di Nicola De Mola

Senza Ultras, tra nostalgia e confusione la trasformazione della curva nord
BARI - Dal 1976 in poi sono stati l’anima del tifo barese, dettando i tempi degli incitamenti e organizzando le coreografie della curva nord prima allo stadio Della Vittoria e poi al San Nicola. Lo scorso agosto però gli Ultras Bari hanno deciso di dire basta, ponendo fine a una delle più longeve "storie di tifo" dell’intero panorama calcistico italiano.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

La decisione di sciogliersi è stata motivata ufficialmente dalle sempre maggiori difficoltà nell’organizzare un gruppo secondo la cosiddetta “mentalità ultras” alla luce delle nuove leggi e delle limitazioni legate alla tessera del tifoso. Anche se non può essere un caso se lo scioglimento sia arrivato proprio quando i tre più recenti leader del movimento sono stati coinvolti nell’inchiesta sul calcioscommesse.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Da questa stagione quindi il Bari si è trovato per la prima volta a fare i conti con una situazione quasi surreale e in controtendenza rispetto agli stadi di tutto il mondo: disputare le gare interne non solo in un San Nicola semivuoto (fatto che non rappresenta certo una novità), ma soprattutto senza l’incitamento costante della tifoseria organizzata.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Mi manca il fatto di non poter cantare tutti insieme, come facevamo una volta», dice Augusto, da anni frequentatore assiduo del San Nicola. «C’è uno stato di semianarchia e di confusione in curva, con 3-4 gruppetti di tifosi indipendenti e fisicamente distanti tra loro, da cui partono cori che si sovrappongono l’un l’altro», racconta Francesco, abbonato alla nord.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Gli ex membri degli Ultras si sono trasferiti nella parte inferiore della curva, abbandonando così il petalo centrale dell’anello superiore della nord, la loro vecchia "casa", che finora non è stata occupata da nessun altro gruppo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Scontata anche la rinuncia a bandiere, striscioni e coreografie. «Il massimo che abbiamo visto quest'anno - sottolinea il tifoso Antonio - sono state alcune bandierine biancorosse e il ritorno del tamburo a cadenzare qualche incitamento durante Bari-Reggina della settimana scorsa».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

La domanda ora è: qualcuno raccoglierà l'eredità degli Ultras? La maggior parte dei tifosi lo spera, per poter di nuovo cantare "Bari alè" tutti insieme, «ricreando - come afferma il nostalgico tifoso Giuseppe - quell’atmosfera unica che spingeva i sostenitori ad andare allo stadio e a divertirsi a prescindere dal risultato che poi i biancorossi ottenevano sul campo».


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