di Gaia Agnelli

La scelta di Domitille: lascia Parigi per venire a vivere a Bari. «Qui non manca nulla»
BARI – «Come dite voi? Se Parigi avesse il mare sarebbe una piccola Bari». È con questo simpatico detto che la 35enne Domitille Urquijo (nella foto) ci spiega la sua sorprendente scelta: quella di trasferirsi dalla grande e ambita Parigi nel più “raccolto” capoluogo pugliese. 

La giovane è ormai a Bari da 6 anni e non ha alcuna intenzione di tornare in Francia. «Qui non manca nulla», afferma mentre ci mostra una sciarpa biancorossa con su scritto “vola Bari vola” (nella foto).Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ma come mai Domitille ha deciso di lasciare la città della Torre Eiffel, dove tutti sognano di vivere, per sbarcare in un luogo posto alla periferia dell’Europa? Una decisione presa tra l’altro prima che il capoluogo pugliese conoscesse il turismo e un po’ di fama.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Il mio amore per Bari è iniziato nell’agosto del 2016 – ci dice –. Ero in viaggio con mia madre, dovevamo andare in Sicilia ma, visto che costava troppo, virammo per l’inedita Puglia. E niente, una volta arrivati a Bari, usciti dalla stazione centrale, ci incamminammo su via Sparano, che all’epoca aveva ancora le sue caratteristiche palme. A quel punto non so spiegare che cosa avvenne: fu una sorta di colpo di fulmine. Mi ritrovai all’interno di un flusso di persone che camminavano sorridenti ed ebbi la sensazione di trovarmi a casa. Mi sentii parte della città: una sensazione che non avevo mai provato prima, in nessun altro luogo del mondo».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Da quel momento i viaggi di Domitille a Bari si intensificarono. «Tornai nell’ottobre del 2016, a marzo del 2017 e poi nell’estate del 2017 – ricorda –. Un viaggio quest’ultimo che fu galeotto, dato che in un bar conobbi un barese e me innamorai».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

E così la giovane ebbe la “scusa” per trasferirsi in Puglia. «Dopo due anni di relazione a distanza, nel 2019 decisi di venire a vivere a Bari – dichiara -. Lasciai il mio posto di lavoro come insegnante di letteratura in una scuola e mi lanciai verso l’ignoto. Oggi non sono tanto i miei concittadini parigini a reputare folle la mia scelta, quanto i baresi stessi».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Nel frattempo l’amore tra Domitille e il suo compagno barese è finito, ma la giovane non intende ritornare in Francia. «Voglio restare qui – afferma -. Sto bene e non c’è nulla che facevo a Parigi che non possa fare a Bari. La routine quotidiana è la stessa e persino il mio lavoro, dato che continuo a insegnare lingua francese».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Chiediamo alla giovane se non le manchi la bellezza e l’eleganza di Parigi, la consapevolezza di trovarsi in un luogo in cui tutti vorrebbero vivere, la possibilità di respirare cultura quotidianamente.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


«Sì Parigi è Parigi – risponde la 35enne –, però voi sottovalutate Bari. È una bella città in cui ci sono tantissimi eventi, spettacoli, festival e mostre. Da un po’ di tempo si è anche riempita di turisti che la rendono ancora più vivace. E poi c’è una frizzante movida notturna sconosciuta a Parigi. Tra l’altro nel capoluogo pugliese si può serenamente passeggiare per strada di sera senza sentirsi in pericolo, cosa che invece non avviene nella “Ville Lumière" che al calar del sole diventa poco sicura. Peccato manchi una metropolitana per muoversi, ma con il tempo ho imparato a destreggiarmi e spostarmi facilmente anche con i bus».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

E poi a Domitille piace il cibo italiano. Nella storica rivalità tra cucina italiana e francese, lei sceglie i più tradizionali piatti del Belpaese. 

«Sul vino ne possiamo parlare e anche i formaggi sono onestamente meglio quelli d’Oltralpe – chiarisce –, ma dove mettiamo la burrata, i taralli, la focaccia? In Francia si mangia troppo “sofisticato”, mentre qui bastano dei pomodorini, un buon olio e un po’ di origano per fare la frisella dei sogni. E poi per una come me che adora le verdure, mi ha colpito l’uso che si fa in Puglia dei verdi prodotti della terra. Infine c’è il crudo di mare: Bari può vantare una cultura del pesce quasi unica al mondo. Anche se devo dire la verità: un po’ mi mancano le ostriche parigine».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Appunto il mare: un qualcosa che a Parigi non c’è. «Ormai non potrei vivere più senza la vista dell’Adriatico – confessa la giovane -. Dopo una giornata di lavoro è impagabile fare una passeggiata nel centro storico per poi andare ad ammirare il blu del mare dalla Muraglia. E poi diciamocelo: a Parigi fa sempre freddo e piove spesso, Bari invece vive in eterna primavera. Chissà forse è proprio il clima a rendere i baresi più calorosi e solari. Mi affascina il loro stile di vita, molto lento, rilassato e soprattutto sereno».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Uno stile di vita che Domitille ha fatto proprio. «Mi sto pian piano “baresizzando” – ci dice prima di salutarci -. Tra l’altro mi sto applicando quotidianamente per imparare il dialetto: non è difficile alla fine, ricorda pure un po’ il francese, no?».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 


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  • Claudio - … Ok, prendo atto della vicenda (la quale non mi sembra troppo strana, considerato che ho avuto un figlio - oggi adulto - con una donna francese capitata in Italia con l’Erasmus e poi rimasta facendo la madrelinguista a scuola; anche nel mio caso la storia - ambientata in altra città italiana ove ero emigrato per lavoro - s’era poi conclusa, per insormontabili diversità culturali). Tuttavia, mi sembra che dalla biografia della 35enne manchi un elemento di grande importanza, visto che esso riguarda anche i/le single e le giovani coppie che a Bari sono nate, cresciute e pasciute (e che finiscono per arrangiarsi in paesi dell’hinterland barese): ella come ha risolto la questione alloggiativa, in una città in cui gli affitti sono introvabili (salvo, naturalmente, che abbia beneficiato di un cospicuo viatico da parte della famiglia d’origine)?
  • Matteo - Viene a vivere a Bari, perché visitata come turista, appena verrà a vivere e conoscerà tutti i problemi furti rapine scippi monnezza ovunque, scarichi fognari a cielo aperto in estate tra i bagnanti...tornerà subito a parigi


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