di Barinedita

Nessun gol su azione, nuovi che faticano, Castrovilli: Bari di Stellone tra luci e ombre
BARI – Nemmeno un gol su azione, gioco che latita, nuovi arrivi non ancora pronti, ma “vecchia guardia” sempre affidabile e un giovane, Gaetano Castrovilli, che fa già sognare i tifosi. Sono le luci e le ombre del Bari visto nelle prime tre partite di campionato, che appare ancora come un “cantiere aperto”, senza una propria identità. Ne abbiamo parlato con Duccio Curione, ex preparatore atletico dei biancorossi, che ha analizzato la partita pareggiata sabato scorso sul campo di Vicenza.  

E’ finita 0-0: risultato giusto?

Sì, anche se al fischio finale entrambi i tecnici hanno dichiarato con convinzione che la propria squadra avrebbe meritato la vittoria. In realtà nessuna delle due formazioni ha fatto granchè per portare a casa i 3 punti e il risultato di 0 a 0 è quello che rispecchia più fedelmente l’andamento della partita.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Un inizio di stagione un po’ sofferto per il Bari…

Mister Stellone (nella foto) sa bene che quello andato in scena finora, anche a Vicenza, non è affatto il Bari che lui vuole e che può ambire a traguardi importanti. La squadra non ha ancora una sua identità. E c’è un dato allarmante: in  tre partite di campionato i biancorossi non sono ancora riusciti a segnare su azione.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Qual è il punto debole nel gioco d’attacco?

Il 4-4-2, modulo fortemente voluto dall’ex allenatore del Frosinone, non puo’ prescindere dall’imprevedibilità di due esterni alti e dalla verticalizzazione dei centrocampisti. Tutto ciò nella partita di Vicenza e in quelle precedenti non si è visto. Giocatori come Ivan e Furlan appaiono poi non ancora al meglio della condizione fisica e Fedele è un incontrista puro: in mezzo al campo ci vuole più qualità.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Va detto però che in estate sono arrivati tanti nuovi giocatori: la squadra è stata praticamente rifatta…

Certo e in tanti sono stati aggregati alla truppa biancorossa solo negli ultimi giorni di mercato: risentono evidentemente della mancanza di un’organica preparazione atletica pre-campionato. Ma nonostante queste oggettive difficoltà, sarebbe lecito aspettarsi quantomeno una maggiore partecipazione agonistica.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Dal punto di vista difensivo invece ci siamo?

Si può migliorare. Prima di tutto va inserito nell’11 titolare un terzino sinistro di ruolo: Cassani (anche lui in ritardo di condizione) è adattato in quella zona del campo e non ricopre la fascia a dovere. Penso che sia finalmente arrivato il momento di far esordire dal primo minuto Daprelà. In più occorrerà lavorare sodo sulle palle inattive: il Bari a Vicenza si è mostrato deficitario da questo punto di vista ed è andato spesso andato in sofferenza.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Nell’insieme cosa possiamo salvare?

Le buone notizie arrivano dai giocatori già in squadra l’anno scorso. Di Cesare garantisce sicurezza e si è guadagnato il ruolo di leader del gruppo. Sabelli (che comunque nella proposizione offensiva appare un po’ bloccato dal 4-4-2), vigila alla perfezione la sua zona di competenza e Valiani assicura corsa ed equilibrio tattico a tutta la squadra. E chiaramente non si può non essere felici per la prestazione di Castrovilli, soprattutto nella prima mezz’ora.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Spendiamo due parole su questo giovane talento…

Stellone lo ha lanciato dal primo minuto, riconoscendogli a ragione il ruolo di titolare: il ragazzo di Minervino è ormai pronto per il grande calcio. Bisogna però riconoscere che grandi meriti nella formazione di questo astro nascente del calcio barese, prodotto del vivaio biancorosso, sono da attribuire a Corrado Urbano, il tecnico della Primavera negli ultimi due anni, che ha saputo lavorare “chirurgicamente” su di lui, soprattutto sull’aspetto psicologico. C’è stato infatti un momento in cui Castrovilli, destabilizzato dalle voci di mercato (sembrava che addirittura la Juventus fosse sulle sue tracce), stava un po’ “sognando ad occhi aperti”. Urbano però è riuscito a fargli capire che non era ancora arrivato il momento per ambire a quei palcoscenici: doveva invece solo impegnarsi e rendere di più nel campionato Primavera. Consigli che il giovane ha per fortuna seguito. E oggi può raccogliere i frutti del suo lavoro.


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