di Mina Barcone - foto Christian Lisco

Da Santo Spirito a Torre a Mare: viaggio tra i 21 storici stabilimenti balneari di Bari
BARI – Sono complessivamente 21. Alcuni hanno poche cabine e ombrelloni, altri si estendono su aree di notevole grandezza, tutti però possono definirsi “storici”, perchè aperti da decenni. Parliamo dei lidi baresi, stabilimenti balneari che sono riusciti a ritagliarsi uno spazio sui 30 chilometri di litorale cittadino.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

La maggior parte dei bagni sorge comunque nelle ex frazioni (Santo Spirito,  Palese, San Giorgio e Torre a Mare) e questo a causa del “furto” operato dal grande porto e dal lungomare monumentale, che hanno “rubato” tanto mare al resto del capoluogo pugliese.     

Muovendoci da nord verso sud, siamo quindi andati a visitare i lidi di Bari. (Vedi foto galleria)

Santo Spirito e Palese –  A Santo Spirito e Palese sono presenti ben 8 stabilimenti balneari. Il primo è il Lido Dieci Venti, che sorge al confine tra Bari e Giovinazzo. La struttura, nata negli anni 50, per sessant’anni si è chiamata Lido Lucciola e rappresentava la spiaggia dei dipendenti delle Ferrovie. Al suo interno vanta una piscina ad “L” ad altezza graduale.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Continuiamo a percorrere il lungomare Cristoforo Colombo di Santo Spirito, che si affaccia su un mare prettamente scoglioso e “profumato” da alghe e posidonia. Questo è il regno di Donato, il mitico venditore “uomo dei gelati al limone” che da decenni con il suo tre ruote offre coni agli avventori. Ed eccoci dopo 300 metri davanti al secondo lido: il Cala D’Oro, sorto intorno agli anni 70. Dislocato su diversi piani, dispone di tre piscine e di quasi 120 cabine. È il più grande di tutta la zona.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Un chilometro più avanti si trova invece il Distaccamento dell'Aeronautica, uno dei due bagni (l’altro è a Torre a Mare) riservato ai militari “del volo”. Quello di Santo Spirito è il più piccolo, con sole 59 cabine. Prima di diventare uno stabilimento balneare intorno agli anni 70, veniva utilizzata da parte per esercitazioni in mare.

La struttura sorge a poca distanza da quella che rappresenta la più antica spiaggia di Bari: il Lido la Rotonda. Fu fondato infatti nel lontano 1902, seppur come “baracca” (com’era uso a quei tempi). Era costituita infatti da una palafitta in legno sopraelevata che permetteva di raggiungere facilmente acque più profonde e pulite. Oggi possiede 85 cabine e un bagnasciuga in cemento.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Per incontrare l’ultimo lido di Santo Spirito dobbiamo superare il pittoresco porticciolo per riprendere il waterfront in direzione sud. Dopo quasi un chilometro, poco prima del Titolo Arenarum che segna il confine tra Santo Spirito e Palese, troviamo Il Titolo, stabilimento sorto nel 1973. Vanta un centinaio di cabine, una piscina situata su un piano rialzato e un tratto di costa con un fondale parzialmente sabbioso.

Fondale che condivide con il Lido Moretti, che sorge dall’altra parte del monumento e quindi nel territorio di Palese, su via Tenente Saverio Noviello. Nato circa settant’anni fa, possiede solo 35 cabine e un angusto arenile.

Proseguiamo sul lungomare di Palese, caratterizzato da una serie di ruderi di ex ristoranti, hotel e ostelli della gioventù. Camminiamo per 350 metri, sino a imbatterci nel Lido La Baia, fondato intorno alla fine degli anni 50 e sito a ridosso del cosiddetto “braccio”, ovvero il piccolo porto di Palese. Si estende tutto in lunghezza e conta un centinaio di cabine.

L’ultimo lido di Palese si adagia 750 metri più avanti, dove il lungomare prende il nome di via Nicola Massaro. Si tratta del Sun Beach. Sorto nel 1966 è dotato di 70 cabine e due piscine, una per i bambini e l’altra per gli adulti.

Fesca e San Girolamo – Al confine tra Palese e Fesca si trova il più grande stabilimento della città, esteso su 25mila metri quadri e raggiungibile attraverso la complanare della statale 16. È l’Area Addestrativa “Fesca”, meglio nota come il Tiro a Volo perché al suo interno un tempo si praticava questo sport. Dagli anni 80 è comunque la sede del tiro a segno nazionale. Si tratta del lido riservato all’Esercito. Nato intorno agli anni 30, può vantare 400 cabine e un’estesa e ombreggiata pineta. 

Una spiaggetta libera separa poi il Tiravolo da Il Mare Dentro, ovvero l’ex bagno dei dipendenti delle Poste, un tempo conosciuto come Lido Amarissimo. Fondato negli anni 60, chiuse nel 2005 per riaprire nel 2012 con l’attuale intitolazione. Si estende per 5mila metri quadri e presenta 110 cabine, due piscine e una conca sabbiosa che dà accesso a un mare comunque scoglioso.

Per incontrare il prossimo stabilimento dobbiamo ora spostarci di parecchi chilometri per raggiungere il quartiere Fesca più urbanizzato, che si affaccia su quel Lungomare IX maggio da poco protagonista di un importante restyling. Qui si erge il Lido Massimo. Dotato di 90 cabine e di un piccolo arenile sabbioso, nasce nel 1946 con il nome di lido Fesca per diventare in seguito lido San Cataldo, denominazione che mantenne sino al 1973.


All’altro estremo del waterfront, a San Girolamo, sorge invece il Lido Adria (che oggi ha aggiunto alla sua insegna storica un 3.0). Inaugurato nel 1946, chiuse per due stagioni nel 2013 e nel 2014 dopo un’apertura continua durata 67 anni. Dispone di una piscina per bambini e di un bar aperto tutto l’anno.

Superata il libero arenile del Canalone ci ritroviamo in una zona di San Girolamo che ospita due delle strutture balneari più famose di Bari: il Trampolino e San Francesco all’Arena. Il primo, a cui si accede percorrendo la stretta di via Cipparoli, nasce alla fine degli anni 30 con il nome di lido Eden. Nel 1955 prese l’intitolazione attuale, dato da un alto trampolino oggi non più esistente che permetteva l’accesso alla piscina piastrellata. Nel suo parcheggio si trova una piccola chiesa dedicata alla Madonna del Rosario.

Se il Trampolino era il bagno “vip” della città, la vicina San Francesco era sicuramente più popolare. Considerata la “spiaggia dei baresi” per antonomasia (prima dell’avvento di Pane e Pomodoro), venne inaugurata nell’estate del 1928 e fu il la prima a essere dotata di cabine che permettevano di indossare gli “scandalosi” costumi da bagno. Ancora oggi è quella che vanta l’arenile sabbioso più esteso della città: supera infatti i 25mila metri quadri ed è costellata da 740 cabine azzurre e bianche che conservano lo stile “d’altri tempi”.

Lungomare sud, San Giorgio e Torre a Mare – Per più di 10 chilometri i lidi spariscono dal litorale di Bari e questo a causa dell’ingombrante Porto e dal lungomare monumentale che di fatto allontanano il mare dai baresi. La città ritrova l’Adriatico con il litorale sud, lì dove oltre alle spiagge pubbliche di Pane e Pomodoro e Torre Quetta, si staglia il Lido Trullo. Degli anni 40, prende il nome dalla bianca costruzione conica presente al suo ingresso.

Dal Trullo in poi l’arteria costiera cambia denominazione: da via Di Cagno Abbrescia si trasforma in via Alfredo Giovine e conclude la sua corsa davanti a un altro stabilimento: il Lido Cral AQP. Riservato ai dipendenti dell’Acquedotto è qui dall’inizio degli anni 50.

A San Giorgio invece, affacciata su Cala Pantano, si trova la struttura balneare di “Baia San Giorgio”, del un villaggio turistico attivo dal 1957. Un’area che tra bungalow, caffè e ristoranti, ospita anche una piccola piscina di acqua di mare.

Sempre a San Giorgio, all’inizio di strada Detta della Marina, ecco il piccolo lido San Giorgio”. Dalle pareti bianche e azzurre, è attivo dal 1958 ed è fornito anche di un bar che sviluppa sulla strada. Al confine tra San Giorgio e Torre a Mare, in località Scizze, si trova il Lido della Polizia che però non è più attivo dal 2014.

Dobbiamo ora spostarci di 3,5 chilometri per raggiungere via Trulli, il lungomare di levante di Torre a Mare. Qui scoviamo il Lido Azzurro, inaugurato sul finire degli anni 50. A causa di una piena di lama Giotta lo stabilimento rimase chiuso per diversi anni, per poi riprendere la piena attività negli anni 90. Dotato di 63 cabine è arricchito da un piccolo trullo posto all’ingresso.

Ben più grandi sono gli ultimi due lidi del capoluogo pugliese, posti quasi al confine con il territorio di Mola. Il primo è il Lido dell’Aeronautica, raggiungibile attraverso la complanare della statale 16. Molto più esteso del suo “omologo” di Santo Spirito, conta due bar e diversi accessi a un mare molto attraente che unisce (caso raro a Bari) sabbia e scogli. Destinato ai militari, fu fondato alla fine degli anni 20 come luogo per le esercitazioni, per diventare lido vero e proprio negli anni 70.

Alla fine della struttura si trova un tratto di litorale che rappresenta forse il punto di mare più bello di tutta Bari. Una sorta di “golfo” sabbioso con acqua molto bassa che riflette colori che vanno dal celeste al verde smeraldo. Ed è proprio su questa insenatura che si affaccia l’ultimo stabilimento balneare di Bari, ovvero il Lido del Carabiniere, riservato ai (fortunati) dipendenti dell’Arma.

(Vedi galleria fotografica)


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  • tommy - L'ESTENSORE MANCA DI NOTIZIE FORSE PERCHE' ...GIOVANE . MANCANO UNA DECINA DI LIDI ORA SCOMPARSI PROPRIO SULLA TRATTA PALESE -FESCA -S.GIROLAMO E PER CITARE ANCORA, I LIDI A PALAFITTA SUL LITORALE FINO A PANE E POMODORO E ANCORA OLTRE CON LE SPIAGGETTE APPARTENENTI AI TANTI RISTORANTI ORA SCOMPARSI SUL LITORALE ...........FINO A SAN GIORGIO E OLTRE...MALE ...4...A POSTO.
  • Roberto - Alle porte di torre a mare località scizze avete dimenticato il lido della polizia (un po prima del lido azzurro)
  • Claudio - Nell’articolo si dice, usando verbi al presente: “Al confine tra Palese e Fesca si trova il più grande stabilimento della città, esteso su 25mila metri quadri e raggiungibile attraverso la complanare della statale 16. È l’Area Addestrativa “Fesca”, meglio nota come il Tiro a Volo perché al suo interno un tempo si praticava questo sport. Dagli anni ’80 è comunque la sede del tiro a segno nazionale. Si tratta del lido riservato all’Esercito. Nato intorno agli anni ’30, può vantare 400 cabine e un’estesa e ombreggiata pineta.” Su questa testata locale https://www.borderline24.com/2020/03/15/palese-scenario-desolante-del-lungomare-rifiuti-incuria-abbandono/ trovo: “Tra le attività in stato di abbandono anche il lido “Tiro a Volo”. Un tempo riservato ai militari, lo stabilimento balneare, grande più di 20mila metri quadri, con 400 cabine e una grande pineta, oggi risulta in completo disuso e transennato in maniera superficiale: un pericolo, dunque, per chiunque decida di oltrepassare il confine.” Quale, fra le due, è la realtà? Lo stabilimento è funzionante o dismesso? Grazie e complimenti per i vostri articoli.
  • Francesco Quarto - Da figlio di ferroviere ho frequentato da ragazzino il "Lido Lucciola" dove i miei avevano una cabina. Scarsissima memoria di quei lontanissimi tempi, ma resta il ricordo della piscina ... forse l'unica struttura all'epoca? Credo di non aver mai fatto il bagno a mare! Che bei "ricordi" riuscite a evocare voi di Barinedita!!!
  • BARINEDITA - @claudio il Tiro a Volo forse ha chiuso un anno, ma nell'estate del 2020 è stato aperto. Siamo sicuri di ciò che scriviamo. Saluti
  • Rocco Bellino Romano - Buongiorno Buona ''DOMENICA'' ✋🇮🇹☕🇮🇹☕️🌈
  • Enzo Mansueto - La mia infanzia al LIDO AMARISSIMO, accanto al "tiro a volo". Era la spiaggia dei postelegrafonici. Esiste ancora?


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