La storia delle "arene" di Bari: quando i film si guardavano all'aperto, sotto le stelle
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giovedì 9 aprile 2020
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di Mina Barcone
Purtroppo a partire dal nuovo Millennio la città ha assistito a una brusca diminuzione nel numero dei cinema (sia aperti che chiusi), a causa delle sempre più restrittive leggi in materia di sicurezza, della costosa rivoluzione dettata dal digitale e dell’ormai strapotere dei multisala. E così oggi a Bari si contano solo due arene: la “Quattro Palme” (sede estiva del Galleria) e l’“Ai Riciclotteri”, inaugurata nel 2001 in strada Massimi Losacco, nelle campagne del quartiere Picone.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Con l’aiuto dell’esperto del territorio Gigi De Santis e del suo sito internet “Don Dialetto Bari”, abbiamo deciso di ripercorrere la storia delle arene baresi, luoghi che presero piede in città già nei primi del 900, di pari passo con quelli al chiuso.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
La prima arena è infatti datata 3 maggio 1919, giorno in cui fu battezzato su corso Cavour il politeama Cinema Concerto Eden, sede estiva del glorioso Cavour aperto nel 1914 dall’imprenditore Nicola Carbone. Dopo 5 anni fu invece la volta dell'Arena Madonnella, sorta nell’omonimo quartiere in via Carulli ad angolo con via Mola.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Bisognerà però attendere gli anni 30 per assistere all’esplosione dei cinema. Tra il 1937 e il 1939 nacquero infatti ben cinque sale all’aperto: l’Arena Italia, l’Enotria, la Sorci Verdi, il Dopo Lavoro Forze Civili e l’Impero.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
La prima aprì nel giugno del 1937 sul lungomare Nazario Sauro. La seconda sempre nello stesso anno (a luglio) nell’allora via dei Martiri fascisti, nei pressi della Stazione. La Sorci Verdi, in via De Amicis, divenne invece la prima arena di Carrassi, nel giugno del 1938. Un mese dopo toccò invece alla sede estiva del cinema-teatro Kursaal Santa Lucia (che all’epoca si chiamava “Dopo Lavoro Forze Civili”), che aprì nel cortile del Castello Normanno-Svevo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ma è con l’Arena Impero che si fecero le cose in grande. Nel 1939 nacque infatti in corso Sonnino ad angolo con via privata Muciaccia (lì dove oggi sorge un autosilo) un cinema tra i più innovativi d’Italia. Vantava infatti un sistema di proiezione con due potenti proiettori con lanterne a carboni e oltre 1500 posti a sedere tra platea e galleria. La “magia” avveniva però d’estate, quando veniva smontata una parete mobile e la sala si poteva così allargare fino al giardino interno.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Qui si trovavano 500 poltrone in vimini – ci spiega l'88enne Bepi Marzulli, figlio di Giovanni, ideatore e costruttore dell'Impero -. Sulla destra, su via privata Muciaccia, c‘era poi un grande bar-pizzeria all'aperto, dove gli spettatori potevano intrattenersi prima o dopo lo spettacolo».
Tra il 1941 e il 1942 nacque un altro “Impero”, a Palese. L’arena estiva (nata qualche anno dopo quella invernale) aveva una sede separata, in via Vittorio Veneto. Era caratterizzata da scomode ma caratteristiche sedioline celesti in ferro battuto, situate in una sorta di giardino. Un luogo che è riuscito a sopravvivere fino al 2010.
Arriviamo ora al Dopoguerra, quando dopo paura e morte ricominciò per i baresi il tempo degli spettacoli. L’exploit delle arene si ebbe infatti proprio tra la fine degli anni 40 e l’inizio dei 50, in un’epoca di rinnovato entusiasmo e boom economico.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Nel luglio del 1945 nacque per prima l'Arena Rotonda, sul lungomare Nazario Sauro. Nell’agosto del 1947 fu invece la volta dell'Arena Giardino, ubicata all’interno dell’ex Manifattura Tabacchi. Disponeva di circa 1600 posti e rimase aperta per quasi cinquant’anni, chiudendo i battenti solo nel 1995. Una curiosità: ogni stagione la serata inaugurale delle proiezioni era dedicata ai figli dei dipendenti della fabbrica, ai quali veniva offerto anche un cremino.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Il 1948 vide invece due nuovi ingressi. Quello dell’arena Pensile Astra in corso Cavour ad angolo con via Dante (che rimase in vita solo una stagione) e soprattutto dell’Arena Quattro Palme, sede esterna del Galleria, ancora oggi in attività.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Negli anni 50 l’esplosione. Furono inaugurate ben otto arene: San Pasquale, Valentino, Santa Maria, San Francesco, Moderno, Ariston, Iapigia e Madonnina.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Le prime due nel 1950, una in via Pisacane e l’altra a Ceglie del Campo. La Santa Maria sorse invece l’anno successivo su via Napoli, nei pressi della chiesa Santa Maria del Carmelo e trasmetteva anche film in terza visione.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
La più duratura fu però l’Arena Moderno. Nata anch’essa nel 1951 e sempre su via Napoli (alle spalle della palestra dell’ex Gil), rimase in vita fino al 1976. Dopo 42 anni di abbandono, nel 2018 e nel 2019 lo spazio è stato riutilizzato da un’associazione che vi ha organizzato dei cineforum.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Sempre dell’agosto del 1951 è l’Arena San Francesco, aperta fino al 1959 in via Crispi, accanto alla chiesa Maria Santissima del Rosario. Del 1952 sono invece l’Arena Ariston in corso Cavour (prese il posto della Pensile Astra) e l’Arena Iapigia in via Gentile, che terminò la sua attività nel 1958. Nel 1954 fu la volta infine del cinema Madonnina in via Cimarosa, tra San Girolamo e Fesca.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Da allora le arene storiche, come detto, hanno pian piano chiuso i battenti (con l’eccezione della Quattro Palme). Le uniche nuove inaugurazioni sono state quelle dell’Arena Pane e Pomodoro (sull’omonima spiaggia, durata giusto l’estate del 1999) e della predetta Ai Riciclotteri.
D’altronde oggi le arene sono diventate demodè e i multisala sono aperti persino d’estate: solo che al posto della tiepida e carezzevole brezza estiva, offrono un’artificiale aria condizionata.
(Vedi galleria fotografica)
© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita
Scritto da
Mina Barcone
Mina Barcone
I commenti
- Angelica - C'era anche l'arena Japigia fine anni 50
- roberto - La denominazione corretta del Cinema da Voi indicato come Santa Lucia è SANTALUCIA dal cognome dell'Ing. Orazio Santalucia che locostruì alla metà degli anni venti del XX secolo.