di Giovanni Salesiano

Santeramo, la storia della squadra femminile di volley che fece sognare un intero paese
SANTERAMO IN COLLE - Un'agguerrita squadra di pallavolo capace di far sognare un piccolo paese dell'entroterra pugliese. É la storia del Santeramo, società che dal 2004 al 2009 calcò i parquet della massima serie femminile: un'epopea della quale oggi rimangono vecchi gagliardetti, un nostalgico palazzetto in rovina e foto di trionfi ormai lontani nel tempo. (Vedi foto galleria)

Artefici principali dell'avventura furono il presidente Piero De Pascale, il direttore sportivo Donato Sirressi e l'allenatore Francesco Montemurro: una triade appassionata che riuscì a puntare i fari del grande volley su Santeramo in Colle, centro di 26mila anime noto per la produzione della carne di cavallo e sede del colosso dell'arredamento Natuzzi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Tutto comincia agli albori del nuovo millennio, quando la compagine bianco-azzurra scala rapidamente i campionati dilettantistici fino ad arrivare nel 2002 in A2, il torneo cadetto. La dirompente ascesa cattura l'attenzione degli abitanti del posto: il PalaCooper, l'impianto di casa, diventa un vero e proprio fortino e conta sul sostegno dei Boys, la tifoseria organizzata locale.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Dopo una stagione di assestamento, la dirigenza decide di tentare il colpo grosso: l'approdo in serie A1. A contendersi il traguardo ci sono anche i "vicini" dell'Altamura, con i quali vanno in scena degli accesissimi derby.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

A spuntarla sono le santermane, che dopo un lungo testa a testa chiudono la competizione con sette punti sulle rivali. Stesso scenario nella finale di Coppa Italia di categoria, in cui il Lodi, passato in vantaggio di un set, viene rimontato e sconfitto. Al termine dell'incontro Montemurro viene portato in trionfo dai suoi sostenitori, consci dell'inizio di una nuova età dell'oro.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Ricordo con piacere quei momenti - racconta il 33enne Francesco Giove, all'epoca membro dei Boys -. Il nostro gruppo di fan contava un centinaio di persone ed era normale tornare a casa senza voce dopo aver cantato per tutta la partita».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Nel campionato 2004-2005 Santeramo fa così il suo esordio nell'élite della pallavolo italiana. Al cospetto di grandi realtà come Bergamo, Perugia, Novara e Pesaro, le ragazze fanno fatica a ingranare: per la prima storica vittoria bisogna attendere il sesto match, quello contro Modena.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Alla fine però l'obiettivo della salvezza viene raggiunto. Le atlete sono infatti trascinate dalla centrale Monica Marulli, già protagonista della lunga cavalcata delle stagioni precedenti: la capitana è il miglior muro del torneo, primato che verrà confermato per altri due anni. A esordire in A1 c’è anche un prodigioso prodotto del vivaio: la 15enne Immacolata Sirressi, un libero che negli anni a venire diventerà un pilastro della Nazionale.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Nella stagione seguente il club di De Pascale si toglie addirittura la soddisfazione di prendere parte ai play off per lo scudetto. L'eliminazione arriva subito al primo turno, non prima però di tre combattuti duelli contro le forti giocatrici di Pesaro. Un risultato che fa crescere ulteriormente l'interesse per il piccolo "miracolo" murgiano, i cui match vengono spesso trasmessi in diretta televisiva.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

La serie A1 2006-2007 vede il ritorno dei derby con l'Altamura, vinti sia all'andata che al ritorno e una nuova salvezza raggiunta senza grossi problemi. Santeramo è ormai una società ben consolidata e attira grandi nomi: per esempio nel ruolo di schiacciatrice si alternano l'olandese Sandra Wiegers, la rumena Carmen Turlea, l'ungherese Viktoria Orsi Toth, la statunitense Kimberly Glass e la brasiliana Soninha Benedito. E in panchina come allenatore in seconda è seduto Davide Mazzanti, l'attuale selezionatore della nazionale.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il torneo successivo vede una nuova partecipazione ai play off: stavolta a sbarrare la strada al primo turno ci sono due sconfitte nette contro Bergamo. Ma soprattutto si assiste a un cambio di nome e all'avvicendamento tra De Pascale e il nuovo patron Franco Carone.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

É l'inizio della fine. Nel campionato 2008-2009 ci si salva per un pelo, ma per problemi finanziari salta l'iscrizione al torneo seguente. Diverse atlete vanno via deluse dalla situazione critica e soprattutto svanisce una magia durata cinque anni. Il declino si abbatte con ferocia anche sul "mitico" PalaCooper (che negli anni 90 aveva anche ospitato le gare di Champions del Matera), abbandonato da anni in preda al degrado.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Oggi di quel glorioso periodo restano solo i ricordi. Il Santeramo milita in serie D e gioca in un nuovo campo, il piccolo PalaVitulli. Nella sede della società campeggiano gagliardetti e foto che testimoniano l'avvincente passato. «Ma nessuno cancellerà quella che è stata una grande pagina di sport - puntualizza l'attuale direttore sportivo Francesco Ciccarone -. Le pallavoliste di allora, le nostre “eroine”, resteranno per sempre nella storia di questo paese».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

(Vedi galleria fotografica)

Nella foto: il Santeramo nella stagione di A1 2004/2005


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  • Pietro - Mi sento di dire a Gianni Grazie Sei un grande


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