di Francesco Sblendorio - foto Paola Grimaldi

Dai bracciali con i noccioli delle olive ai presepi in legno: è l'arte "made in Bitetto" di Mino
BITETTO – Delle olive non si butta via niente. Se dal frutto i frantoi ricavano l’olio, con i noccioli un abile artigiano può fabbricare addirittura dei particolarissimi braccialetti. È questa l’idea avuta da Giacomo Marrone, 68enne di Bitetto, comune di 11mila abitanti nell’entroterra di Bari. Coniugando abilità manuali e tanta fantasia, il “maestro” realizza dei curiosi monili in cui delle perline colorate si alternano ai noccioli della tèrmite, l’oliva caratteristica delle campagne bitettesi. Manufatti che spesso diventano dei souvenir per i forestieri che Mino, come lo chiamano tutti, incontra per le strade della cittadina.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ma la sua produzione non si limita ai bracciali. Dal suo estro nascono vere opere d’arte che richiamano la tradizione e la cultura locali: oggetti in legno d’ulivo, riproduzioni in sughero dei monumenti, singoli componenti dei presepi. Il luogo in cui Mino plasma le sue creazioni "made in Bitetto" è una piccola bottega nel cuore del centro storico del paese. È lì che siamo andati a conoscerlo un giorno di inizio ottobre. (Vedi foto galleria)

Partendo dalla centrale piazza del Popolo, costeggiamo la facciata della Chiesa madre e imbocchiamo via XXIV Maggio. Svoltiamo alla seconda strada a sinistra, via Santa Margherita, e dopo pochi metri arriviamo al civico 9. È l’ingresso del laboratorio di Mino, abbellito da una variopinta panchina e qualche pianta.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

L’insegna “Bottega il presepe tutto l’anno” ci fa intuire che l’uomo è specializzato anche in presepi artigianali. Superata una tenda fatta interamente con tappi di sughero, entriamo nel suo piccolo regno. E accanto a uno scaffale troviamo Mino, che ripercorre con noi la sua storia.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Nella vita ho fatto il benzinaio, il cameriere, ho gestito un’impresa di pulizie – racconta -. Ma fin da quando ero bambino la mia vera passione è stata sempre l’artigianato». Una passione alla quale in realtà non ha mai rinunciato. «Sotto casa avevo una stanza adibita a laboratorio in cui mi rifugiavo dopo le giornate di lavoro – ricorda Mino -. Sette anni fa poi presi in affitto questo locale nel centro storico e vi trasferii la mia bottega. Nel frattempo sono andato in pensione: saltuariamente faccio ancora il cameriere nei ristoranti, ma la maggior parte del mio tempo la trascorro qui».   

E i risultati si vedono. Il locale infatti è tutto un susseguirsi di mobiletti, cassettiere, scaffali e sedie in legno su cui non c’è quasi un centimetro libero. Sopra vi sono appoggiate decine di presepi in legno ricostruiti dentro caffettiere, botti, anfore, tegole e finanche foglie di palma e noci di cocco. Il tavolo su cui Mino sta lavorando è anch’esso pieno di attrezzi, pennelli, tappi di sughero, perline e tantissimi noccioli di olive.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Gli chiediamo di mostrarci come si creano i suoi tipici braccialetti (vedi video). «Innanzitutto si preparano i noccioli delle olive», ci dice mentre aziona una mola rotante provvista di carta abrasiva con cui ne asporta le estremità.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


«Quindi vi si pratica un foro con un piccolo trapano chiamato drimmel – continua -. E a questo punto si passa a realizzare le perline con la pasta di fino: una sorta di plastilina colorata molto friabile che va lavorata tra le dita per diversi minuti per compattarla al meglio».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Anche le perline vengono traforate usando un punteruolo in legno, prima di essere cotte in un fornetto scalda-brioche per circa cinque minuti. L’ultimo passaggio è l’infilaggio: un laccetto di cotone si fa passare dentro i noccioli e le perline per andare infine a fare un nodo. 

Oltre ai bracciali Mino crea anche tutta una serie di altre opere che richiamano la tradizione bitettese. Utilizzando il sughero dei tappi di bottiglia, per esempio, è riuscito a modellare le riproduzioni in scala di due importanti monumenti cittadini: il palazzo del Sedile e la chiesa della Veterana.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

In radica d’ulivo locale ha plasmato invece dei simpatici papillon e un carillon sul quale ha installato una piccola Natività. Con i materiali più vari realizza poi molti componenti dei presepi che ricordano oggetti tipici delle antiche case pugliesi: dai cestini di vimini alle brocche, fino ai tini per la conservazione degli alimenti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ma il vero fiore all’occhiello sono le sedie in miniatura in legno locale e spago. «Piacciono così tanto che ogni anno sono richieste addirittura dai presepisti napoletani di San Gregorio Armeno», ci dice con una punta di orgoglio.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Quando gli chiediamo se faccia tutto da solo, Mino ci risponde che in realtà ha due aiutanti. E ci indica una coppia di simpatici pappagallini verdi in una gabbietta appesa alla parete. «Sono i miei assistenti – scherza -: a volte do loro un tappo di sughero e loro con il becco lo sbriciolano fino a renderlo una sorta di terriccio che poi riuso nei presepi».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Prima di salutarci, Mino tiene a farci notare un aspetto del suo lavoro: oltre alle abilità manuali, un’altra risorsa su cui fa leva è la capacità di riciclare. «Se per strada o fuori casa dei vicini vedo un materiale che può essere recuperato  lo prendo e lo stravolgo», spiega. Oggetti a cui quindi Mino dà nuova forma e vita, trasformati in manufatti pronti ad andare in giro a raccontare un po’ di storia di Bitetto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

(Vedi galleria fotografica)

Nel video (di Paola Grimaldi e Gaia Agnelli) la nostra visita alla bottega di Mino:



© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita
Giacomo Marrone, 68enne di Bitetto, realizza dei curiosi monili in cui delle perline colorate si alternano ai noccioli della tèrmite, l’oliva caratteristica delle campagne bitettesi
Siamo andati a trovare Mino. Partendo dalla centrale piazza del Popolo, costeggiamo la facciata della Chiesa madre e imbocchiamo via XXIV Maggio
Svoltiamo alla seconda strada a sinistra, via Santa Margherita...
...e dopo pochi metri arriviamo al civico 9. È l’ingresso del laboratorio di Mino, abbellito da una variopinta panchina e qualche pianta
L’insegna “Bottega il presepe tutto l’anno” ci fa intuire che Giacomo è specializzato anche in presepi artigianali
Superata una tenda fatta interamente con tappi di sughero, entriamo nel suo piccolo regno
E accanto a uno scaffale troviamo Mino, che ripercorre con noi la sua storia
Nel frattempo notiamo come il locale sia tutto un susseguirsi di mobiletti, cassettiere, scaffali e sedie in legno su cui non c’è quasi un centimetro libero
Sopra vi sono appoggiate decine di presepi ricostruiti dentro caffettiere, botti...
...anfore, tegole e finanche foglie di palma...
...e noci di cocco
Il tavolo su cui Mino sta lavorando è anch’esso pieno di attrezzi, pennelli, tappi di sughero, perline e tantissimi noccioli di olive
Gli chiediamo di mostrarci come si creano i suoi tipici braccialetti
«Innanzitutto si preparano i noccioli delle olive»...
...ci dice mentre aziona una mola rotante provvista di carta abrasiva con cui ne asporta le estremità
«Quindi vi si pratica un foro con un piccolo trapano chiamato drimmel...
...e a questo punto si passa a realizzare le perline con la pasta di fino: una sorta di plastilina colorata molto friabile che va lavorata tra le dita per diversi minuti per compattarla al meglio
Anche le perline vengono traforate usando un punteruolo in legno...
... prima di essere cotte in un fornetto scalda-brioche per circa cinque minuti
L’ultimo passaggio è l’infilaggio: un laccetto di cotone si fa passare dentro i noccioli e le perline per andare infine a fare un nodo
Oltre ai bracciali Mino crea anche tutta una serie di altre opere che richiamano la tradizione bitettese
Utilizzando il sughero dei tappi di bottiglia, per esempio, è riuscito a modellare le riproduzioni in scala di due importanti monumenti cittadini: il palazzo del Sedile e la chiesa della Veterana
In radica d’ulivo locale ha plasmato invece dei simpatici papillon...
...e un carillon sul quale ha installato una piccola Natività
Con i materiali più vari realizza poi molti componenti dei presepi che ricordano oggetti tipici delle antiche case pugliesi: dai cestini di vimini alle brocche...
...fino ai tini per la conservazione degli alimenti
Ma il vero fiore all’occhiello sono le sedie in miniatura in legno locale e spago. «Piacciono così tanto che ogni anno sono richieste addirittura dai presepisti napoletani di San Gregorio Armeno», ci dice Mino con una punta di orgoglio
Quando gli chiediamo se faccia tutto da solo, Mino ci risponde che in realtà ha due aiutanti. E ci indica una coppia di simpatici pappagallini verdi in una gabbietta appesa alla parete



Francesco Sblendorio
Scritto da

Paola Grimaldi
Foto di

Lascia un commento


Powered by Netboom
BARIREPORT s.a.s., Partita IVA 07355350724
Copyright BARIREPORT s.a.s. All rights reserved - Tutte le fotografie recanti il logo di Barinedita sono state commissionate da BARIREPORT s.a.s. che ne detiene i Diritti d'Autore e sono state prodotte nell'anno 2012 e seguenti (tranne che non vi sia uno specifico anno di scatto riportato)