Balli, concerti, tornei e gioco d'azzardo: la storia del "Circolo Unione" di Santo Spirito
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martedì 14 luglio 2020
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di Mina Barcone
Come tutti i circoli simili (a Bari ne è presente uno storico all’interno del Teatro Petruzzelli), anche quello di Santo Spirito si propose da subito come un ritrovo esclusivo per “gentiluomini”, ovvero membri dell’alta e media borghesia oltre che della “nobiltà”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Era ospitato in una grande villa in stile liberty situata in via Garibaldi, la strada che dalla stazione porta su via Napoli. Un edificio che durante il fascismo fu sede dell’Opera Nazionale Balilla, per poi divenire durante la Seconda guerra mondiale un luogo dove gli Alleati organizzavano serate danzanti.
Il passaggio da sala da ballo a circolo fu quindi breve e nel marzo del 1948 si decise di creare proprio qui il club, approfittando della grande stanza delle feste e dell’enorme giardino che circondava la villa. E così negli anni del boom economico, del Maggio Barese, del Gran Premio Automobilistico e del Veglionissimo della Stampa, anche Santo Spirito ebbe il suo ritrovo mondano.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
A frequentarlo erano uomini benestanti del posto, ma anche baresi e bitontini, che si incontravano per leggere riviste e giornali, giocare a tennis e a biliardo, per poi partecipare a ricevimenti dove anche le donne erano ben accette.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Il signor Michele Modugno, ex socio, ci mostra lo statuto dell’Unione, datato 6 marzo 1948, con i 25 punti che ogni membro era tenuto a rispettare. Per accedervi ad esempio bisognava essere presentati da un altro socio e si doveva disporre di un “dress code” adeguato, ovvero abito scuro, camicia e cravatta. Le signore invece partecipavano con vestiti pomposi, stretti in vita e muniti a volte di sottogonna in pannolenci che li rendeva voluminosi
«Le manifestazioni più belle si svolgevano tutte d’estate – rammenta Michele – la nostra sala da ballo era la migliore di tutta la provincia, di tutta la Puglia oserei dire. Forse l’unica con cui poteva paragonarsi era la “Lampara” di Trani».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Tra gli eventi memorabili, avvenuti tra gli anni 50 e 70, vanno ricordate le selezioni di Lady Europa e Lady Italia (manifestazione “concorrente” di Miss Italia), gli importanti tornei di tennis e i concerti con personaggi del calibro di Nilla Pizzi. Quest’ultima, vincitrice del Festival di Sanremo nel 1951, fu ospitata proprio quell’anno, segno dell’importanza del circolo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Fu davvero un momento di lustro e vanto – afferma l’oggi 80enne Angelo Roncone, memoria storica di Santo Spirito –. A queste serate potevano accedere in pochi, ma quel giorno lo vivemmo un po’ tutti. La voce della grande cantante risuonò in tutto il borgo e noi più piccoli, ammassati dietro le grate del cancello, facemmo di tutto per vedere la diva con i nostri occhi».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Anche il club aveva però un suo “lato oscuro”: quello del gioco d’azzardo. «Qui, nelle notti d’estate - racconta l’85enne Vincenzo Colonna, responsabile della Pro Loco di Santo Spirito– i gentiluomini si sfidavano in partite a carte o alla roulette. Vi era proprio una stanza dedicata, nascosta da occhi indiscreti. Si vociferava che questi giocatori scommettessero di tutto, persino le amanti. E sono in tanti a essere entrati in possesso di eleganti dimore grazie alle loro vincite: edifici che poi però spesso non riuscivano nemmeno a mantenere».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
A organizzare gli incontri vi era un personaggio del posto, soprannominato il "biscazziere", che possedeva anche una roulette. «La sua attività – sottolinea Colonna - risale all’epoca della guerra, quando nel tardo pomeriggio si sistemava nella stradina accanto al "Qui si gode" intrattenendo con le scommesse i militari. Io ero solo un ragazzino ma ricordo benissimo quelli che puntavano sul rosso o sul nero le loro poche lire, o meglio le “Am lire”, come veniva chiamata la moneta coniata dagli Alleati durante l’occupazione».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Tutto ebbe però termine sul finire degli anni 70. I tempi erano cambiati, la situazione politica mutata e così il circolo cominciò a perdere colpi. I soci furono costretti anche a lasciare la sede, che fu prima venduta e infine abbattuta per far posto a un moderno condominio.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
L’Unione si spostò in una più modesta villa situata di fronte al lido Cala d’Oro, sulla costa a nord del porto, fino a sciogliersi definitivamente negli anni 90. Proprio quando Santo Spirito e Palese, da ambite mete per passeggiate, cene ed eventi, cominciarono il loro lento declino.
(Vedi galleria fotografica)
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I commenti
- Antonio - Mi risulta che gli stessi eventi, anche se non tutti, ci furono al "Gran LIDO MARZUĹLI", (eliminato per dar spazio al famoso "ecomostro" ed, in parte, alla lussureggiante spiaggia di "PANE E POMODORO"). Ricordo benissimo quelle incantevoli sere d'estate quando, affacciato alla mia finestra o dal terrazzo del mio palazzo (difronte ad esso, a poche centinaia di metri, lungo la costa), mi attardavo ad ascoltare quanto vi si svolgeva ed, in particolare, musica e canzoni. Perchè non se ne parla di quel meraviglioso posto, certamente patrimonio culturale della nostra città e da essa indissolubile. Rilevante era anche l'architettura dell'annesso albergo. Vi consiglierei di fare delle ricerche su tale luogo e su TUTTE le attività che vi si svolgevano. Grazie e buon lavoro.