di Giuseppe Dulcamare

Da Grossi a Catalano, da Caricola a Cassano: tutti i baresi che hanno giocato in serie A
BARI – Bari non ha mai avuto la soddisfazione di vedere un proprio “figlio” diventare campione del mondo o vincere un Pallone d’oro: Buffon, Pirlo, Rivera o Baggio sono nati e cresciuti in altri posti d’Italia. Eppure anche il capoluogo pugliese è riuscito a dare i natali a calciatori che nel loro piccolo sono riusciti a farsi valere in A e in Nazionale. Non sono tanti (poco più di 70), la maggior parte di loro ha vestito più che altro i colori biancorossi, ma in un modo o nell’altro hanno dato lustro alla città.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Con l’aiuto del libro “I baresi del Bari” scritto nel 1993 dallo storico Gianni Antonucci, abbiamo compilato una lista dei giocatori baresi più importanti della storia del calcio italiano, che in un ipotetico undici ideale starebbero in campo così: 1 Chimenti; 2 Loseto Giovanni, 3 Caricola, 4 Capocasale 5 Amoruso 6 Martiradonna 7 Costantino 8 Lopez 9 Grossi 10 Catalano 11 Cassano.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

ANNI 30-40 – L’Anteguerra ha regalato numerosi baresi “da serie A”. Tra tutti l’ala destra Raffaele Costantino: il primo calciatore dei biancorossi a indossare la maglia della Nazionale, con cui giocò 23 partite condite da 8 gol.  La massima categoria il “reuccio” la conobbe con la Roma, con cui disputò 5 stagioni prima di ritrasferirsi al Bari con cui riuscì a partecipare ad altri quattro campionati di A.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Non ha vestito la casacca azzurra invece lo sfortunato Cesarino Grossi, “centravanti tascabile” nato nel quartiere Carrassi ma scomparso a soli 22 anni in Albania, durante la Seconda guerra mondiale. L’attaccante fece comunque in tempo a partecipare a 46 partite in A con 14 gol all’attivo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Con Grossi giocava anche il centrocampista Francesco Capocasale che dopo tre anni nel Bari fu ceduto per 210mila lire alla Juventus, per poi ritornare ad abbracciare nel 1945 i colori biancorossi disputando anche il “mitico” campionato 46-47 in cui, raggiungendo il settimo posto, i Galletti registrarono il loro miglior piazzamento di sempre. Capocasale divenne successivamente anche allenatore del Bari, come il suo concittadino Onofrio Fusco, anche lui centrocampista che riuscì a giocare anche con Roma e Atalanta.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Per concludere non si può non citare l’ala Severino Cavone, la cui carriera fu decisamente rallentata da un grave infortunio occorsogli pochi giorni dopo la prima convocazione in Nazionale, con cui non riuscì mai a giocare.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

ANNI 50-60 – Nonostante tante stagioni passate tra B e C, tra gli anni 50 e i 60 i biancorossi riuscirono a lanciare nel maggiore campionato un talento come Biagio Catalano, “n.10” originario del rione Libertà, tra i migliori goleador di tutta la storia del Bari con 50 reti messe a segno. Catalano vestì anche le divise di Sampdoria e Mantova.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Va inoltre ricordato il terzino Nicola Lo Buono, che vestì la maglia della Lazio per 6 anni raccogliendo 91 presenze e due gol. Ma soprattutto è da ricordare Mario Martiradonna, fortissimo difensore centrale. Ebbe un’ottima carriera con il Cagliari, squadra a cui fu legato per 9 campionati e con la quale vinse anche il primo storico scudetto dei sardi nel 1970.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

ANNI 70-80 – Anche gli anni 70 e 80 sono stati avari di soddisfazioni per i baresi. Poche le stagioni in A, tra cui quella del 1969-1970 in cui giocò (totalizzando 26 incontri) l’arcigno difensore Pasquale Loseto, il maggiore dei fratelli calciatori originari del centro storico. Gli altri sono Onofrio Loseto, centrocampista che ha assaggiato la A con Pescara e Cremonese e Giovanni Loseto, bandiera e capitano del Bari, con cui ha disputato 318 partite e quattro campionati in A.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Onofrio e Giovanni facevano parte di quel “Bari dei baresi” che con in panchina Enrico Catuzzi sfiorò nel 1982 la promozione nella massima categoria, lanciando però numerosi giovani della città. Tra questi: De Trizio, Cuccovillo, Armenise e Caricola.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Il difensore Giorgio De Trizio è stata un’altra bandiera del Bari, con cui ha disputato 9 stagioni, tra cui quella del 1985-86 che segnò il ritorno in A dopo 16 anni.  In quel campionato militò anche il centrocampista Francesco Cuccovillo.

Mentre il terzino Michele Armenise e lo stopper Nicola Caricola furono ceduti entrambi nel 1983. Il primo al Pisa, squadra che gli permise di esordire in A (campionato in cui poi ritornerà vestendo la maglia del Cesena), il secondo alla grande Juventus di Platini. Caricola pur da riserva riuscì a vincere tutto disputando anche 59 incontri in quattro anni.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Altri baresi di successo di quegli anni portano i nomi di Lopez, Chimenti e Frappampina: tutti e tre raggiunsero però la A con divise diverse da quelle del Bari. Il primo, un regista dall’ottima visione di gioco, si affermò con la casacca della Lazio, con cui disputò cinque stagioni condite da 78 presenze e un gol. Totò Lopez tornò poi a Bari negli anni 80 con cui si rese protagonista della storica doppia promozione dalla C alla A.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Sul finire degli anni 70, dopo una lunga gavetta tra B e C, arrivò nella massima serie anche Vito Chimenti, attaccante che vestì le maglie di Catanzaro e Pistoiese risultando il miglior marcatore dei toscani nel loro unico anno nel principale campionato. Infine il terzino Angelo Frappampina (il “Facchetti del sud”) che dopo numerose stagioni nel Bari assaporò la A nel 1983-84 con il Napoli.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

ANNI 90 – Negli anni 90 un buon numero di giocatori riescono ad avere un’ottima carriera professionistica partendo dagli esordi baresi. Partiamo del centrocampista Angelo Carbone, ceduto al Milan di Sacchi nel 1990 e presente in tutto il decennio nel principale campionato con le maglie di Napoli, Fiorentina, Piacenza, Reggiana e Atalanta. Carbone vanta anche una presenza in Nazionale, purtroppo però in un’amichevole non ufficiale (e quindi non riconosciuta nelle statistiche) contro lo Zurigo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

E poi ci sono lo stopper Lorenzo Amoruso e il centrocampista Emiliano Bigica, entrambi accomunati dal trasferimento nel 1995 alla Fiorentina. Il primo continuerà nella squadra scozzese del Rangers, il secondo prima nel Napoli e poi in squadre minori. 

Non hanno mai militato nel Bari invece il difensore Martino Traversa e Giuseppe Campione, due talenti venduti al Bologna, squadra con cui debuttarono in A molto precocemente, a 16 anni. Traversa nel 1991, a 17 anni e un mese, giocò anche in Coppa Uefa, diventando il più giovane italiano a partecipare alla competizione internazionale. La storia di Campione terminò invece il 14 settembre 1994, quando morì in un incidente stradale nel ferrarese.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Da ricordare anche Antonio Chimenti, nipote del sopracitato Vito: portiere di buon livello, ha vestito in A le casacche di Roma, Lecce, Juventus, Udinese e Cagliari. Curioso è poi il caso dell’attaccante Francesco Palmieri: originario del quartiere Japigia, riuscì però a militare con il Bari a fine carriera, dopo aver militato in A nel Lecce e nella Sampdoria.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Gli ANNI 2000 – Il nuovo millennio segna l’affermazione di Antonio Cassano, il talento di Bari Vecchia che dopo l’esordio in A con i biancorossi indosserà poi maglie prestigiose come quelle di Roma, Real Madrid, Milan e Inter. Nonostante un carattere esuberante e atteggiamenti indisciplinati (le famose “cassanate”), “Fantantonio” può essere considerato il calciatore barese più famoso, grazie anche alle sue 39 presenze (e 10 gol) in Nazionale.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Della generazione di Cassano fanno parte anche altri giocatori lanciati in A dai biancorossi come il difensore Lorenzo Sibilano, il terzino Michele Anaclerio e l'attaccante Luigi Anaclerio, che poi proseguiranno nelle categorie inferiori. Mentre Umberto Del Core, classe 1979, ha esordito in A con la maglia del Catania.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

OGGI – Gli unici baresi (ancora in attività tra i professionisti) ad aver militato in A sono i trequartisti Nicola Strambelli e Nicola Bellomo. Il primo (oggi in forza al Matera) ha totalizzato in A tre scampoli di partita nel Bari di Ventura. Il secondo “barivecchiano” doc,  ha debuttato nella massima serie con il Torino nel 2013-2014, incrementando poi le sue presenze con il Chievo nel campionato successivo. Ora gioca nella Sambenedettese.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Nell'immagine: Costantino, Catalano, Caricola, Carbone, Chimenti, Cassano

 


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