di Maria Bruno e Alessia Schiavone - foto Antonio Caradonna

Palazzi fascisti, storiche scuole e cappelle nascoste: è la zona del "bar dello studente"
BARI – E’ comunemente chiamata “zona del bar dello Studente” e prende il nome da uno storico locale che si trova qui da decenni. Si tratta di un’area di Bari che è lecito definire una sorta di “terra di mezzo”, stretta com’è fra tre quartieri dai quali però si differenzia notevolmente per storia e architettura.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Siamo tra piazza Massari, il lungomare Vittorio Veneto, via Carducci e via Villari, quindi al confine con Bari Vecchia, Murat e Libertà. Ma qui non c’è nulla di medievale che ricordi il borgo antico, niente di così elegante che faccia venire in mente lo scacchiere murattiano e non ci sono nemmeno le case basse e colorate tipiche di Libertà. In questa zona a dominare sono invece gli imponenti edifici di epoca fascista, oltre che inedite biforcazioni di strade che creano un “movimento” architettonico raro da osservare per le vie della città. Ma non solo: in questa piccola e particolare area sono presenti tante storiche scuole, vecchie librerie, “grattacieli newyorkesi” e cappelle nascoste. Siamo andati a visitarla (vedi foto galleria).Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il nostro viaggio inizia da piazza Massari, storica zona verde che divide il borgo antico da quello nuovo. Da qui si imbocca via San Francesco d’Assisi, una strada molto ampia che subito sulla sinistra presenta una costruzione massiccia di un tenue giallo pastello con un rosone ben visibile nella parte più alta. Si tratta dell'ex sede del Tribunale militare, un edificio che nasconde la cappella di Santa Colomba di Sens, di cui abbiamo parlato in un precedente articolo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Nato come convento nel 1745, fu il primo edificio di Bari a nascere al di fuori delle mura della città vecchia. Con la soppressione degli ordini religiosi fu trasformato nel 1806 in Collegio Regio, fino a diventare con l’Unità d’Italia prima caserma dei Carabinieri (nel 1863) e in seguito Ospedale militare e Tribunale militare (dal 1962). Oggi ospita anche numerose associazioni quali quelle degli alpini, dei bersaglieri e dei paracadutisti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Di fronte all’edificio si erge un alto palazzo signorile di stampo "eclettico": è Palazzo Girone, costruito nel 1925. Più avanti sull’isolato seguente si trova il bar che dà il “soprannome” alla zona, storico punto di ritrovo anche notturno per i giovani baresi. «Ho rilevato l’attività 37 anni fa – ci racconta la proprietaria – e all’epoca il locale si chiamava già “dello studente”, per via della massiccia presenza di istituti scolastici in questa zona».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Una di queste scuole è la media Carducci, che si affaccia sul proseguimento di via San Francesco d’Assisi. Abbiamo detto “proseguimento” della via perché in questo punto la strada si divide in due. A fare da spartiacque è piazzetta Padre de Pergola, sorta di ampio marciapiede che si trova ai piedi di un palazzo che segna l’inizio della biforcazione: a sinistra si va verso piazza Garibaldi a destra parte la lunga via Napoli. E’ solo la prima delle tante “forbici” presenti in questa zona, come detto molto rare in una città caratterizzata normalmente da strade parallele e perpendicolari.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Sulla piazzetta sorge una piccola chiesetta bianca rurale sconsacrata: la Madonna dell'Arco. «Sono almeno cinquant’anni che quella ex cappella viene usata per altri scopi – ci dice un passante -. Attualmente è la sede del centro antiviolenza “La luna nel pozzo”».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Proprio di fronte alla piazzetta si trova un’altra biforcazione (che divide via San Francesco d’Assisi e via Villari) segnata questa volta da un palazzo molto particolare. Si tratta di un edificio giallo ocra che ha la forma di un ferro da stiro, simile al famoso Flatiron Building di New York. Fu costruito nel 1925 per ospitare la “Casa della madre e del bambino”, così come recita ancora oggi la scritta sulla facciata. Qui le mamme potevano recarsi per effettuare controlli medici nell’ambito del programma  “Opera azionale maternità e infanzia”. Oggi accoglie la Asl e l’asilo comunale Villari.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Villari è il nome della stradina che parte da questo punto per sfociare in piazza Massari. Qui ha sede una piccola libreria che come raccontato in un altro articolo “resiste” dal 1979 proponendo un catalogo meno “commerciale” rispetto alle grandi librerie presenti in città.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

E’ arrivato ora il momento di spostarci verso il lungomare Vittorio Veneto. Imbocchiamo via Carducci e nel punto in cui la strada cambia nome in largo Fraccacreta, eccoci davanti a un imponente edificio a forma di triangolo isoscele con il vertice arrotondato. E’ la “Casa del Mutilato” , altra struttura da cui si diramano due diverse vie: la già citata via Carducci e via Alfredo Oriani.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

L’edificio fu progettato dall'architetto barese Pietro Favia e inaugurato il 21 Aprile del 1940 come sede dell’associazione mutilati e invalidi di guerra. Dopo essere stato abbandonato per decenni è stato restaurato e riaperto nel 2015. Il prospetto principale si compone di un portico semicircolare dotato di quattro colonne adagiate su un piano rialzato a gradini, mentre tre finestre rettangolari decorano la fascia che sovrasta la facciata.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Di fronte al Casa del Mutilato si trova il Porto, separato dalla città da un’alta recinzione, mentre sulla sinistra si erge il palazzo sede dell’Anagrafe del Comune di Bari, detto anche “Sala dei matrimoni” perché qui è possibile sposarsi civilmente. «Questo edificio però un tempo ospitava la Facoltà di Economia e commercio – tiene a sottolineare un passante -, proprio dove ha insegnato Aldo Moro».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Contenti per questa rivelazione non ci resta che proseguire sul lungomare in direzione piazza Massari per fermarci davanti alla struttura del “Palazzo delle Finanze”, sede dell’Intendenza. Fu progettata dall'architetto Carlo Vannoni e realizzata tra il 1932 e il 1934.  Si distingue per un impianto classicista e imponente, fortemente intriso di tipici elementi dell'architettura fascista. Le due facciate identiche che costituiscono il complesso sono caratterizzate da un monumentale portale d'ingresso, composto di quattro colonne ognuna sormontata da una statua allegorica di bronzo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Al termine dell’isolato, di fronte a piazza Massari, facciamo infine visita al palazzo della Questura. Anch’esso risale al ventennio fascista: fu costruito nel 1939 su progetto dell'ingegnere Francesco Lorenzetti e si caratterizza per una struttura dicotomica dove gli elementi portanti in cemento, rivestiti di lastre lapidee, si alternano alle murature in mattoni rossi. Il portale d'ingresso a tre aperture è scandito da due pilastri che nell'aspetto richiamano antiche colonne.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

E qui finisce il nostro viaggio nella zona del “bar dello studente”: un pezzo di Bari forse poco conosciuto, ma decisamente diverso da tutto il resto della città.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

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