Gioia, la particolare villa del "masciaridde": costruita pietra su pietra da un solo uomo
Letto: 24204 volte
giovedì 17 novembre 2016
Letto: 24204 volte
di Nicola Imperiale
Si trova sulla S.P. 61, che collega Gioia del Colle a Turi. A meno di un chilometro dal “paese delle mozzarelle”, nei pressi del sito archeologico di Monte Sannace, l’edificio fa capolino sulla provinciale con il suo color sabbia, immersa nel verde e costeggiata da alberi di cipresso. (Vedi foto galleria)
La villa, a due piani, è tutta in pietra e ha una struttura neoclassica impreziosita da archi sulla porta e sulle finestre, da merli, balaustre e da una statua di un’aquila presente sul terrazzino. Il suo cortile rivela anche due caratteristici pozzi e persino una piccola cappella. Un edificio che sembra provenire da un lontano passato e che invece è stata progettato solo negli anni 70.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Fu in quel periodo che mio padre, allora poco più che trentenne, si mise in testa di costruire una casa solo con le sue mani su un piccolo terreno», ricorda l’oggi 42enne Filippo, macellaio di Gioia e figlio del caparbio Leonardo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Da allora, per 25 anni, l’uomo (che comunque di mestiere faceva proprio il costruttore) utilizzò ogni suo minuto libero per innalzare l’edificio. Fece tutto da solo, pietra su pietra, senza avvalersi di professionisti e particolari macchinari. E in economia, visto che utilizzò materiali di risulta avanzati da altri lavori e pietre facilmente reperibili nella campagna circostante.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Durante questi anni la casa fu sempre disabitata. «Mancava tutto – spiega Filippo – dall’elettricità all’acqua. Aspettavamo che fosse completa per riuscire finalmente ad andarci a dormire, magari d’estate. La utilizzavamo però per dare vita a grandi pranzi con gli amici: c’era tanto spazio e ci potevamo sedere anche in trenta».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Il sogno di Leonardo però svanisce nel 1995, quando l’uomo muore inaspettatamente a soli 58 anni, lasciando incompiuta la sua opera. «E purtroppo all’epoca non ce la sentimmo di portare avanti quell’impresa – ammette rammaricato il figlio -. La spesa sarebbe stata troppo ingente e poi nessuno della famiglia aveva il tempo e le capacità necessarie. Poi nel 2008 abbiamo deciso di vendere l’edificio a un costruttore».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Nonostante l’avvenuto passaggio di proprietà per la villa però non è cambiato nulla: il cancello continua a rimanere chiuso e la struttura disabitata e non finita. Che peccato, Leonardo non avrebbe mai voluto che finisse così. Però lo chiamavano “stregone” e chissà, forse per la sua casa “u masciaridde” ha lasciato in serbo qualche magia.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
(Vedi galleria fotografica)
© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita
Scritto da
Nicola Imperiale
Nicola Imperiale