di Nicola De Mola

L'ex preparatore Curione: «Bari da play off e occhio ad Albadoro, è il più forte»
BARI - È stato tra i protagonisti della salvezza raggiunta dal Bari negli ultimi due campionati, uno dei componenti di quel gruppo assemblato da Guido Angelozzi e guidato da Vincenzo Torrente, capace di ottenere risultati quasi insperati, nonostante gli stipendi non pagati e le penalizzazioni in classifica. Parliamo di Duccio Curione, che assieme a Roberto Mengoni è stato il preparatore atletico dei biancorossi nelle ultime due stagioni.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Attualmente Duccio collabora con la Figc e con il settore arbitrale e quest’estate ha messo la sua esperienza a disposizione dell’Equipe Dilettanti Puglia. L’abbiamo intervistato per farci raccontare i segreti della squadra di Torrente, ma anche per parlare del Bari nato negli ultimi mesi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Duccio, partiamo da te. Per ora hai lasciato il calcio professionistico…
 
Dopo i due anni al Bari, che sono stati molto belli e per i quali devo ringraziare Angelozzi, ho deciso di rimanere un po’ in stand by. In futuro però conto di riprendere a lavorare per un club. Il mio sogno è quello di tornare ad affiancare Torrente, che reputo un professionista serio. Per me sarebbe il massimo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Quanto avvenuto negli ultimi due anni a Bari ha qualcosa di miracoloso. Di chi sono i meriti?
 
I meriti vanno suddivisi tra Angelozzi e Torrente. Il primo è stato capace di portare a Bari tanti giovani interessanti, senza praticamente spendere un euro. Il secondo è stato bravo nel saperli gestire e lanciarli in un campionato difficile come la B. Non dimentichiamo che senza il “debito” del -7 in classifica, se avessimo vinto a Grosseto all’ultima giornata, saremmo andati clamorosamente ai play off.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
Eppure, dopo una buona partenza, c’è stato un momento in cui la squadra si era avvicinata pericolosamente alla zona retrocessione.
 
Quando sono mancati un po’ i risultati, i più “anziani” Caputo, Iunco e Ghezzal hanno saputo trascinare un gruppo di giovani che forse, a un certo punto, si era rilassato un po’. Ma la forza di quella squadra era proprio lo spogliatoio, formato solo da bravi ragazzi. Ricordo che in città si era sparsa la voce in merito a un “caso Borghese”, ma lui non ha mai avuto problemi con i compagni, anzi era uno dei leader di quello spogliatoio.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Passando al nuovo Bari, che ci dici di Nunzio Zavettieri? 

Io ho lavorato con lui un anno, visto che era il vice di Torrente. È di fatto un “teorico del calcio”, una persona che pur non essendo mai stato calciatore professionista è riuscito, grazie alle idee e al continuo studio, ad arrivare a buoni livelli. Sono convinto che si saprà affermare.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Dove può arrivare questa squadra?
 
Ai play off, ne sono convinto. La squadra quest’anno mi sembra ancora più forte di quella dell’anno scorso: si sono aggiunti giocatori decisamente interessanti. E dirò di più: con la presenza di un uomo spogliatoio come Antimo Iunco (passato in estate al Trapani) e i gol di Caputo, attualmente squalificato per la vicenda calcioscommesse, sarebbe stata da promozione diretta. Anzi, mi auguro che Ciccio torni quanto prima, perché lo conosco bene e so che è una persona onesta e che ben poco c’entra con i fatti in cui è stato coinvolto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

A tuo parere, dopo Bellomo, quali sono i prossimi giocatori che potrebbero spiccare il volo verso squadre più blasonate?

Escludendo Ceppitelli, Fedato e Polenta (i cartellini dei primi due sono già per metà di Parma e Catania, mentre il terzo è di proprietà del Genoa), direi Sciaudone e Galano, che si stanno confermando anche in questo avvio di stagione. Soprattutto il secondo sembra aver messo da parte una certa fragilità a livello caratteriale, che forse in passato ha limitato le sue indiscutibili qualità tecniche. Ma sono convinto che il giocatore più forte della rosa attuale sia Diego Albadoro: deve solo riuscire a risolvere una volta per tutte i problemi fisici che lo stanno un po’ frenando.


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