di Stefania Doronzo

Parco dell'Alta Murgia, facile perdersi senza indicazioni: ma c'è chi ci sta pensando
BITONTO – Radure, boschi, colline, ma anche flora e fauna selvatica e preziosi esempi di edilizia rurale quali masserie e "jazzi". Sono le bellezze disseminate nel Parco nazionale dell'Alta Murgia, area naturale protetta di 68mila ettari della Puglia centrale. Un luogo però difficile da esplorare, a causa della frequente assenza di indicazioni e mappe. Ma negli ultimi tempi qualcosa sta cambiando: l'associazione Inachis d’accordo con l’Ente Parco sta infatti attrezzando numerosi percorsi con un’adeguata segnaletica. (Vedi foto galleria)

Un compito non facile, vista la vastità del territorio interessato. Sono ben 13 i comuni toccati: Altamura, Andria, Ruvo di Puglia, Gravina in Puglia, Minervino Murge, Corato, Spinazzola, Cassano delle Murge, Bitonto, Toritto, Santeramo in Colle, Grumo Appula e Poggiorsini.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

E ancora più numerose le attrazioni sparse in quest'area, alcune delle quali già finite in passato sotto la nostra lente d'ingrandimento. Basti pensare a Castel del Monte, alle miniere di bauxite, a grotta Lamalunga, al vulcano della Fossa Bradanica e alle meravigliose orchidee selvatiche.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


«Collaboriamo con il Parco dal 2012 - spiega Angela Ciocia, presidente della sezione bitontina di Inachis – e  oltre a noi ci sono imprenditori, agricoltori, allevatori e cittadini che si adoperano per rendere fruibili i sentieri. Ma c'è ancora molto da fare: lunghi tratti possono essere battuti solo se si è  escursionisti esperti: il rischio di perdersi è alto».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

I membri dell'associazione sono intervenuti innanzitutto sull'itinerario “numero 3”. Si tratta di un tracciato di sette chilometri che si snoda ad ovest di Quasano, frazione rurale di Toritto, lambendo il piccolo Bosco di Bitonto. Lungo il cammino è possibile ammirare un tipico recinto in pietra ideato anticamente per il ricovero delle pecore: è lo jazzo di "Pietre tagliate", del quale sono visibili i muretti, i casolari e il mungituro.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Abbiamo reso identificabile il percorso installando dei "classici" cartelli - evidenzia Angela - che riportano la lunghezza e il tempo necessario per portarlo a termine. Inoltre abbiamo realizzato la segnaletica orizzontale: segnavia disegnati con vernice bianca e rossa su alberi, muretti a secco e "omini" di pietra, utili in caso di nebbia».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Poi il restyling è toccato all'itinerario “numero 9”, una passeggiata di 13 chilometri che si svolge nell'agro a nord di Altamura. Qui a dominare sono le piante xerofite, particolarmente adatte a sopportare il clima asciutto del posto, soprattutto in estate. Passo dopo passo ci si imbatte nelle "casette di Castigliolo", nome che indica una collinetta alta 500 metri cinta da un muro ellittico di due chilometri, con al centro i resti di costruzioni frequentate almeno dal VI secolo a.C. Affascinante è anche "Corte Li Rizzi", grotta ricca di stalattiti e stalagmiti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

E infine l’itinerario “numero 8”, quello compreso tra le strade provinciali 39 e 238, all'estremo sud del territorio di Ruvo di Puglia. Si sviluppa in località Piano D'Annaia attraverso 13 chilometri fatti di stradine di campagna e tratturi, facendosi largo tra pascoli, trulli, cavità di origine carsica, mandorli e vecchie masserie.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Un tuffo nella Puglia più selvaggia, più verde, più vera.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

(Vedi galleria fotografica)


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