di Laura Villani

Quelle poche e ''ricavate'' piazze di Bari: lì dove si racconta la storia della città
BARI – “Bari è nemica delle piazze”, scriveva lo studioso Nino Lavermicocca. In effetti nessuno tra i governanti del capoluogo pugliese si è preoccupato nel tempo di realizzare in città uno spazio di rappresentanza che non fosse ridotto a uno ritaglio tra gli edifici.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Tuttavia perlomeno nel centro storico, tra viuzze, palazzi, chiese, archi e corti è possibile trovare alcuni slarghi “ricavati” che, liberati gradualmente dalle auto, sono andati a colmare parzialmente la cronica assenza di spazi aperti a Bari. Ne abbiamo contate sette tra grandi e piccole, tutte cariche di storia e sede di importanti monumenti cittadini. (Vedi foto galleria)

Iniziamo il nostro viaggio da Piazza del Ferrarese, l’entrata principale di Bari Vecchia arrivando dal borgo nuovo. Quest’area quadrangolare prende il nome da Girolamo Barucchelli, ricco commerciante d’olii ferrarese che nel Settecento vi prese casa. Sempre molto frequentata, è circondata da edifici storici.  

Sulla destra si trova l’ex Mercato del Pesce, eretto nel 1837 per ospitare al piano terra il mercato ittico. Negli ultimi anni nei suoi locali si sono succeduti venditori di frutta e ambulanti di vestiti e pellame, fino a quando si è deciso di “sfrattare” tutti per fare dell’immobile un contenitore culturale. Attualmente è in restauro.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Sul lato sinistro della piazza si trova invece
lo Spazio Murat, progettato nel 1817 da Giuseppe Gimma come area coperta per la vendita di generi alimentari. Oggi ospita eventi e mostre.

Dopo qualche metro ecco aprirsi sulla pavimentazione un rettangolo che contiene i resti della via Traiana, strada dell’antica Roma che collegava Benevento a Brindisi, toccando anche Bari. Mentre poco più avanti tra bar e locali sono incastonati le candidi absidi semicircolari della chiesa della Vallisa, costruita nell’XI secolo dai mercanti amalfitani residenti a Bari e ora centro polifunzionale di carattere culturale con ingresso nella stradina retrostante.

Sullo sfondo con il suo orologio solare, si staglia il neoclassico Palazzo Starita, che servì anche da set per il film “La Riffa”. Uno dei suoi lati si affaccia su via Venezia, la panoramica strada che partendo proprio da piazza del Ferrarese percorre tutta quella Muraglia che da secoli racchiude il centro storico.

Accediamo ora all’adiacente Piazza Mercantile (ex Piazza Grande), storico cuore della vita quotidiana e amministrativa della città e oggi fulcro della “movida” serale giovanile. Lì dove oggi dominano insegne fin troppo colorate e luci sgargianti, un tempo si teneva il mercato giornaliero.

A padroneggiare c’è il magnifico Palazzo del Sedile dal XV al XIX secolo sede del governo cittadino. L’edificio è oggi chiuso al pubblico essendo per la gran parte di proprietà privata e si presenta con vari rimaneggiamenti dovuti al devastante incendio che lo colpì nel 1601. Sul campanile fa bella mostra di sé uno degli otto orologi da torre della città.

Di fronte al Sedile si trova un’antica fontana pubblica costruita da Pompeo Giordano nel 1622: è detta anche “della pigna” perché originariamente sormontata da una pigna in bronzo. Alle sue spalle si trova la casa che nel 1728 vide nascere il compositore Niccolò Piccinni: dopo un lungo e travagliato restauro, dovrebbe ora ospitare un museo sul musicista.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Concludono la piazza il cinquecentesco palazzo della Dogana voluto da Isabella d’Aragona e l’ampio piedistallo su cui sorge l’iconica Colonna Infame col suo leone di marmo bianco “custode della giustizia”. Se oggi sui suoi gradini siedono decine di ragazzi armati di birra e panzerotti, in passato tutti volevano starci bene alla larga: si trattava infatti della gogna pubblica per i debitori insolventi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Una breve passeggiata che passa per strada Palazzo di Città ci porta ora in piazza San Nicola, in sostanza il grande sagrato dell’omonima Basilica sorta nell’XI secolo per accogliere le reliquie del Santo.

Il largo, sempre affollato di turisti e fedeli, oltre al maestoso luogo di culto simbolo di Bari con la sua facciata romanica sobria e possente, presenta il "portico dei Pellegrini”, scandito da cinque arcate e l’ogivale arco angioino. E’ fiancheggiato dal 2003 da una statua bronzea del patrono di Bari: un dono del premier russo Vladimir Putin alla città. Più defilata si trova la chiesa bizantina di San Gregorio, risalente al 1015.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Da qui ci rituffiamo tra le stradine del centro storico per fare tappa in Piazza San Pietro, largo da poco liberato dalle auto e circondato da numerose palazzine alcune delle quali confiscate alla mafia locale. Qui si affaccia il monastero di Santa Scolastica e l’area archeologica testimonianza del primo insediamento cittadino che 4mila anni fa vide nascere Bari.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Imbocchiamo strada Santa Teresa delle Donne intitolata alla chiesa seicentesca abbattuta nel 1940 per arrivare in Piazza Federico II, il piccolo largo che si trova di fronte all’entrata del Castello Normanno-Svevo, fortezza costruita nel 1131. A dominare ci sono due storici archi: quello Alto e Basso, che permettono l’ingresso a Bari Vecchia tra case bianche, scalette e ballatoi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ci basta percorrere pochi metri per raggiungere la pittoresca Piazza Odegitria che si estende all’ombra del prospetto romanico della Cattedrale di San Sabino inaugurata nel 1292 sulle rovine del duomo distrutto da Guglielmo il Malo nel 1156.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

La splendido edificio vede aprirsi alla sua destra l’arco della Neve sotto il quale si vendeva il ghiaccio tra il Settecento e l’Ottocento. Mentre di fronte allo storico negozio di dolciumi “Marnarid” si apre l’ingresso della preziosa ma trascurata chiesa di San Giacomo, eretta tra l’XI e il XII secolo.

Il nostro viaggio tra le piazze di Bari Vecchia termina nel vicino e variopinto Largo Albicocca, recentemente abbellito e restituito ai cittadini baresi con la romantica qualifica di “piazza degli innamorati”. Il suo nome deriva probabilmente da un albero di albicocco che doveva campeggiarvi in passato.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Oggi le nuove aiuole fanno mostra di ulivi, piante di agrumi e corbezzolo, mentre sullo slargo si affacciano varie e caratteristiche palazzine coi panni stesi sui balconi intervallate da più antichi palazzi come quello inagibile dei Casamassimi, il primo tribunale di Bari.

(Vedi galleria fotografica di Gennaro Gargiulo)


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Laura Villani
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