di Gaia Agnelli - foto Rafael La Perna

Quartiere Carrassi: lì dove ogni sera il ping pong unisce baresi, fuorisede e immigrati
BARI - «Il quartiere Carrassi la sera è ormai desolato: per questo una realtà come la nostra diventa fondamentale per animare il rione ogni giorno dell’anno». A parlare è l’84enne barese Nicola Foggetti, colonna del “Raf Ping Bari”: un gruppo di 180 persone che al calar del sole si riunisce nei giardini Chiara Lubich (accanto alla Chiesa Russa) per dar vita a divertenti e appassionanti partite di tennistavolo. (Vedi foto galleria)

La comitiva sportiva è stata fondata nel 2020 per trovare una valvola di sfogo durante i giorni del Covid e si è andata poi a rafforzare negli anni successivi coinvolgendo persone di ogni età e provenienza. All’interno del gruppo ci sono infatti ragazzini di 10 anni e “nonni” come il predetto Nicola, baresi doc e studenti fuorisede, ma anche immigrati provenienti da Paesi quali Cina, Pakistan e Georgia.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Il ping pong è diventato il pretesto per incontrarci la sera e chiacchierare con gente proveniente da tutto il mondo», ci dicono il 65enne Raffaele Bottalico e la 43enne compagna Daniela Alexandru, fondatori del sodalizio.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Sono loro a raccontarci le origini del “Raf Ping Bari”. «Tutto è iniziato quando il Comune ha installato qui, nel 2019, i tavoli da ping pong – ci spiegano –. Durante il Covid, visto che il tennistavolo era uno dei pochi sport che era permesso praticare, in tanti hanno cominciato a riunirsi nei giardinetti per giocare. Finita l’emergenza abbiamo continuato a vederci e pian piano il gruppo è cresciuto. Oggi, tra tornei amatoriali e feste di compleanno improvvisate, siamo divenuti un punto di riferimento per un rione che, tranne nella parte più vicina al centro, rimane poco vivo la sera».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

In effetti a partire dal nuovo millennio,  a causa di una serie di fattori quali la “riscoperta” del centro storico e l’abbattimento dei cinema di quartiere, zone di Bari come Carrassi e San Pasquale sono andati “svuotandosi” la sera, assistendo anche la chiusura di tanti locali che li animavano. Queste aree della città sono quindi divenute dei “dormitori”, attivi solo durante il giorno.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il gruppo del ping pong rappresenta così oggi un “faro” di vitalità e allegria nel cuore dello quartiere Carrassi. Siamo così andati a trovare i simpatici sportivi in una sera di agosto (vedi video).Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Siamo all’interno dei giardini Chiara Lubich, posti tra corso Benedetto Croce e viale della Repubblica, accanto alla Chiesa Russa. Storico punto di ritrovo diurno per giocatori di carte napoletane, dal 2019 l’area verde conta anche di due tavoli da ping pong, lì dove troviamo a giocare un padre con il figlio e due ventenni.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

A venirci incontro è l’84enne Nicola Foggetti, il membro più anziano della comitiva, che ci raggiunge ai tavoli in t-shirt e pantaloncini sportivi. Tutto lo chiamano u verruzz (la trottola) e non a caso, visto che è sempre attivo e in movimento.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il signore ci racconta la sua storia mentre mentre palleggia con il giovane studente Davide. «Tre anni fa, abitando qui vicino, passai dai giardini e il rumore della pallina sul tavolo catturò subito la mia attenzione – spiega –. Venni invitato a provare. Non avevo mai giocato prima, ma pensai che fare un tentativo non mi sarebbe costato nulla. Da quel momento la mia vita cambiò: non solo imparai a tenere una racchetta in mano ma trovai pure una famiglia che mi accolse a braccia aperte. Da quando è morta mia moglie sono infatti rimasto solo e il rischio di impigrirsi a casa davanti alla televisione è sempre in agguato».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Nicola oggi è divenuto un promotore del gruppo: coinvolge i passanti curiosi e funge da “tutor” per i nuovi arrivati. Non a caso porta sempre con se un paio di racchette in più per prestarle a chi vuole provare e a chi ne è sprovvisto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Nel frattempo al calar del sole i giocatori diventano sempre più numerosi. Facciamo così la conoscenza di due fratelli dalla Georgia in vacanza a Bari: Gabriel e Tornike,  rispettivamente di 16 e 13 anni.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Sono i miei figli – spiega la loro mamma mentre li guarda con amore -. Io vivo a Bari e quest’estate i miei ragazzi sono venuti a trovarmi. Quando mi hanno chiesto cosa potevano fare la sera li ho invitati a venire qui: in un ambiente sano e aperto».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Sì perché alla fine l’obiettivo del “Raf Ping” non è solo giocare, ma anche creare, nel cuore di Carrassi, un angolo in cui chiunque possa sentirsi “a casa”. Come spiega il 29enne studente pachistano Suleman, impegnato in una partita con Nicola. «Vivo qui vicino e vado all’Università – afferma il giovane –. La sera però raggiungo sempre il gruppo ai giardini: è un’occasione per staccarmi dai libri e imparare meglio l’italiano. Qui sono infatti tutti felici di conversare con me: uniti dal desiderio di stare insieme e dalla passione per il ping-pong».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

(Vedi galleria fotografica)

Nel video (di Gaia Agnelli) la nostra visita al gruppo “Raf Ping Bari”:



© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita
Il “Raf Ping Bari”: un gruppo di 180 persone che al calar del sole si riunisce nei giardini Chiara Lubich (accanto alla Chiesa Russa) per dar vita a divertenti e appassionanti partite di tennistavolo
All’interno del gruppo ci sono ragazzini di 10 anni e “nonni” come il predetto Nicola, baresi doc e studenti fuorisede, ma anche immigrati provenienti da Paesi quali Cina, Pakistan e Georgia
«Il ping pong è diventato il pretesto per incontrarci la sera e chiacchierare con gente proveniente da tutto il mondo», ci dicono il 65enne Raffaele Bottalico e la 43enne compagna Daniela Alexandru, fondatori del sodalizio
Siamo all’interno dei giardini Chiara Lubich, posti tra corso Benedetto Croce e viale della Repubblica...
...accanto alla Chiesa Russa
Storico punto di ritrovo diurno per giocatori di carte napoletane, dal 2019 l’area verde conta anche di due tavoli da ping pong...
...lì dove troviamo a giocare un padre con il figlio...
...e due ventenni
A venirci incontro è l’84enne Nicola Foggetti, il membro più anziano della comitiva, che ci raggiunge ai tavoli in t-shirt e pantaloncini sportivi
Il signore ci racconta la sua storia mentre mentre palleggia con il giovane studente Davide
Nel frattempo al calar del sole i giocatori diventano sempre più numerosi
Facciamo così la conoscenza di due fratelli dalla Georgia in vacanza a Bari: Gabriel e Tornike, rispettivamente di 16...
...e 13 anni
Alla fine l’obiettivo del “Raf Ping” non è solo giocare, ma anche creare, nel cuore di Carrassi, un angolo in cui chiunque possa sentirsi “a casa”. Come ci spiega il 29enne studente pachistano Suleman



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