Pappagalli ''in'', criceti ''out'': il mercato dei piccoli animali domestici
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venerdì 1 agosto 2014
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di Stefania Buono
Entrando nei negozi di animali di Bari notiamo subito una massiccia presenza di volatili, canarini e pappagalli soprattutto. «Si tratta degli animali più venduti degli ultimi anni, quelli che vanno maggiormente di moda», afferma Mina, titolare di un negozio in via Quintino Sella. «Per i pappagalli, di piccola o media taglia (come le cocorite o gli inseparabili) – continua la commerciante - la richiesta è aumentata da qualche anno a questa parte. Questi uccelli vanno molto perché vengono apprezzati da un punto di vista estetico, per il loro piumaggio colorato e perché sono animali di compagnia». I pappagalli si portano a casa con 20 o al massimo 35 euro e il loro successo deriva anche dal fatto che ammalano difficilmente e non necessitano di particolari cure, a parte cibo acqua e pulizia.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Passando agli altri animaletti domestici, sono sempre in voga le tartarughe d’acqua e i pesci rossi e ultimamente anche i conigli, che alcuni sostituiscono al classico gatto. Mentre stanno attraversando un momento di crisi i roditori: criceti, cincillà e porcellini d’india non vengono più richiesti come fino a qualche anno fa. «Alcune persone sono restie a comprare i roditori- conferma Mina -. Non ci possiamo fare nulla: questi animali non attirano molto, nonostante il loro prezzo basso che si mantiene sui 5/6 euro».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«I criceti in particolare hanno avuto un buon riscontro di vendite una decina di anni fa – ci spiega un rivenditore di via Principe Amedeo -, quando i bambini guardavano cartoni animati con protagonisti i criceti, come Hamtaro ed entravano in negozio intenzionati a portarsi a casa uno di loro. Ora però cartoons con protagonisti i roditori non ne vengono trasmessi più e i criceti sono tornati ad avere una vendita medio/bassa, sicuramente minore rispetto a quella di volatili e pesci».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ma non sempre le esigenze dei bambini possono essere soddisfatte. «Nel 2003 quando uscì nei cinema il film “Alla ricerca di Nemo” molti bambini mi chiedevano il pesce pagliaccio – afferma il proprietario di un negozio di via Dante -, ma questo animale è difficile da tenere in casa perché è un pesce tropicale che necessita di determinato nutrimento e di acqua calda e salata per sopravvivere. E quindi nonostante le tante richieste i bambini si sono dovuti accontentare di un pesce rosso».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
C’è anche chi entra nei negozi alla ricerca di animali che però non è così facile vendere, come tartarughe di terra, iguane e serpenti, che possono essere detenuti solo se si hanno in mano adeguate certificazioni. E fino agli inizi degli anni 90 c’erano altri animali che piacevano e venivano comprati, come le scimmie e soprattutto uccelli rari come i cardellini. Dal 1996 però qualsiasi tipo di primate non può essere più commercializzato perché considerato pericoloso per l’uomo vista la possibilità di trasmettere malattie infettive (anche se in un articolo di qualche mese fa abbiamo dimostrato che c’è chi in barba alle leggi continua a venderli). I cardellini invece, grazie alla legge 157 dell’11 febbraio 1992, sono stati ufficialmente inseriti nel novero delle specie protette in Italia e pertanto vi è il divieto di cattura con qualunque mezzo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
E quindi la scelta degli esseri da tenere in casa si è ristretta ai “sempreverdi” pappagalli, pesci rossi e criceti, che però non bisogna considerare come alternativi a cani, gatti, ma magari complementari, perché come afferma Mina: «Al contrario di ciò che si può anche i piccoli animali possono donare felicità e soddisfazione».
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Scritto da
Stefania Buono
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