di Andrea Mattoni - foto Paola Grimaldi

Bari, in via Galiani c'è un colorato e claustrofobico "museo vintage": è la casa del signor Gianfranco
BARI – Che l’appartamento al piano terra di via Galiani 8 non sia un posto come gli altri lo si capisce già guardando il suo ingresso, circondato da altissime piante esotiche cresciute a dismisura. Dietro quella porta si cela infatti il mondo del barese Gianfranco Gualberti, un signore di 70 anni che nel corso della sua vita ha accumulato oggetti di ogni tipo. Nella sua piccola casa è possibile trovare, uno accanto all’altro, chitarre e acquari, impianti stereo e videoregistratori, quadri e manichini.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Un colorato “museo vintage” rimasto fermo nel tempo che abbiamo avuto il piacere di visitare una mattina di giugno. (Vedi foto galleria)

Siamo dunque in via Galiani, stretta strada del rione Carrassi di Bari che collega il giardino De Bellis a corso Benedetto Croce. Qui al civico n.8 si trova un locale al piano terra con un portone rosso mimetizzato da una “foresta” di piante esotiche.  

Bussiamo e a venirci ad aprire con un sorriso gentile è Gianfranco, che ci invita ad entrare chiedendo però di non fotografarlo. Una volta all’interno veniamo colpiti dall’enorme mole di oggetti stipati in una sola stanza.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Non c’è angolo che non si occupato da qualcosa. Sembra di trovarsi all’interno della bottega di un antiquario, solo che al posto di statue, monete e libri antichi qui si trovano chitarre, lumi, orologi, macchine fotografiche d’epoca, campane, mappamondi, videoregistratori, proiettori, candele, vecchi telefoni. Un “emporio” con oggetti tutti databili intorno agli anni 70 e 80.

«Questo prima era il mio studio grafico – esordisce Gianfranco  – e qui pian piano ho cominciato a conservare gli oggetti che raccoglievo duranti i miei viaggi o che acquistavo dai mercatini, regalati da amici e parenti o semplicemente “ritrovati” lungo il percorso della mia vita. Cose a cui sono molto legato e che non sono mai riuscito a dare via. Nemmeno quando, otto anni fa, dopo essere andato forzatamente in pensione a causa di un problema alle gambe, mi sono stabilito qua facendo di questo luogo la mia casa».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Con molta fatica riusciamo a muoverci nel poco spazio a disposizione per andare a vedere più da vicino il claustrofobico “museo” del signor Gualberti, che è lecito definire un “fantasioso accumulatore seriale”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Lo sguardo si perde tra mille elementi. Tra grandi arazzi, un acquario luminoso adattato a terrario per tartarughe la gabbia con due canarini, ci colpiscono soprattutto i manichini. «Quello con gli occhiali dicono che sia uguale a me quand’ero giovane», afferma divertito Gianfranco mentre ci fa vedere una sua foto di un po’ di anni fa, con i capelli biondo cenere e un ciuffo ribelle.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ma in questo luogo non ci sono solo oggetti comprati ma anche opere frutto della creatività di Gualberti. È lui infatti a mostrarci con orgoglio i suoi dipinti, appesi a varie altezze su tutte le pareti: in particolare si sofferma sui due ritratti a olio dedicati ai genitori. C’è poi un presepe realizzato con le sue mani e un Buddha accuratamente ridipinto e custodito in una teca.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Infine le piante, altra passione dell’uomo. Ce ne sono tante e di diversi tipi, tra cui una monstera deliciosa che è con lui da più di cinquant’anni.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Certo, ora sarebbe il caso che ricavassi un po’ di spazio, anche perché a volte vengono a trovarmi i miei nipotini e non so dove ospitarli – ammette il 70enne –. Ho provato anche a vendere qualche oggetto ma alla fine non lo ho mai fatto seriamente: bisognerebbe fotografare, catalogare e io non ho quella pazienza».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Negli anni il suo "museo" ha però attirato molti curiosi: baresi, turisti, pellegrini diretti alla vicina Chiesa Russa. Con un francese rimasto particolarmente colpito dalla sua casa è nata anche una sincera amicizia che dura nel tempo. 

«Mi hanno detto che un giorno dovrò mettere ordine – confessa Gianfranco prima di salutarci – ma io amo stare qui, circondato dalle mie cose. È il mio mondo, e finché posso, desidero continuare a custodirlo così».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

(Vedi galleria fotografica)
 


© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita
Siamo dunque in via Galiani, stretta strada del rione Carrassi che collega il giardino De Bellis a corso Benedetto Croce
Qui al civico n.8...
...si trova un locale al piano terra con un portone rosso...
...mimetizzato da una “foresta” di piante esotiche
Bussiamo e a venirci ad aprire con un sorriso gentile è Gianfranco, che ci invita ad entrare chiedendo però di non fotografarlo. Una volta all’interno veniamo colpiti dall’enorme mole di oggetti stipati in una sola stanza
Non c’è angolo che non si occupato da qualcosa. Sembra di trovarsi all’interno della bottega di un antiquario, solo che al posto di statue, monete e libri antichi qui si trovano chitarre, lumi, orologi...
...macchine fotografiche d’epoca...
...campane...
...mappamondi...
...videoregistratori, proiettori...
...candele...
...vecchi telefoni...
Lo sguardo si perde tra mille elementi. Tra grandi arazzi...
...un acquario luminoso adattato a terrario per tartarughe...
...ci colpiscono soprattutto i manichini. «Quello con gli occhiali dicono che sia uguale a me quand’ero giovane», afferma divertito Gianfranco...
...mentre ci fa vedere una sua foto di un po’ di anni fa, con i capelli biondo cenere e un ciuffo ribelle
Ma in questo luogo non ci sono solo oggetti comprati ma anche opere frutto della creatività di Gualberti. È lui infatti a mostrarci con orgoglio i suoi dipinti, appesi a varie altezze su tutte le pareti...
...in particolare si sofferma sui due ritratti a olio dedicati ai genitori
C’è poi un presepe realizzato con le sue mani...
... e un Buddha accuratamente ridipinto e custodito in una teca
Infine le piante, altra passione dell’uomo. Ce ne sono tante e di diversi tipi...
...tra cui una monstera deliciosa che è con lui da più di cinquant’anni



Andrea Mattoni
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Paola Grimaldi
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  • angelo - dal 1978 al 1993 era una officina moto cagiva
  • GIANFRANCO GUALBERTI - https://www.facebook.com/gianfrancotes/ Sono il titolare di questo articolo, e vorrei ringraziare tutti voi dello staf, che abbiate apprezzato il mio stile di vita, mi avete dato un appiglio alla vita che mi resta. GRAZIE A TUTTI. :)
  • BARINEDITA - Grazie a te Gianfranco per averci permesso di entrare nel tuo mondo. Un abbraccio!


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