di Gaia Agnelli

Camminare scalzi e in equilibrio su una sottile "linea" sospesa nel vuoto: è lo Slacklining
BARI – Camminare scalzi e in equilibrio su una sottile fettuccia sospesa nel vuoto legata a due alberi o a due rocce. È lo Slacklining, spettacolare sport simile al funambolismo, in cui però non ci si muove su cavi e corde rigide ma su più elastiche “linee” di nylon o poliestere e soprattutto senza l’aiuto del bilanciere. Una difficile (ma sicura) disciplina in cui diventa necessario ascoltare e controllare il proprio corpo, liberando la mente da ogni pensiero per focalizzarsi sui movimenti. (Vedi foto galleria)

Le sue origini affondano nella California degli anni 80, nell’ambiente dell’arrampicata: gli scalatori infatti, durante le loro soste, si divertivano a sistemare le corde dell’attrezzatura per camminarci sopra. Diffusosi in tutto il mondo solo negli ultimi anni, lo Slacklining è arrivato anche a Bari, dove negli ultimi tempi si è creato un gruppo di una ventina di appassionati.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Abbiamo incontrato due di loro (il 31enne Antonello e il 25enne Davide) a Parco Due Giugno, area verde in cui giovedì scorso si è allenato Julian Lovreglio, 26enne atleta brindisino che gira il mondo alla ricerca di posti dove passeggiare sospeso nel vuoto, facendo proseliti. (Vedi video)

Quando arriviamo troviamo Antonello che, timidamente, sta cercando di compiere qualche passo su una fettuccia nera da lui posizionata a bassa altezza tra due alberi. «Sono ancora alle prime armi – commenta il giovane –, ma fare Slack mi aiuta a svagare la mente e a sentirmi in pace. E pensare che l’ho scoperto solo durante la pandemia, imbattendomi in un video su YouTube. Così, dato che a casa non avevo nulla da fare, ho deciso di comprare una linea e sistemarla sul mio balcone, cimentandomi in questa nuova disciplina».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Davide invece sta ammirando i movimenti dell’esperto Julian, in quel momento intento a posizionare tra due alberi una fettuccia verde in poliestere lunga 15 metri e larga 5 centimetri. Dopo aver sistemato i treepro (protettori per gli arbusti), vi fa girare intorno la “linea”, dandole tensione con il cricchetto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

La fettuccia è posta a un mezzo metro dal prato: naturalmente si tratta di una misura minima, utile solo ad allenarsi, visto che questi atleti normalmente hanno a che fare con altezze ben più vertiginose. Lo stesso Julian tempo fa ha camminato tre le montagne del Brasile avendo un vuoto di 800 metri sotto i piedi per eseguire la cosiddetta Highline.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Proprio in Brasile, cinque anni fa, vidi praticare “Slack” per la prima volta – racconta il giovane –. Mi innamorai subito di questo sport che mi fa sentire libero: la mente si svuota dai pensieri e si concentra solo sull’ascolto del proprio corpo. Ciò mi aiuta nella vita di ogni giorno: lo stesso equilibrio che cerco sulla corda mi serve anche nella quotidianità. E poi è bellissimo immergersi nella natura, creando “scenari” dove camminare unendo due punti distanti tra loro. Filosoficamente si realizza così un “ponte” che connette e non una barriera che divide».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Julian è ora pronto per iniziare il suo esercizio: salta così sopra la fettuccia per eseguire una Trickline, ovvero una camminata su una linea corta sulla quale si eseguono delle evoluzioni. Una pratica per la quale sono previste competizioni di freestyle: la striscia viene infatti montata con molta tensione per permettere all’atleta di rimbalzare su di essa.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Avanza quindi scalzo sulla linea aiutandosi con i movimenti delle braccia. E a un certo punto si abbassa per eseguire un double dropknee, piegandosi sulle ginocchia e portando il busto indietro rimanendo qualche secondo in equilibrio.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Da questa posizione, si abbassa sempre più sulla fettuccia per mostrarci come riesce ad atterrarvi sopra dopo aver eseguito un buttbounce (salto stando seduti). Quindi si rialza ed esegue dei piccoli salti (i bounce) per poi ripiegarsi e mettersi in una posizione “comoda”: gambe incrociate e mani giunte, così da eseguire un perfetto buddha bounce (salto a gambe incrociate). E infine chiude la sessione con un difficile shoulder stand, restando in equilibrio con le spalle poggiate sulla striscia e le gambe in aria.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Una volta sceso gli chiediamo quanto sia difficile imparare a praticare lo Slacklining. «Ci vuole allenamento certo – risponde il 26enne –, ma in realtà basta riuscire a ritrovare il proprio equilibrio, sia fisico che mentale: un qualcosa che è innato in noi. Poi bisogna respirare: molti tendono a restare in apnea per la tensione, ma solo respirando in maniera profonda e corretta ci si riesce a concentrare. E non c’è da avere paura: ci muniamo sempre di forti imbracature che ci tengono legati e uniti alla linea».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Percorsi che a volte sono molto lunghi, superando anche i 500 metri. Si parla in questo caso di Longline, specialità per la quale si tengono delle gare di speedline: vince chi percorre la linea nel minor tempo possibile. Un’altra varietà è la Waterline, ossia la camminata su corde poste tra due rocce a strapiombo sull’acqua (di mare, di lago o di fiume).Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Julian è pronto invece a mostrarci una rodeo, ossia una passeggiata su una fettuccia molto morbida della lunghezza di 40 metri, alla quale però si dà poca tensione così da farla oscillare maggiormente per aumentare la difficoltà. Il giovane ne approfitta per eseguire qualche esercizio di giocoleria, altra sua passione. Vi sale quindi prima munito di tre birilli e poi di un bastone che fa roteare in aria.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Davide nel frattempo, incuriosito dalla rodeo, sale sulla linea senza timore affrontandola a suon di buttbounce. «Sto cominciando a imparare – ci dice orgoglioso il ragazzo -. Anche se in realtà pratico lo Slacklining solo per meditare: appena salgo mi sento libero e rilassato, provando quasi la sensazione di galleggiare. Ed è proprio in quel momento che riesco, quasi per magia, ad “ascoltare” nuovamente il mio corpo, ritrovando me stesso».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

(Vedi galleria fotografica)

Nel video, la giornata di Slacklining a Parco Due Giugno:



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Gaia Agnelli
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  • Mariella Lipartiti - Articolo interessante, come sempre, che apre una finestra su uno sport sconosciuto ai più


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