di Katia Moro

Nazisti, Alleati, prigionieri e bombardamenti: in foto la Bari che visse la Guerra
BARI – Dai campi di prigionia a Torre Tresca ai tedeschi che marciano su via Napoli, dall’arrivo degli Alleati al bombardamento del porto. Continua il nostro racconto della “Bari che fu”, la cui storia viene ricordata attraverso le centinaia di foto d’epoca raccolte e custodite dall’appassionato 78enne Paolo Marturano. La settimana scorsa avevamo mostrato la città negli anni 20 e 30, oggi vi racconteremo della Bari degli anni 40, quelli della Seconda Guerra Mondiale. (Vedi foto galleria)

In quegli anni Bari è una città viva, con i suoi cinema e teatri oggi ormai scomparsi, tra i quali “l’Umberto”, situato all’angolo tra la piazza omonima e via Niccolò Dell’Arca o il “Supercinema” ad angolo tra via Ravanas e via Bovio.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ma con il 1941 e primi bombardamenti, la situazione cambia. Nascono i rifiugi antiaerei, segnalati da frecce che ancora ora è possibile scorgere tra le vie cittadine. Il 12 luglio di quell’anno Mussolini arriva a Bari per rendere onore agli alpini della Tridentina reduci vittoriosi dall’Albania, che affollano il lungomare Nazario Sauro circondati da ali di folla.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

E nel frattempo vengono creati i campi di prigionia. Il più famoso in città è quello di Torre Tresca, il “75”, dove vengono rinchiusi i soldati inglesi e neozelandesi. Siamo in piena Guerra. Le truppe tedesche arrivano a Bari e marciano per le vie della città (in galleria il loro passaggio su via Napoli e una foto di alcuni soldati che scherzano con i bambini del borgo antico).Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ma tutto cambia con l’arrivo degli Alleati. Il 22 settembre del 1943 la 78° divisione di fanteria britannica entra a Bari e un’immagine ne documenta la marcia su corso Cavour all’altezza della Banca d’Italia. Gli Alleati prendono subito possesso dell’aeroporto di Palese, intorno al quale vengono insediati gli alloggiamenti della Royal Air Force. Un’immagine mostra un Curtiss Kittyhawk Markl del 112 Squadron Raf (con la bocca di squalo disegnata sulla punta) sottoposto a un test del motore su un campo di calcio.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


L’Albergo delle nazioni, denominato allora Hotel Imperiale, diviene sede di uffici e alloggio per i soldati dell’Air traffic control, che gestiva i voli da Palese per civili e militari. Gli Alleati si ambientano subito a Bari. Un’immagine immortala un complesso jazz formato dai militari per intrattenere la truppa e una seconda un soldato americano di fronte all’Ateneo in posa con alcuni ragazzini baresi. 

In quei mesi intanto furoreggia Radio Bari, la prima emittente libera d’Europa dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, che trasmette i suoi messaggi da una stazione radiofonica di Ceglie del Campo. In una foto si vede un coro formato da soldati neozelandesi di origine maori esibirsi ai microfoni dell’emittente a beneficio delle truppe dei soldati.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ma l’apparente serenità viene sconvolta dal terribile bombardamento del porto del 2 dicembre 1943 (le cui immagini inedite abbiamo pubblicato un anno fa). I tedeschi in quell’occasione affondano 16 navi, tra cui la Harvey, carica di iprite. L’ultima foto in galleria mostra la rimozione delle macerie e dei corpi delle centinaia di persone che morirono quel giorno. In quello che fu il più grave disastro chimico della Seconda guerra mondiale.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

(Vedi galleria fotografica)


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  • paffsharik - sono 86enne e ricordo la sfilata degli alpini,danti ad un podio sul quale c'era mussolini.gli alpini.partendo dagli accampamenti della via vecchia di mola raggiungevano il porto per imbarcasi e poi raggiungere l'urss poiche mussolini aveva insistito con hitler per partecipare alla lotta con un corpo di armata,denominato csir.che poi,potenziato divenne l'armir,agli ordini del generale messe.cosi' molti alpini che se la erano sfangata in grecia finirono nelle steppe russe.


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