Bari e il boom del turismo: «Abusivismo, rincari e carenza di servizi. La città è impreparata»
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martedì 6 settembre 2022
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di Giancarlo Liuzzi
Con la Puglia divenuta ormai una delle regioni più ambite in Europa dove trascorrere le proprie vacanze, anche il capoluogo è stato infatti rivalutato e inserito negli itinerari di stranieri e italiani, attratti dalle bellezze del suo centro storico e dalla sua cucina tradizionale.
Il rapido incremento dei viaggiatori ha portato così in breve a una forte crescita economica per le attività che operano nel settore dell’accoglienza ma, rovescio della medaglia, anche una serie di difficoltà legate alla mancanza di servizi, all’aumento dei prezzi e a un abusivismo diffuso.
Abbiamo parlato del presente e del futuro del turismo barese con Giovanna Castrovilli, titolare di alcuni b&b nella città vecchia e presidente dell’Aetb (Associazione extralberghieri terra di Bari) che raggruppa i gestori di varie strutture di accoglienza del territorio.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Quando è cambiato tutto a Bari?
C’è stata una trasformazione graduale. Fino a 15-20 anni fa Bari era completamente esclusa da qualsiasi itinerario turistico per via della sua brutta fama, che si era “guadagnata” in anni di dominio della delinquenza. Il centro storico era poi impraticabile e veniva visitato solo dai pellegrini che raggiungevano la Basilica di San Nicola. E il settore alberghiero si limitava così a lavorare esclusivamente con convegnisti e professionisti che arrivavano nel capoluogo per lavoro. Poi però l’importante riqualificazione della città vecchia avvenuta tra la fine degli anni 90 e l’inizio del nuovo millennio ha acceso i riflettori sul capoluogo pugliese, che ha cominciato, pian piano, a essere guardato con occhi diversi. Il punto di partenza è stato l’inserimento di Bari nelle rotte delle crociere, anche se si trattava sempre di visite “mordi e fuggi”, solo di qualche ora.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Oggi invece non è più così…
No, perché ai crocieristi si sono aggiunti migliaia di viaggiatori “stanziali” che scelgono di passare più di un giorno nel capoluogo pugliese, attratti dal suo mare, dalle bellezze architettoniche, dal suo cibo e dal suo folklore. Il merito di questo cambiamento è da attribuirsi al successo che tutta la Puglia sta avendo a livello turistico, all’aumento delle rotte aeree e alla forte promozione della regione durante le fiere dedicate. Ma hanno anche aiutato la visibilità mediatica fornita dai numerosi film girati qui e le tante recensioni positive, quali quella pubblicata dalla rivista Lonely Planet, che nel 2019 ha eletto Bari tra le 10 destinazioni europee da non perdere.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
I primi turisti a scoprire Bari quali sono stati?
Americani, australiani e neozelandesi sono stati i primi a innamorarsi della città, vista come un luogo fermatosi nel tempo, sedotti dalla tradizione e dall’autenticità dei baresi e affascinati dalle anziane che preparano le orecchiette o che friggono per strada. A loro sono seguiti, soprattutto dopo la fine dell’emergenza legata alla pandemia, anche greci, tedeschi, olandesi, francesi e persone residenti nell’Italia settentrionale. Nell'ultimo anno c'è stato un vero e proprio boom.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
E la città si è fatta trovare pronta?
Non completamente. Ci siamo ritrovati davanti a guide turistiche impreparate che spesso non parlano nemmeno l’inglese, a ristoranti e bar che hanno alzato vertiginosamente i prezzi e a tante strutture improvvisate: in molti infatti hanno fiutato l’affare e si sono buttati in questo settore, trasformando in un attimo locali e abitazioni in bed & breakfast abusivi, tra l'altro non registrati (come d'obbligo) al portale della Regione Puglia. C’è chi purtroppo non ha nemmeno adeguato gli spazi offerti, ospitando gli avventori in luoghi fatiscenti: sono numerosi i viaggiatori che al loro arrivo si sono ritrovati davanti a sistemazioni totalmente diverse e poste in punti differenti da quelle viste sugli annunci.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Che cosa si può fare per ostacolare questo fenomeno?
Basterebbe fare dei controlli incrociati tra le strutture presenti online e quelle realmente registrate per scoprire chi non è in regola. Ci sono anche molti che iniziano questa attività senza sapere che ci sono delle norme precise da rispettare: per loro abbiamo proposto dei corsi di preparazione su tutta la documentazione che serve per lavorare.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Le istituzioni invece stanno facendo tutto il necessario per accogliere chi arriva in città?
In realtà sono stati presi un po’ tutti alla sprovvista dallo “sbarco” di questa ondata di persone. Con molto ritardo è stato aperto un infopoint in piazza del Ferrarese, invece quello di piazza Moro continua a essere chiuso e così chi arriva in stazione non sa dove andare, vista anche la perenne assenza di cartelli indicativi. Mancano poi delle spiagge attrezzate (c’è solo Pane e Pomodoro) e soprattutto c’è carenza di eventi e di intrattenimento serale. Noi mandiamo i nostri ospiti a Torre Quetta, che però non ha molto da offrire. Infine Bari è ancora alle prese con dei problemi interni che non favoriscono certo il turismo, come la mancanza di sicurezza in alcuni quartieri e la sporcizia diffusa in tutta la città.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Quali sono le decisioni da prendere per far sì che Bari possa “sostenere” l’affluenza turistica?
Servirebbe un maggior confronto tra le istituzioni e le realtà commerciali del settore. Noi partecipiamo a un tavolo permanente del turismo con l’assessorato alla Cultura dove segnaliamo le varie mancanze e le possibili soluzioni, ma non è sufficiente. Andrebbero fatti grossi interventi: dovrebbero essere calmierati i prezzi, migliorati i servizi e aumentati i punti di interesse, oltre a fornire spazi pubblici per l’organizzazione di eventi: ad esempio la Fiera del Levante potrebbe fungere da “polo del turismo”. E bisognerebbe intervenire subito, perché se non si risolvono presto le diverse problematiche i viaggiatori inizieranno a preferire altre e più organizzate destinazioni.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Foto della pagina Facebook dell’Infopoint Turistico Bari
© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita
I commenti
- Alfredo Giannantonio - Scrivo dalla Liguria ed amo molto la vostra bellissima città e tutta la Puglia. Bari ed i baresi non devono perdere questa opportunità unica di rilancio della città in chiave turistica; urge un intervento congiunto a tutti i livelli, velocemente. Dev'essere una priorità per le autorità.