di Nicola Imperiale

La triste storia di Villa Bonifacio, la casa rossa che guarda dall'alto la statale 100
CAPURSO La visitammo tre anni fa, attratti dalla sua posizione, situata com’è su un’altura che domina la statale 100. Stiamo parlando della “casa sulla collina”, un affascinante ma decadente edificio di cui abbiamo descritto le possenti mura rosse e gli affreschi ormai quasi cancellati, ma di cui non riuscimmo a fornire cenni storici. Lo abbiamo fatto però ora, grazie ai nostalgici racconti dei suoi attuali proprietari.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

La struttura è visibile sulla destra poco dopo aver superato l’uscita per Cellamare, venendo da Bari. Si trova nella cosiddetta contrada Pacifico, zona appartenente all’agro di Capurso e situata tra quest’ultimo paese, Valenzano, Adelfia e Cellamare. (Vedi foto galleria)

Il suo nome risponde a “Villa Bonifacio”. Deriva infatti dal ricco possidente Bonifacio Contento che la fece costruire nel lontano 1847. In quegli anni l’uomo comprò sei appezzamenti di terreno su cui fece innalzare questo casino e in cui andò a soggiornare con la sua famiglia nella tranquillità e nel silenzio della natura.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

È l’attuale proprietaria, l’80enne Carla Stoppelli, a mostrarci la mappa catastale dell’epoca e il ritratto di Contento, che conserva gelosamente appeso alla parete del suo appartamento. La sua famiglia infatti rilevò il casale nel 1893 grazie al matrimonio tra Maria, la figlia di Bonifacio e Ignazio Stoppelli, il nonno di Carla.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Andai ad abitare lì da piccolina, negli anni 40 del 900– ricorda la donna –. C’era la Guerra a quei tempi e ci rifugiammo in 22 nel casino dopo che erano state requisite le nostre proprietà baresi. Vi entravamo con il calesse dopo aver superato un grande cancello di metallo con su impresse le iniziali B e C. La casa era spaziosa e nelle sue stanze trovavano posto quadri, libri antichi e perfino un pianoforte e un caminetto».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Finito il conflitto la famiglia ritornò in città e la villa riprese la sua normale attività di residenza di campagna, utilizzata durante la bella stagione e per alcune feste. Fino a quando, nel marzo del 1980, arrivò la brutta notizia. L’Anas aveva infatti deciso di espropriare una parte del possedimento per aprire la complanare della statale 100, strada che nel frattempo era sorta negli anni 70.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Non ci potemmo opporre - ci spiega il 58enne Nicola Stoppelli, procugino di Carla e comproprietario dell’edificio -. Il problema però fu che gli operai abbatterono anche il cancello e parte del muro perimetrale e nonostante le promesse di ripristinare ogni cosa, non vennero più ad aggiustare».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Fu così che nel giro di pochissimo tempo, priva di protezioni, la villa divenne preda di ruberie e vandalismi. «Presero tutto – afferma Nicola -. Gli arredi, l’antico portone in metallo, le basole in pietra di Trani poste all’ingresso, perfino mandorli e ulivi. Non ci restò allora che murare le finestre».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il destino della grande dimora fu quindi segnato per sempre e il suo abbandono divenne inevitabile. Un barlume di speranza si accese nel 2008, quando un progetto di Comune di Capurso e Politecnico di Bari coinvolse contrada Pacifico. L’intenzione era quella di creare, a pochi passi da Tecnopolis, un complesso che si sarebbe dovuto occupare di ricerche sulla meccanica ed elettronica. Ma purtroppo l’idea rimase sulla carta.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ad oggi l’unica possibilità di salvare Villa Bonifacio rimane quella dell’acquisto da parte di qualche investitore, visto che gli Stoppelli hanno manifestato l’intenzione di vendere la proprietà. Ma nel frattempo, seppur ridotta sempre più a rudere, questa imponente magione dalla triste storia continua a dominare la statale 100, guardando fiera, dall’alto, chi le passa accanto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

(Vedi galleria fotografica)


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  • Saverio Tritto - Sono interessato all' acquisto posso avere un incontro con i proprietari e un successivo sopraluogo della struttura? Grazie distinti saluti
  • BARBARA SICILIANO - Grazie Nicola del bell'articolo. IO sono una delle figlie di Carla Stoppelli e ho trascorso i pomeriggi con i nonni a Pacifico che ricordo come un posto magico. il dolore per lo scempio a cui e stato sottoposto: dal taglio di alberi secolari allo smembramento delle chianche ha assopito il mio desiderio di tornarci. Quando si va in viaggio all'estero riescono ar creare musei per cose di poco valore mentre lasciamo che i tesori della nostra terra passino inosservati è un peccato. Ti ringrazio per questo tuffo nel passato Barbara Siciliano
  • Mario Lapecorella - Caro Nicola - poco più su sulla 100, dal lato opposto immediatamente prima del cimitero polacco c'è una stupenda villa antica il cui ingresso è sulla complanare. Davanti al cancello chiuso con lucchetto cumuli di rifiuti e un lunghissimo viale alberato con alcuni alberi addirittura divelti dal vento ...
  • antonio arky - che peccato! Siamo bravissimi nel farci del male, ogni qualvolta vengo in Puglia e passo da quelle parti quella Villa pare un monito che dall'alto continua, nonostante tutto, a vigilare anche sulla decadenza del territorio circostante e pare dica "che vergogna, barbari!" Un popolo senza Storia non ha futuro .
  • Rosario di fino - Abito a due passi dalla casa delle pareti rosse.da quando ero bambino osservo sempre la bellissima casetta perche e molto caratteristica mi piace cosi tanto guardarla mentre sta per tramontare il sole alle spalle della casetta e così affascinante a volte mi chiedevo chi potessero essere i proprietari ?quanti anni fa è stata costruita?grazie a nicola imperiale ho avuto una risposta.se avevo la possibilita di farla ritornare come era all'epoca facendola ristritturare tutta come quando cera il suo primo proprietario Bonifacio Contento lo avrei gia fatto senza pensarci due volte,e se un giorno avrò la possobilita comprarla e rarla ritornare come era a l'epoca nel 1847 la chiamerò villa bonifacio contento scritto in grande sul cancello di metallo.
  • Corrado Angione - Solo volevo complimentarvi con voi per questo e per gli altri bellissimi servizi.
  • michele filipponio - ...come contattare i proprietari per la gestione e realizzazione di un parco zooantropologico
  • LARA - come Mario Lapecorella anche io ho notato la villa che si trova dalla parte opposta, sulla complanare, chiusa da un cancello e preceduta da un bellissimo viale alberato. Farai mai un articolo su quella? mi piacerebbe vederne qualche foto e conoscerne la storia!
  • francesco - Vorrei precisare solo che la statale 100 esisteva molto prima della costruzione della villa. È una strada costruita tra fine Settecento e inizio Ottocento. Ciò che si è costruito negli anni '70 e '80 è il raddoppio di questa vecchia strada e la costruzione delle strade di servizio. Ma se l'ampliamento della strada ha fatto rimuovere il cancello, ora il cancello e le eventuali mura dove si trovano? Non è possibile riposizionarli?


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