Bari tra lotta, danza e gioco: è il mondo della Capoeira brasiliana
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lunedì 5 gennaio 2015
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di Marco Giannino
Anche Bari la ha accolta: nel capoluogo pugliese ci sono due scuole che hanno seguito nel 2001 gli insegnamenti di Carcarà, maestro di capoeira brasiliano che vive a Napoli. I due gruppi sono il “Semente do jogo de dentro” che pratica la capoeira Angola e il “Lembrança negra” che ha puntato invece sulla capoeira Regional. (Vedi foto galleria)
Due stili che si distinguono parecchio l’uno dall’altro. Il primo, l’Angola, si rifà alla tradizione, cercando di preservare i movimenti, la musica e i canti tramandati nel corso dei secoli. «Noi del gruppo Semente do jogo de Angola – ci dice Fabrizio Pierno, uno dei 30 allievi della scuola - nasciamo con lo scopo di mantenere viva l’anima della capoeira di Angola con tutte le sue tradizioni. Due volte all’anno cerchiamo di portare qui in Italia il nostro maestro brasiliano, Mestre Jogo de Dentro, che ci mostra nuove mosse e tecniche. Facciamo aula di movimento, quindi allenamenti fisici, di resistenza e di tecnica per poi proseguire con l’aula di musica dove suoniamo gli strumenti musicali e cantiamo diverse canzoni».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
A vederli i capoeristi di Angola, sembrano dei ballerini di danza “classica”, che si muovono al ritmo di musiche lente e ipnotiche che raccontano storie di vita brasiliana e di schiavitù. Al contrario il gruppo dei “Lembrança negra” (composto da 50 allievi tra adulti e bambini) fa della capoeira una danza molto più ritmica, veloce e acrobatica. E’ quella Regional la capoeira più diffusa e praticata, anche se è la meno tradizionale e se vogliamo la più spettacolarizzata.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«E’ vero – ci conferma il maestro dei Lembrança, Paolo Fasciano, detto “Touro” - la Regional è la capoeira spettacolarizzata, moderna, ma grazie a questo aspetto riusciamo ad avere molto più pubblico quando ci esibiamo: viene attratto dalle nostre acrobazie e dai salti mortali. Nella capoeira di Angola ci si muove più vicino al pavimento e molto più lentamente rispetto a quella Regional, anche se poi tutto sta nel ritmo che si dà alla roda».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Entrambi gli stili infatti ruotano attorno alla “roda”, il punto focale di tutta la capoeira, dove maestri e allievi confrontano le proprie abilità (vedi video). I capoeristi di dispongono in cerchio e al centro di esso si posizionano i due atleti che devono “battersi”. Si inizia con la ginga, il movimento delle gambe che segue il ritmo dettato dalla musica. I capoeristi quindi partono con i colpi, effettuati sempre in maniera coreografica, quasi danzando. Tra le “mosse” c’è l’”armada” (un piede resta per terra mentre l’altro gira cercando di colpire con la parte esterna il piede dell’avversario) o la “chibata”, che prevede un salto eseguito in avanti con cui si cerca di colpire l’avversario con uno o tutti e due i talloni.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
L’”incontro” è disputato a ritmo di musica, suonata dagli altri capoeristi non impegnati nella roda. Il berimbau è lo strumento principale della capoeira (se ne usano tre in tutto) ed è composto da un arco di legno che tende una corda metallica e da una zucca secca e cava (detta cabaça) alla quale è stata realizzata un'apertura e che viene fissata all'arco di legno fungendo da cassa di risonanza. Poi ci sono l'atabaque (o tabaque), uno strumento musicale a percussione, il tamburello con i sonagli chiamato pandero e l’agogo, una sorta di campana con due toni, alto e basso.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Quindi la capoeira è movimento fisico, lotta, danza e tanta musica. Una disciplina completa nella quale si allenano tutti i muscoli del corpo, il tutto mentre a ritmo di musica si impara una nuova lingua e a suonare nuovi strumenti. «Noi uniamo lo sport all’arte e alla cultura - spiega Luigi Arciulli componente dei Semente do jogo - e mentre “giochiamo”, scopriamo e conosciamo noi stessi e gli altri. E’ questa la capoeira».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Qui la pagina facebook dei Semente do jogo de Angola
Qui la pagina facebook dei Lembrança negra
Nel video (di Carlo Gelardi) allenamenti e roda dei gruppi di capoeira baresi:
© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita
Scritto da
Marco Giannino
Marco Giannino
I commenti
- Francesco - Un bel approfondimento a questo mondo così ampio che è la capoeira.