di Eugenio Orsi

Nella tana delle ''Tigri'': il rugby a Bari è «un combattimento di squadra»
BARI – Il rugby a Bari? Ha un solo nome, quello delle “Tigri”. La Tigri Rugby Bari 1980 è infatti la sola squadra di rugby maschile della città (delle donne della Pantheress Rugby Girls Team abbiamo già parlato).Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Iscritta al campionato di serie C, partecipa anche ai tornei giovanili con tutte le categorie: dall’under 12 all’under 18. Segno di un interesse sempre maggiore verso questo sport, che in Puglia conta oltre 30 squadre impegnate nei campionati federali tra categorie giovanili e senior, di cui 14 in serie C e una in serie B (la Svicat di Lecce) e ben duemila atleti agonisti tesserati.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Un vero sport di squadra, il rugby, come afferma il vicepresidente delle “Tigri”, Gennaro Totaro: «Il rugby è uno dei pochi sport di gruppo in cui le singole individualità non sono sufficienti per sconfiggere un avversario. E' un combattimento di squadra.  In più il rugby è una disciplina nobile dove c'è un grande rispetto per l'avversario».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Celebre in questo sport è infatti la tradizione del “terzo tempo”. «La squadra di casa al termine della partita, indifferentemente dal risultato, ospita a pranzo o a cena la squadra avversaria – spiega l’appena 19enne Antonio Lupo, giocatore delle “Tigri” -. E’ ciò che non deve mai mancare è la birra, che beviamo a fiumi».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Il terzo tempo – sottolinea Alberto Pastore, altra “tigre”, sempre 19enne -  non viene mai saltato, anche quando in campo si verificano piccoli scontri o qualche scaramuccia, perchè nel nostro sport tutto finisce al termine della partita, non ci sono mai ripercussioni negative».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Da sette anni le Tigri disputano i loro incontri nello stadio della Vittoria a Bari, ma solo da tre hanno avuto la concessione per utilizzarlo in pianta stabile per i loro allenamenti, che si articolano in tre sedute di campo e due in palestra. Uno sport duro, che ha bisogno di grandi motivazioni. Una curiosità: i rugbisti baresi praticano un rito che puntualmente si ripete per ogni partita in casa. «All'inizio di ogni incontro – ci dicono orgogliosi Antonio ed Alberto – il nostro capitano ci riunisce sotto le gradinate della curva. Le sue parole ci motivano, ci danno la carica e riescono a farci sentire uniti come fratelli».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

A Bari è presente anche una squadra di football americano, quella dei Patriots. Che rapporto hanno i rugbisti baresi con i “cugini americani”? «Di certo non c’è rivalità – afferma Antonio -. Ci dà solo fastidio quando ci confondono con loro, non perchè ci sentiamo superiori ma perchè si tratta di due discipline ben distinte. Per quanto possano sembrare simili – continua - sono due sport con regolamenti completamente diversi. Loro hanno oltretutto delle protezioni perchè il regolamento del football permette certe prese e placcaggi che da noi sono vietate».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ricordiamo che il rugby a Bari è dilettantistico. I giocatori non percepiscono uno stipendio: si scende in campo solo per amore e passione per questo sport. E la mancanza di soldi non sembra fermare nemmeno i giovani aspiranti rugbisti, tanto è vero che dall’anno prossimo sarà avviata anche la categoria under10. Quanto è lontano il ricco mondo del calcio.


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