francia, Austria, Germania.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Decidiamo di girare a sinistra su via Mimmo Conenna per andare a visitare il comparto 1. Qui la situazione è ben diversa: l’area sorta tra il 2010 e il 2012 presenta (finalmente) vie asfaltate, illuminazione pubblica e persino un piccolo parco giochi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Si tratta comunque di un’area dove la “vita” stenta ancora a farsi largo. In zona del resto è presente un’unica attività commerciale: un fruttivendolo. Anche se un cartello ci avverte della prossima apertura di un panificio.  Per il resto non c’è traccia di edicole, farmacie, bar e negozi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


E manca anche una parrocchia. «In realtà c’è in progetto la costruzione di una chiesa – ci dice un residente che preferisce rimanere anonimo -. Un appezzamento di terra è stato infatti donato all’arcidiocesi che, una volta completate le strade, si spera provvederà alla costruzione di un edificio religioso».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Continuiamo sulla strada che a un certo punto curva e forma un semicerchio. Dopo aver superato l’insegna di una pizzeria chiusa da tre anni, ci ritroviamo davanti a un grande prato situato su una sorta di collinetta. Incontriamo il 36enne Stefano che passeggia con il suo cane. «Abito nel rione con la mia compagna da circa dal 2015 – ci racconta -. Devo dire che nonostante la mancanza di servizi la qualità della vita è buona. Sono contento anche per il mio fido: da quando risiediamo qui non conosce più il guinzaglio».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Parole positive che ascoltiamo anche dal 38enne Venanzio, intento a giocare con i suoi bimbi in un colorato parchetto, di fatto l’unico punto di aggregazione presente nel quartiere.  «Siamo fiduciosi – afferma con il residente, che abita a Sant’Anna da due anni -. Questa zona ha un grosso potenziale: le case sono nuove e la posizione un giorno potrebbe essere estremamente vantaggiosa se ci permettessero di arrivare sulla costa, che oggi possiamo ammirare solo da lontano. Bisogna solo spingere affinchè si accelerino i lavori. È vero, non ci sono negozi, ma qui possiamo andare tranquillamente andare in bici o correre senza paura del traffico o dello smog. Abbiamo anche una pista ciclabile. La cosa più bella è che siamo tutti giovani: si è creata un’allegra comunità».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ed eccolo il mare di cui parla Venanzio. Lo scorgiamo al di là dei binari della ferrovia, quelli che dividono il rione dal litorale. Un progetto prevede che sia realizzato un sottopasso che darebbe la possibilità ai residenti di arrivare su via Alfredo Giovine, il lungomare a sud di Bari. Ma anche qui per ora si tratta ora solo di una speranza, che si spera non venga disattesa.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

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