di Mina Barcone

Teatro, palestra e verde: la ''Ex Caserma Liberata'' un anno dopo
BARI -  Nel cuore del quartiere Carrassi di Bari, in via Giulio Petroni n.8, dal 1° febbraio 2014 è in atto l’occupazione dell’ex Caserma Rossani. In un altro articolo parliamo del passato, del presente e del futuro di questa grande area abbandonata da anni, invece qui racconteremo di come in un anno, grazie al lavoro di tanti giovani baresi, l’incuria e il degrado siano stati sostituiti da colori e murales, da cura del verde, da attività di “aggregazione sociale”. (Vedi ampia galleria fotografica)

«Quando siamo arrivati lo scenario che si presentò davanti a noi era a dir poco raccapricciante – racconta Fabio, membro del collettivo “Ex-Caserma Rossani Liberata” -. C’erano rifiuti ovunque e gli stabili, ai quali per motivi di sicurezza erano state rimosse le tettoie in eternit, erano fortemente danneggiati. Ma grazie all’impegno di tanti cittadini siamo riusciti a ripulire e riorganizzare spazi di cui oggi possono usufruire tutti i baresi». (Vedi video)

E difatti sono in molti a frequentare gli spazi dell’ex caserma, non solo durante serate di musica e concerti. Come Cristian, 24enne intento a strimpellare la chitarra. «E’ bello venire qui e sapere di incontrare sempre qualcuno con cui passare un po’ di tempo – ci racconta –. Io poi non la sapevo nemmeno suonare la chitarra, ma mi avevano parlato di un maestro che teneva corsi gratuiti alla Rossani e così ho partecipato e ho imparato a strimpellare».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
“Soddisfare bisogni e realizzare desideri” è lo scopo dei ragazzi del collettivo, che attraverso assemblee aperte si sono confrontati con chiunque avesse idee da proporre, così da mettere insieme le varie esigenze in un unico contenitore autogestito.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Si è cercato di accontentare un po’ tutti. Ad esempio i ragazzini che facevano skateboard negli ambienti esterni quando la caserma era ancora in stato di abbandono oggi possono tranquillamente allenarsi in una stanza che hanno prima ripulito e poi adibito a “skate-park indoor” con pedane e rampe. «Si tratta per l 80% di materiale riciclato - spiega lo skater Vito – abbiamo ridipinto le pareti e finalmente abbiamo uno spazio interno dove poter skeitare anche quando piove».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Accanto allo skate-park una grande stanza è stata adibita a palestra “popolare”, all’interno della quale ogni pomeriggio si tengono corsi gratuiti di pugilato, muay thai, yoga, danza del ventre, laboratori coreografici, massaggi shiatsu. La palestra viene definita “popolare” perché basta un contributo libero per utilizzarla, non ci sono insomma costi di iscrizione o abbonamenti da pagare di mese in mese. «Vengo spesso qui – dice Alberto, un ragazzo sulla trentina –. Sono di Molfetta ma sostengo con la mia presenza questo posto, perché nei centri sociali sono le persone a fare la differenza, non solo quello che si è organizzato o creato. Poi i contributi liberi che versiamo per il concerto o per il corso di pugilato vediamo con i nostri occhi dove vanno a finire: ci si compra la pittura per dipingere i muri o quello che serve per rendere il più possibile accogliente un posto come questo. Tutto viene fatto alla luce del sole».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Anche la sala teatro si presenta accogliente e ben organizzata: il palco è stato costruito con materiale riciclato e ci sono circa cento posti a sedere. Al suo interno si realizzano spettacoli e proiezioni cinematografiche. «Io adoro prendere parte alle serate cinema – spiega Stefania –. Quando ci sono le proiezioni dei film cerco di non perderne nemmeno una, sono film che il più delle volte ho già visto ma gli spunti di riflessione che ogni volta vengono fuori danno modo di rendersi conto di dettagli che magari durante la visione erano sfuggiti».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

C’è poi la sala concerti, il primo spazio ad essere stato ripulito e utilizzato: è qui che si sono tenute le primissime assemblee cittadine per confrontarsi su quello che sarebbe stato il futuro della Rossani. Al piano di sopra dell’edificio centrale è presente invece la libreria sociale “Pavlos Fyssas” dove è possibile studiare, assistere alla presentazione di libri o scambiarsi volumi. «Non abbiamo fatto altro che riportare in vita la libreria che era presente all’interno di Villa Roth – spiega Fabio –. Ci sono centinaia e centinaia di libri, tra cui testi scolastici, saggi, fumetti, romanzi».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Su questo piano sono attualmente in cantiere la sala computer, quella per la pittura e una di teatro-danza. E’ anche in allestimento una mostra fotografica dove verranno esposte, nei tre giorni dedicati al compleanno della Rossani liberata, le foto che illustrano un anno di occupazione.  In progetto anche l'“angolo del baratto” e la ristrutturazione del vecchio campo da calcio.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
Eppure la partecipazione alle varie attività potrebbe essere maggiore. «Purtroppo a Bari non c’è la cultura dei centri sociali – sottolinea Fabio –. Non si è abituati a posti dove si può fare, creare e svolgere attività gratuitamente. C’è sempre qualcuno che si chiede “chissà cosa c’è dietro, chissà cosa fanno realmente”. Eppure noi non abbiamo fatto altro che riconoscere richieste già esistenti sul nostro territorio, prendendoci uno spazio libero che non c’era mai stato dato finora. In città vi è una totale assenza di aree e momenti di aggregazione che vadano oltre la serata in discoteca o la birra al pub. Ebbene, noi finalmente stiamo creando un’alternativa».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Nel video (di Carlo Gelardi) gli spazi e le iniziative presenti nella ex Caserma Rossani occupata:



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