di Luca Carofiglio

La storia del barese Vito Capuano, giovane vincitore della Coppa Italia di scherma
BARI – «Il mio sogno è quello di poter prendere parte alle Olimpiadi, ma ora l'importante è gareggiare sempre all'insegna del divertimento e della spensieratezza». Parole del 21enne Vito Capuano, promessa della scherma barese: lo scorso 13 maggio ad Ancona il giovane si è infatti aggiudicato la Coppa Italia nella specialità della spada, guadagnando così il "pass" per i campionati assoluti, in programma dal 7 al 10 giugno negli spazi della Fiera di Milano.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il ragazzo fa parte del Club scherma Bari e nel capoluogo marchigiano ha battuto in finale 15 a 11 il piemontese Giorgio Guerriero. Ha così aggiunto un altro trofeo nella sua bacheca, già ricca di riconoscimenti a livello regionale e nazionale: risultati che in parte deve all'aiuto del 37enne Andrès Carrillo, maestro cubano di fama mondiale. «La forza di Vito? Pazienza, misura e disciplina», ci dice proprio l’allenatore.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Siamo così andati a trovare l'atleta, che si allena nell'Arena della vittoria, lì dove si trova la palestra del suo team. (Vedi foto galleria)

La sala in cui si svolge il suo addestramento accoglie dieci pedane: i terreni di gioco sui quali si consumano i duelli. Quando entriamo notiamo che Vito non ha alcun sfidante: si sta infatti esercitando contro un braccio meccanico, eseguendo “fili”, “battute” e “botte” e altre azioni tipiche di questo sport. Appena ci vede interrompe la sua attività e si avvicina a noi, sfilandosi la maschera protettrice.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Ad Ancona ho vissuto un'esperienza unica - esordice il 21enne -, ho ancora nella testa l'urlo che ho lanciato dopo il colpo decisivo. E pensare che tutto è cominciato quando avevo solo 2 anni: all'epoca con la mia famiglia viaggiavo parecchio per l'Italia, il tutto per seguire i match di mio fratello Pasquale, anch'egli schermidore. Di fatto "ereditai" la mia prima divisa da competizione proprio da lui, cosa che nel tempo mi ha portato fortuna».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


«Il mio primo tesseramento risale al 2003 - prosegue Capuano - e fu un regalo per il sesto compleanno: accanto alla torta i miei genitori posarono l'iscrizione alla Bari scherma, palestra situata in via Re David. A 9 anni invece arrivò la prima soddisfazione, quando riuscii a vincere la mia coppa regionale grazie a un combattimento durato pochi secondi. Dopo un periodo nella squadra del Circolo canottieri Barion, nel 2015 mi trasferii in quello che tuttora è il mio attuale club».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Una forma fisica ottenuta dopo anni di sacrifici. «Già ai tempi della scuola media  - rammenta l'atleta - mi allenavo due ore e mezza ogni giorno, senza contare che al liceo capitava persino di saltare alcuni giorni di lezione. Sui libri comunque me la cavavo, nonostante la difficoltà di dover studiare con tutta quell'adrenalina addosso».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

E di mezzo ci si è messo pure qualche "blocco" psicologico. «Nel 2014 ho attraversato un periodo difficile - ammette Vito - perdendo un po' di duelli a causa di un mio stato di incertezza emotiva. Anche l'inizio di quest'anno non è stato semplice: ho sofferto in particolare la sconfitta all'Open, il torneo che mi avrebbe garantito direttamente l'accesso ai campionati assoluti. Per fortuna poi mi sono piazzato tra i migliori 16 partecipanti al circuito europeo di Busto Arsizio, acquisendo così la fiducia necessaria per rialzare la testa e raggiungere la vittoria nella “mia” Coppa Italia».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

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