di Michela Moramarco

Altamura, il "mantello di Murat": donato dal re, appartenne a una donna misteriosa
ALTAMURA – La sua figura a Bari è notissima per aver posto, il 25 aprile del 1813, la prima pietra del nascente “borgo nuovo”, quel quartiere che da più di duecento anni a questa parte porta il suo nome: Murat. In pochi però sanno che l’allora Re di Napoli anni dopo donò alla città di Altamura un mantello che è visibile all’interno del Museo Diocesano del paese murgiano. Un oggetto dalla storia particolare e misteriosa.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Per ammirarlo basta recarsi nel museo predetto, situato all’interno della Cattedrale di Santa Maria Assunta. Qui si trova una bacheca in vetro dove dall’ottobre del 2016 è posto il mantello con ricami su seta a “punto pittura”, così chiamati per l’effetto artistico conferito al disegno che ritrae tralci di foglie e frutti. Sul tessuto si alternano poi paillettes e inserti in tulle, che lasciano spazio a reticoli ovali da cui è possibile intravedere dei petali di rosa ormai secchi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il capo pregiato fu regalato nel 1808 da Gioacchino Murat al vescovo di Altamura Gioacchino de Gemmis come “premio” per aver benedetto l’albero della libertà, simbolo della “Rivoluzione di Altamura” del 1799, durante la quale il paese insorse contro i Borbone inseguendo gli ideali propagandati dai Francesi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


«La veste, ricevuta a Napoli, fu subito indossata dal prelato – ci spiega Francesco Giaconella, vice direttore del museo - ma non prima di essere ricucita e trasformata da alcune suore, visto che in realtà il mantello in origine era stato disegnato per una donna, non per un uomo».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Che vuol dire questo? Murat indossava un capo femminile? Certamente no. La veste doveva essere appartenuta a una donna vicina al re: ma a chi?

Le ipotesi sono due. La prima è quella esposta nel volume “Il mantello di Murat: giallo di un dono tra leggenda e storia”, pubblicato nel 1955 dallo storico Giuseppe Pupillo. Lo studioso sostiene che il capo d’abbigliamento sia stato in precedenza di Giulia Clary, moglie di Giuseppe Bonaparte, fratello maggiore di Napoleone e re reggente di Napoli dal 1806 al 1808.

Una storia però smentita dalla storica Bianca Tragni, che nel 2017 ha pubblicato lo studio Il viaggio di Murat in Puglia e il mantello di Altamura”. «Una donna  altezzosa come la Clary non avrebbe mai permesso a suo marito di donare un oggetto così prezioso a un vescovo di provincia», afferma l'esperta.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ma allora di chi era quell’abito? La Tragni non ha dubbi: «È appartenuto a Carolina Bonaparte, moglie di Murat e sorella di Napoleone. Quel mantello è stato indossato da una vera regina».


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  • Gabriella - Ho avuto la possibilità di vederlo.... É bellissimo, maestoso e regale


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