di Veronica D'Elicio

Presepi, cartellate e tradizioni: viaggio natalizio nei ''sottani'' di Bari Vecchia
BARI – Chiese secolari, archi leggendari, edicole votive, corti pittoresche. È sempre soprendente osservare in quanti modi Bari Vecchia riesca a declinare la sua proverbiale bellezza. E come se non bastasse nel mese di dicembre si aggiunge un altro motivo di fascino: l'atmosfera fatta di presepi, profumatissimi dolci e devozione popolare che si respira nei “sottani” sparsi per il centro storico, ovvero le piccole abitazioni poste a livello stradale. (Vedi foto galleria)

Probabilmente non c'è luogo migliore di queste umili casette per "assaporare" l'importante festività cristiana nel capoluogo pugliese: potremmo dire che a loro modo costituiscono esse stesse dei presepi, incastonate come sono in quei vicoli spesso invasi dall'odore di sgagliozze e popizze. Ne abbiamo visitate alcune. (Vedi video)

Il nostro viaggio parte dalla Cattedrale, lì dove imbocchiamo strada del Carmine. Dopo una cinquantina di metri passiamo sotto un arco e svoltiamo a destra in strada San Marco. Qui ci imbattiamo in un grazioso ingresso abbellito con una sottile tenda bianca, un piccolo Babbo Natale e una pianta da cui pendono diverse palline rosse: è la dimora della signora Rosa, simpatica vecchietta che incontriamo assieme alle due figlie.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Entriamo nella sua "tana" e subito rimaniamo colpiti dal presepe allestito con amore su un mobile dell'angusto ambiente. Accanto alla classica stalla che accoglie Gesù bambino, i suoi genitori, il bue e l'asinello spicca infatti una riproduzione in scala della facciata principale della Cattedrale. A poca distanza Rosa, munita di felpa a tema natalizio e coperta a quadrettoni, prende posto sulla sua poltrona preferita.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Non è certo un’abitazione spaziosa - ammette l'anziana - ma al cenone siamo in 11: ci stringiamo, mangiamo tutti assieme e alla fine ci gustiamo un limoncello e dei liquori fatti in casa a base di caffè e cioccolato». Mentre discutiamo una delle sue figlie attira la nostra attenzione aprendo una scatola di dolci: ce ne sono a decine, disposte addirittura a pile su due mobili.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Ci sono castagnelle e sassanelli preparati con le mandorle - spiega la donna -, dolcetti di pasta reale e cartellate al vincotto piccole e croccanti, al contrario di quelle grandi e molli che trovate nei negozi. Tutto è stato fatto qui da noi tra le mura domestiche: so le ricette a memoria e quando qualche ingrediente mi sfugge consulto il “libro” di mia madre, morta 32 anni fa».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ci congediamo dalla signora ma rimaniamo nella stradina per "esplorare" un altro di questi minuscoli alloggi. Ad accoglierci è un'altra vecchietta di nome Rosa: ha 86 anni e quasi volesse fare un "dispetto" alla sua vicina sta preparando una vagonata di cartellate ben più grosse. «Non ci piacciono le cose piccole - taglia corto l'arzilla signora - perchè finiscono subito. A tavola devi riempirti».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


La cucina, stretta e lunga, è rivestita da piastrelle in ceramica così pulite che ci si potrebbe specchiare. In fondo, su un mobile, balza all'occhio un luminosissimo presepe, con sopra numerosi personaggi colorati e un cielo simulato da decine di lucine blu. Ci stupisce anche la grande quantità di merletti sparsi per la camera da letto, persino sul televisore, "vegliati" a distanza dalla credenza da alcune statuette religiose in bella vista.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Lasciamo Rosa e restiamo sempre in strada San Marco per "tuffarci" in un altro sottano, quello del signor Emanuele. Nella sua minuscola residenza l'ordine regna sovrano e impera un forte odore di sapone che ricorda quello utilizzato una volta per lavare i vestiti alle “cape de fiirre”.

L'uomo ci mostra con orgoglio il suo presepe, realizzato con piccole costruzioni in pietra e un’illuminazione piuttosto sobria. «L'ho commissionato a un mio amico artigiano che lavora in una bottega qua vicino – racconta -. Ci sono voluti ben sei mesi per farlo, ci ha messo molta cura nel modellare i vari personaggi in cartapesta. E al contrario di quel che fan tutti lo smantelleremo il 3 febbraio, giorno in cui onoriamo San Biagio».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Emanuele poi afferra un cesto colmo di cartellate ancora da friggere: stavolta sono abbastanza minute. «Mia moglie ne cucina così tante che alla fine si è convinta di farle anche su richiesta», afferma sorridendo il signore.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Torniamo quindi sui nostri passi e passiamo davanti alla facciata principale della Cattedrale. Ci immettiamo in strada dei Dottula, viuzza che dopo qualche decina di metri piega a sinistra e sbuca in largo Albicocca. Qui scoviamo l'ultima pittoresca abitazione della nostra esplorazione: vi dimora la 79enne Catia, intenta ad approntare su dei telai un numero spropositato di cartellate.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Durante il periodo natalizio le preparo quasi ogni giorno - evidenzia l'anziana -. Mi piace regalarle a parenti, amici e in particolare al mio medico, in segno di gratitudine per quello che fa per me». Durante la chiacchierata adocchiamo l'immancabile rappresentazione della natività, eseguita usando come sfondo un vistoso foglio blu stellato e dei ramoscelli di ulivo a coprire la mangiatoia del Messia.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Anche nella casetta di Catia non riusciamo a immaginare come si possa dar vita a un cenone in spazi così limitati: d'altra parte dinanzi a tanto buon cibo e calore umano la comodità può benissimo passare in secondo piano. L’importante è festeggiare come “Cristo comanda”, perché qui nel centro storico il Natale è decisamente una cosa seria.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

(Vedi galleria fotografica di Gennaro Gargiulo)

Nel video (di Gianni de Bartolo) la nostra visita ai sottani di Bari Vecchia durante il Natale:


 


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  • Emanuele Zambetta - La magia del Natale! Bari Vecchia è ancor più magica a dicembre!


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