Letto: 3533 volte | Inserita: lunedì 13 giugno 2016
| Visitatore: Onofrio
Dopo una stagione lunghissima e poche settimane per prepararsi, come è possibile per la Nazionale arrivare in forma all'Europeo? Per la prima partita avremo un’Italia al 100%?
In effetti, considerati i ritmi di gioco elevati che caratterizzano il calcio moderno, che prevede numerosi impegni nel corso della stagione (campionato, coppa nazionale e coppe europee) e altissime pressioni psicologiche (tutti elementi che senza dubbio influiscono sulla resa dei giocatori), è possibile che gli atleti possano arrivare a un appuntamento così importante come l’Europeo in condizioni fisiche non proprio ottimali e dunque ben lontani dal massimo delle proprie potenzialità.
Subito dopo la fine delle competizioni di club i giocatori hanno del resto potuto godere di un brevissimo periodo di riposo per “ricaricare le batterie” fisiche e mentali e per prepararsi a questo importante torneo.
La preparazione dell’Italia è quindi stata sicuramente basata non su carichi di lavoro eccessivi, che sarebbero difficili da smaltire in così breve tempo, bensì su metodiche di allenamento incentrate su distanze brevi ad alta intensità, sia con lavoro “a secco” (senza palla) sia con la palla. Lo scopo è quello di poter arrivare alla prima partita in uno stato di forma che si avvicini almeno al 70-80% delle proprie potenzialità. Quindi è altamente improbabile che in occasione del primo incontro europeo gli azzurri possano essere al 100%.
D’altra parte, c’è da auspicare che nel corso della competizione i calciatori possano raggiungere il top della condizione atletica, considerato che le prestazioni fisiche migliorano man mano che vengono disputate le partite. In più sostengo che al di là della preparazione atletica (e quindi della complessiva condizione fisica di ciascuna squadra), a fare la differenza sia piuttosto la prestanza fisica. Negli ultimi anni infatti è emerso in maniera molto chiara un dato pressoché costante: salvo sporadici casi, le squadre che hanno vinto sono state quelle dotate di maggiore fisicità. E l’Italia è proprio una Nazionale che fa della prestanza fisica, più che della tecnica, la propria forza