di Marco Gay

Dalle Filippine alla Georgia, dalla Thailandia al Perù: Bari mangia sempre più "internazionale"
BARI – C’è il dominicano e il georgiano, lo spagnolo e il thailandese, ma anche l’indiano, il brasiliano, il filippino e il peruviano. Sono tanti infatti i ristoranti di cucina internazionale aperti a Bari, città che negli ultimi anni ha vissuto un boom di offerta “food” che è andata di pari passo con l’aumento del numero di immigrati e la crescita esponenziale del turismo. Ecco così che la mappa gastronomica del capoluogo pugliese si è andata ad arricchire di tanti posti dove è possibile assaggiare piatti provenienti da tutto il mondo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Siamo quindi andati ad aggiornare la lista di ristoranti etnici stilata nel 2020, quando in città il “cibo straniero” era quasi una rarità. (Vedi foto galleria)

Nella nostra indagine abbiamo però escluso il turco kebab (più fast food e comunque diffuso in città da quasi vent’anni), l’onnipresente hamburger americano, l’insalata hawaiana poke (che è possibile trovare in locali di provenienza assai diversa) e i vari nachos e tacos messicani presenti nei menu di tanti pub.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

L’Estremo oriente: i ristoranti cinesi/giapponesi/fusion – L’offerta culinaria proveniente dall’estremo oriente a Bari in realtà non è mai mancata. I primi locali cinesi aprirono in città negli anni 90 (e alcuni ancora resistono come Pechino in via Murat, Fang Xiang, in viale Orazio Flacco e Sole Rosso in Largo Ciaia), solo che da dieci anni a questa parte, oltre agli involtini primavera e al pollo alla mandorle, in tanti hanno aggiunto al loro menu anche il sushi. E si sono così trasformati in “all you can eat” cinesi/giapponesi: posti dove si paga un prezzo fisso a prescindere da ciò che si ordina, con l’unica condizione di dover mangiare tutto.

A Bari esistono comunque anche i giapponesi “tout court”. Taku è il più antico, aperto com’è dal 2006 (prima in via Crisanzio con il nome Kabuki e poi in via De Nicolò). Alcuni di essi si sono poi specializzati nel ramen, tipici spaghetti di frumento serviti in brodo di carne o pesce.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

La vera novità è però il “fusion”: l’arte di combinare elementi provenienti dall’oriente con sapori italiani e pugliesi. Tra i locali che propongono questo tipo di cucina abbiamo U’Kor (dal 2022 in Via Roberto da Bari) e Badu (dal 2023 in via De Rossi). Da segnalare infine il Dumpling bar, attivo in via Nicolai dal 2023: è la casa del raviolo tradizionale cinese, proposto in molte varianti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il Sud-Est asiatico: i ristoranti filippini e thailandesi – Da poco più di un anno è aperto in via Abbrescia il primo ristorante filippino di Bari: si tratta di Pinoy, nato dall’idea del cuoco Melvin e di suo cugino Alex. Qui è il riso è l'ingrediente fondamentale di piatti semplici ma speziati. Tra questi il bicol express spicy, una pietanza di carne di maiale marinata in aceto di riso, latte di cocco, peperoni, cipollotto e peperoncino. Oltre all’adobo, il piatto nazionale delle Filippine: uno stufato che può essere di carne o pesce cotto in padella con marinatura di cipolla, alloro, aceto di vino bianco e pepe.  

È invece avvenuta quest’anno l’inaugurazione, in via Capruzzi, del thailandese Bangkok. Il personale proveniente dal sud-est asiatico propone un viaggio culinario tra i sapori della Thailandia: dal pad Thai (a base di noodles di riso saltati nel wok con aggiunta di verdure, gamberi, carne o tofu) al profumo del tom yum, la zuppa tradizionale.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

L’Asia meridionale: i ristoranti indiani – Spostandoci nell’Asia meridionale ecco i ristoranti provenienti dall’India. Uno è presente in città da ben prima del boom del turismo: è Laxmi, portato avanti in via Melo dal signor Rajni da quindici anni a questa parte. Il menu è ricco di specialità, tra cui l’aloo paratha: un pane con patate, zenzero, aglio, piselli e insaporito con un pizzico della spezia garam masala.


Al Laxmi si è aggiunto dall’aprile 2023 Namaste, in via Garruba 19. Un locale autentico sia nell’aspetto che nel personale, tutto indiano (il cuoco si chiama Prabhijt Singh), oltre che ovviamente nella cucina proposta che si basa su tipiche pietanze caratterizzate dall’utilizzo di spezie quali curry, curcuma, cumino e coriandolo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

L’Europa: i ristoranti greci/georgiani/spagnoli – Non mancano locali che propongono sapori provenienti da altri Paesi europei.

La cucina greca è presente a Bari da più di vent’anni grazie alla Gyrosteria Yannis che offre souvlaki, mussaka e feta sia in via Re Manfredi che in via Nicolai. È nato da un’idea dei baresi Gianni Martino e Alessandro Campa, che avevano passato diversi anni nel paese ellenico. Dal 2019 è poi aperta in via Lembo Magna Grecia Taberna, dove si possono gustare pite, gyros, choriatiki o pikilia orektikon. A fondarla è stato Nicola Alfonso che, dopo aver lavorato per dieci anni come ristoratore nella patria di Socrate e Platone, ha voluto trasferire la sua storia in Puglia.

L’aumento esponenziale negli ultimi anni dei cittadini georgiani a Bari ha “partorito” il ristorante Old Tblisi, inaugurato nel maggio del 2023 in Piazza Luigi di Savoia. La proprietaria del locale è la georgiana Lela Mosiashvili, che propone piatti come il khachapuri: una focaccia ripiena, fatta con farina e yogurt, con all'interno vari tipi di formaggio fresco o stagionato, uova ed erbe. È disponibile anche nella variante con un uovo a tegamino sopra. Tipici anche i khinkali, ravioli con all’interno carne speziata, da gustare con il vino georgiano, uno dei più rinomati dell’Est Europa.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

La fine del 2023 ha visto l’apertura, in via Re David, di Luz, fondato da Roberto De Santis e Davide Manzari, italiani ma con una grande conoscenza della Spagna. Il locale è dedicato infatti alla tradizione enogastronomica iberica. Tra i punti fermi le tapas e la paella, piatto a base di riso, zafferano e verdure, sia nella variante con la carne che con il pesce.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il Centro/Sud America: i ristoranti brasiliani/peruviani/dominicani – Siamo infine arrivati nell’America centrale e meridionale.

Pioniere a Bari è stato Bistrot Brasil, in strada dei Gesuiti, gestito dal 2018 da Regiane Silva. Punta su piatti tipici “verde oro” come la picanha e la feijoada. La prima è una coda di manzo cucinata sulla piastra e accompagnata da riso bianco, farina di maioca abbrustolita e un composto di varie verdure. La seconda consiste in fagioli neri amalgamati con coda, orecchie e piedi di maiale.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Nell’estate del 2022 è nato invece in via Pisani il “peruviano-giapponese” Okinawasi. Si tratta di un particolare locale “fusion” dove si possono degustare specialità culinarie tradizionali del Perù contaminate con ingredienti della cucina del Sol Levante. Lo chef è Luis Quintanilla Fernandes: lo stesso di Rù Peruano, locale un tempo presente in via Adrea da Bari. Tra i piatti proposti c’è il ceviche, a base di pesce e/o frutti di mare crudi e marinati nel limone, con aggiunta di peperoncino e coriandolo. Una pietanza riconosciuta dall'Unesco come patrimonio culturale immateriale dell'umanità.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Infine dall’ottobre del 2022 anche la Repubblica Dominicana ha la sua rappresentanza a Bari: è stato infatti aperto in strada del Tesoro Amazzonia Grill, da un’idea di Francesca Mazzacane, sposata con un dominicano. Le sue specialità sono le “spade” di carne marinata con la birra o con il rum e poi cotta alla brace, le empanadas, fagottini ripieni simili ai nostri panzerotti e le bruschette di platano, frutto molto consumato in tutta l’America Latina.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

(Vedi galleria fotografica)

Foto di copertina di Fabio Mozzillo


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