di Annamaria Lacalamita

Il laboratorio Arte per Arte: «Il riciclo è una conservazione della memoria»
BARI - «Il riciclo è una conservazione della memoria».  Queste le parole della 52enne artigiana Elisabetta Liddi, fondatrice di “Arte per arte”, che da diverso tempo si occupa di riciclo e restauro. Nel suo laboratorio di Bari, nel centro murattiano, assieme ad altri due colleghi “riporta in vita” i cosiddetti oggetti “rifiutati”, per dar loro un’altra forma, artistica (vedi foto galleria). L’abbiamo incontrata.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Quando è nato il laboratorio?

“Arte per arte” nasce nel 2005 e mira a salvaguardare gli oggetti e i metodi tradizionali attraverso una visione nuova e personale, creativa. E’ uno spazio laboratorio ma anche uno show room. Qui produciamo soprattutto oggetti legati all’arredamento: poltrone, sedie, lampade, accessori per la casa e anche monili.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Riutilizzando i materiali…

Sì, noi ricicliamo un po’ di tutto. Gli oggetti si trovano ovunque, basti pensare ai legnetti portati dal mare o al rame, ma spesso vengono donati perché c’è l’esigenza di conservarli e valorizzarli e nel laboratorio  viene data una nuova impronta all’oggetto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Adoperate delle tecniche particolari?

La cosa importante è che continui il ciclo vitale dell’oggetto. Adoperiamo tecniche personali tipo quella del ricamo, della pittura e dell'intreccio. Quest'ultimo può riguardare corde, tessuti o materiale tessile, ma pratichiamo anche annodature, rinacci e rammendi. Miriamo a far riscoprire le tecniche artigianali perché fanno parte di un patrimonio che va salvaguardato e che invece ora sta scomparendo. 


Sul vostro sito si legge che voi fate “riciclo creativo”. Che vuol dire?

Quando si carica l’oggetto di una nuova estetica allora si parla di riciclo creativo. Ad esempio se prendiamo un barattolo o un altro recipiente e lo trasformiamo in un vaso, questo è riciclo creativo. Non si fa morire l’oggetto solo perché è vecchio o rovinato ma si decide di tenerlo e di riutilizzarlo, apportando delle modifiche per farlo diventare più bello. Inoltre il fattore artistico sta nella dinamica, se si ripetono delle tecniche non si parla più di arte.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
Spendiamo qualche parola per il riciclo.

Il riciclo dovrebbe essere reso più popolare, dovrebbe entrare nel nostro sistema di vita, nel nostro pensiero e nella nostra quotidianità. Bisognerebbe creare un movimento di attenzione civile, per far si che la gente acquisisca consapevolezza nel riciclare con libertà e senza vergogna.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Qual è la differenza tra riciclare e restaurare?

Questo è un discorso molto ampio e complicato. Quando decido di restaurare un oggetto voglio che riviva in maniera decisa e rispettosa. Se un oggetto ha una funzione ben precisa bisogna ridargliela, se prendiamo in considerazione un’opera d’arte, il restauro deve mirare a rimettere in luce la lettura dell’opera e quello che vuol comunicare. Il riciclo invece è un atto libero, non ha canonizzazioni culturali e l’artista mette in atto un’operazione che ha principalmente un principio etico. Il riciclo è anche un’esigenza del momento, soprattutto in un periodo di crisi come questo.


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