di Stefania Buono

Le piccole atlete baresi della ginnastica ritmica: a 6 anni tra nastri, cerchi e ruote
BARI- «Mi piace perché adesso ho imparato a fare la spaccata», «Io invece la adoro perché ora sono in grado di fare la ruota». Aurora e Angelica hanno 6 anni, sono magre e atletiche e vestono sfavillanti body fucsia e neri: loro sono due delle bambine della Ginnastica ritmica barese. La disciplina, olimpica dal 1984 e sorella della ginnastica artistica, consiste nel muoversi a ritmo di musica compiendo passi ed esercizi complessi da soli o in una coreografia di gruppo, attraverso l’utilizzo di cinque attrezzi (la fune, il cerchio, il nastro, la palla e le clavette) adoperati uno per volta o anche tutti assieme.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Nella provincia barese ci sono 14 società di ginnastica, ma una sola ha sede a Bari: l’Angiulli, dove abbiamo incontrato oltre ad Aurora e Angelica, anche Virginia, Micaela e un'altra Aurora, tutte piccole di 6 anni di età. (vedi galleria fotografica di Gennaro Gargiulo)

Le bambine entrano nella parte della palestra a loro riservata e noi con loro: ci troviamo in una sala piuttosto grande, ma spoglia. Ci sono solo uno stereo, una scrivania dove sono poggiati gli attrezzi della ginnastica e una sbarra di quelle tipiche della danza classica su cui le piccole fanno stretching. Ad attenderle c’è la 23enne Silvia, loro istruttrice.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Mentre le bimbe si riscaldano notiamo che a uno dei lati non è presente una normale parete ma un separé bianco che copre la lunghezza di tutta la stanza: dall’altra parte quindi c’è qualcosa. Curiosi, andiamo a vedere: qui troviamo un'altra ventina di ragazzine più grandi che con un’altra allenatrice eseguono i primi esercizi, sempre di ginnastica ritmica. «Da quella parte ci sono le ragazze del corso base dagli 8 ai 10 anni, mentre qui le bambine dell’intermedio dai 5 ai 7 anni», spiega Silvia.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
Di maschietti neanche l’ombra. «Eh si, la ginnastica ritmica è uno sport quasi esclusivamente femminile –conferma l’istruttrice-. Dico “quasi” perché non sono mancati casi di gare agonistiche a squadre in cui era presente un giovane in un gruppo di sei, sette ragazze». Mentre parla Silvia indica le sbarra alle piccole: è il momento di fare sul serio. (vedi video)
 
Le bambine si posizionano davanti alla sbarra in fila indiana, ognuna con una palla di colore diverso in mano. Il loro compito è lanciare la sfera sulla loro testa e riprenderla al volo, e nel contempo in cui la palla è in aria, saltare, camminare in diagonale, battere le mani e muovere le ginocchia. Una alla volta le piccole sfilano e eseguono il tutto con eleganza, e anche se ogni tanto l’attrezzo cade, loro non si perdono d’animo e rifanno l’esercizio subito dopo senza sbavature. Poi ripetono la diagonale camminando, stavolta facendo rimbalzare la sfera. Gli esercizi in diagonale partendo dalla sbarra non sono finiti: le bambine ora lasciano le palle e cominciano a “camminare” in maniera strana: a 4 zampe con gambe e braccia tese al massimo oppure con le ginocchia che praticamente toccano terra. E così riescono a rinforzare i muscoli e a migliorare il loro equilibrio.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
Ora è il momento di usare i cerchi. Silvia accende lo stereo e mette a tutto volume una canzone movimentata. «Non c’è un genere musicale preciso nelle musiche di sottofondo –precisa l’istruttrice-. Si può trattare di solo ritmo oppure di canzoni con musica e parole: ciò varia a seconda delle gare». Ogni bambina riceve un cerchio, di fatto un hula hop e tutte si posizionano al centro della stanza. Dopodiché eseguono piroette, spaccate e altri movimenti ginnici con il cerchio tra le mani. Ma non mancano nemmeno coreografie di gruppo, in cui le ragazzine si dispongono in posizioni precise, formando cerchi o quadrati, tenendo gli hula hop tra le piccole mani e nel frattempo girano ed eseguono contemporaneamente gli stessi esercizi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
Ma non è finita qui. Le bimbe devono dimostrare di poter svolgere movimenti complessi anche a corpo libero, come la ruota e la spaccata di cui prima parlavano Aurora e Angelica. Allora la maestra posiziona a terra piccoli tappetini di gomma in cui le piccole si possono sbizzarrire: ed eccole che eseguono ponti e capriole. Le difficoltà aumentano quando tocca fare la ruota e nel contempo tenere il cerchio in mezzo alle braccia e infatti alcune di loro purtroppo fanno cadere l'attrezzo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
Ad un certo punto l’insegnante si avvicina alla scrivania e prende i nastri.  Le piccole ginnaste non riescono a contenere la gioia ed esclamano all’unisono un “Siiii” prolungato. «In realtà a questa età non possono ancora usare i nastri perché sono troppo lunghi e potrebbero inciampare –puntualizza Silvia- ma oggi facciamo uno strappo alla regola». Ora il loro compito è girare velocemente il polso per far eseguire al loro nastro movimenti ondulatori continui. Si vede che non sono abituate: indeboliscono presto il movimento, anche se quando l’insegnante domanda loro se sono stanche, nessuna lo vuole ammettere.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

 
Nel frattempo in aula entra la sorellina di una delle bambine, che corre imbronciata verso Silvia: avrà sì e no 3 anni. «Lei ce l’ha con me perché vorrebbe fare già da ora ginnastica ritmica con la sorella, ma come ho spiegato anche ai suoi genitori, per il momento non può ancora», spiega l’insegnante. Allora le chiediamo a quale età è consigliabile iniziare a praticare la disciplina. «Preferiamo farle iniziare a cinque anni, anche se la Federazione Ginnastica d’Italia organizza gare promozionali anche per bimbe di tre e quattro anni. Noi però facciamo passare un pochino di tempo in più e selezioniamo le ragazze più promettenti, cioè più predisposte fisicamente e mentalmente e puntiamo su di loro. Le cinque che vedete sono un esempio: è il loro secondo anno di ritmica e a breve inizieranno a competere, anche se alla loro età possono solo gareggiare a squadre. Quando compiranno otto anni, l’età dell’inizio dell’agonismo, potranno finalmente esprimere la loro bravura anche da sole».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
La carriere della ginnasta però non è molto lunga. «Si può arrivare a 20 o anche 25 anni, ma non tutte ci riescono e molte si ritirano prima –spiega la 48enne Stefania Piccoli, capo sezione di ginnastica ritmica all’Angiulli-. Un buon agonismo lo si raggiunge in genere a 14 o 15 anni».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
Tralasciando l’età cerchiamo di capire se serve un determinato fisico per poter sfondare in questo tipo di sport: del resto le due Aurora, Angelica, Micaela e Virginia sono tutte più o meno di uguale altezza e peso. «Non nego che una bambina magrolina e longilinea sia più predisposta alla disciplina, mentre non serve come si pensava prima essere basse –puntualizza Stefania-. Certo, nel momento in cui si giunge a disputare gare agonistiche entra in gioco un certo rigore: nelle gare a squadre è quasi necessario che le atlete  abbiano tutte quasi la stessa altezza e il medesimo peso, per comporre un insieme più armonioso. Comunque le porte non sono chiuse per nessuno. Qui ci sono circa 150 iscritte e non tutte sono e potranno diventare, per vari motivi, ginnaste “professioniste”. Ma se una bimba vuole fare questo sport non possiamo ne vogliamo impedirglielo. Man mano che si va avanti però vengono fuori le più brave».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
La lezione è quasi finita e le bambine compiono gli ultimi sforzi, sempre con la grande determinazione dell’inizio. «E la volontà è ciò che permette a una ragazzina di proseguire –continua la Piccoli-. All’inizio le piccole ginnaste si allenano due ore a settimana, tre se sono sotto gara, ma arrivate all’agonismo devono essere qui tutti i giorni e allenarsi per due o tre ore ogni volta. Quindi o si è motivate o si smette subito».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
Il corso finisce e tutte le bambine escono dall’aula per fare entrare le ragazze dei corsi successivi: hanno però ancora l’energia per giocare e rincorrersi nel corridoio. Proviamo a chiedere alle piccole quale è stato il loro momento preferito della lezione e con non poca fatica riusciamo a fermare qualcuna di loro. L’altra Aurora, leggermente più alta delle altre del gruppo, ci risponde in fretta e furia: «Quando ho usato il nastro». Mentre Virginia, bruna e un pochino più bassa delle altre, ci dice a bassa voce, evidentemente più intimorita, «quando ho fatto la ruota».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
Non riusciamo a chiedere loro più nulla: sono già scappate via per tornare a rincorrersi. Non possiamo però far loro una colpa: sono pur sempre bambine, anche se durante l’allenamento sembravano piccoli angeli che volavano leggeri con i loro abitini colorati.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Nel video (di Carlo Gelardi) gli allenamenti delle piccole atlete baresi della ginnastica ritmica:



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  • rocchini giorgio - Ho letto con piacere ed interesse,e non senza un pizzico d'orgoglio,avendo io,in qualità di DS dell''Angiulli,introdotto questa specialità tra le attività sportive della SGA. Nel giro di un paio di stagioni le nostre ragazze,con entusiasmo e passione,raggiunsero,con meraviglia degli "scettici",notevoli risultati.In bocca al lupo.


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