Bari, Piccinni 100: la libreria specializzata in testi d'epoca dove si respira la "polvere d'antico"
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giovedì 10 novembre 2022
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di Gaia Agnelli
I fratelli Miolla, fondatori dell’attività situata dal 2017 sulla via che le dà il nome, hanno infatti scelto con coraggio e un pizzico di incoscienza di dedicarsi soltanto a questo settore di “nicchia” della letteratura, proseguendo quella che era stata l’attività della Barium, presente in via Roberto da Bari dal 2000 al 2020.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Una scelta controcorrente dunque, simile a quella compiuta dalla Millelibri del rione San Pasquale, l’unica in Italia a vivere solo di volumi di poesia.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
La libreria si trova in via Piccinni 100, alle spalle del Comune di Bari. Una volta arrivati notiamo un’ampia vetrina dietro la quale trovano spazio decine di volumi dalle copertine e pagine ingiallite. Tra questi, un’edizione dei Promessi Sposi illustrata da Castellucci, la settecentesca favola “Aminta” di Tasso, due libri di filosofia e fenomenologia di Hegel risalenti al 1863, l’opera del 1890 “Ire e Spropositi” di Lombroso e un’edizione del 1884 della Via Crucis.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Apriamo dunque la porta che dà accesso al mondo magico dei Miolla, lì dove sembra che il tempo si sia fermato a più di un secolo fa, rifiutandosi di andare avanti. È qui che troviamo il titolare 47enne Rocco con suo fratello e collaboratore Leonardo, di 49 anni.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Il locale è piccolissimo e le quattro pareti che lo delimitano regalano la sensazione di voler abbracciare chi varca l’ingresso per trascinarlo in epoche mai vissute.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Conserviamo migliaia di volumi che scegliamo dopo un’accurata selezione – afferma Leonardo mentre si destreggia su uno sgabello per riordinare le mensole –. Ce li procuriamo acquistando e valutando librerie private di bibliofili e docenti che “sanno” cosa leggono. Ciò che ci interessa sono principalmente i libri antichi o d’epoca, sia le prime edizioni (indipendentemente dalla notorietà dello scrittore) sia le rare e introvabili. Per “antichi” si intendono quelli pubblicati entro il 1830, mentre per “d’epoca” quelli stampati successivamente ma non oltre il secondo Dopoguerra».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
A questo proposito il librario ci viene incontro con due volumi sottili: uno dalla copertina blu raffigurante un soldato in costume e uno bianco con il disegno di un uomo intrappolato da linee rosse.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«La prima è un’opera rarissima – spiega –: si tratta di “Albania una e mille” del giornalista Indro Montanelli. Nonostante la sua pubblicazione sia abbastanza recente (1939) è uno tra i libri più introvabili e ricercati che ci siano: racchiude tutti gli articoli che il reporter scrisse durante la guerra quando fu inviato come cronista. Mentre il secondo è prezioso soprattutto per i baresi: è il “Vahakn” di Hrand Nazariantz, l’armeno che con il suo popolo scappò dalla conflitto contro i turchi approdando nel capoluogo pugliese. Una raccolta di poesie del 1920 che testimoniano il dolore provato».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Il pezzo più antico che abbiamo è invece una prima edizione del 1535: “Opera omnia latine scripta” di Sannazarii – sottolinea Leonardo –. Il suo valore è di circa mille euro, perché riporta in ottime condizioni il logo dell’editore Aldo Manuzio: un’àncora».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Altrettanto preziosi sono quei testi che conservano dediche di “penne” importanti. Un esempio è il piccolissimo libro, della dimensione della mano di un bambino, dei Dolori del Giovane Werther di Goethe, dove a dare valore è la firma in copertina di Gian Pietro Lucini, poeta e scrittore tra i primi esponenti del Futurismo. Altro “trofeo” dei Miolla è la dedica dell’autrice Ada Negri alla sua cara amica e giornalista barese Wanda Gorjux, nel frontespizio di “Il Dono” (1936). E tra gli scaffali c’è pure “Il diario degli altri” di Giulietta Masina, autografato dalla stessa moglie di Fellini.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«In realtà a casa conserviamo altri volumi autografati che però non vendiamo perché preferiamo aggiungerli alla nostra collezione privata – ammette Rocco –. C’è infatti una sorta di “concorrenza interna” tra la nostra passione e l’attività: a volte è difficile lasciare andare un libro a cui si tiene molto».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Sì perché i fratelli Miolla, prima ancora che librai, sono collezionisti ed esperti d’antiquariato. «È stato proprio questo a spingerci ad aprire l’attività, nel febbraio 2017 – spiega Leonardo –. Io nella vita già collezionavo testi di storia locale: una raccolta che poi ho deciso di portare qui in negozio, un luogo dove continuiamo a respirare quella “polvere d’antico” con cui siamo cresciuti».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Una scelta che Rocco definisce “coraggiosa” e persino un po’ “incosciente”. «Non è un lavoro semplice – commenta –, perché ci si occupa di una “nicchia” che non attira tanti lettori: si tratta principalmente bibliofili e professori universitari che vanno dai 50 ai 60 anni. Comunque i nostri clienti sono “pochi ma buoni” e ciò ci consente di sopravvivere. D’altronde i pezzi che vendiamo hanno un valore alto: si pensi ai tre volumi della rara Divina Commedia di Fmr scripta (editore che usa solo materiale pregiato) che ha un costo di seimila euro».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«E poi chi si nutre di questa passione non riesce a vivere lontano dai libri ingialliti – conclude Lorenzo prima di salutarci –. Un esempio è Sabino Scianatico, storico gestore della Barium: due anni fa abbassò definitivamente le saracinesche della sua attività per godersi la pensione dopo tanti anni di lavoro. Eppure ancora oggi viene spesso a trovarci qui: non riesce a resistere al richiamo dalla nostra amata “polvere”».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
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I commenti
- Carmine Panella - E la libreria Athena in via Marchese di Montrone?