di Barinedita

Inchiesta: qual è lo sport migliore e più completo? Analizziamo la pallavolo
Continua la nostra inchiesta nel mondo dello sport. Dopo aver analizzato nell’atletica leggera la corsa veloce e la corsa di resistenza, abbiamo chiesto ai nostri esperti Riccardo Guglielmi (medico sportivo), Daniela Marrocco (mental coach), Serena Pompilio (docente di fitness), di valutare uno sport di squadra: la pallavolo. Il fine è capire qual è lo sport migliore, quello più completo, quello che riesce a dare nel contempo un benessere mentale, fisico e motorio.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

PALLAVOLO

Benessere fisico. Voto: 6.
Risponde Riccardo Guglielmi.

La pallavolo è uno sport caratterizzato da impegno muscolare e cardiovascolare medio-elevato con numerosi e rapidi incrementi, anche massimali, della frequenza e della gittata cardiaca. E’ sostanzialmente uno sport di potenza, poco aerobico, che, senza la giusta preparazione, può creare danni all’apparato cardiovascolare specie se non è in perfette condizioni basali. In assenza di idonei allenamenti l’aumento improvviso della frequenza cardiaca, quasi esplosivo, riduce la riserva coronarica con conseguente minore ossigenazione del muscolo cardiaco. La pressione arteriosa aumenta, le pareti del cuore aumentano di spessore e la gittata cardiaca, la quantità di sangue che il cuore pompa in un minuto, è insufficiente per le accresciute richieste periferiche. La conseguenza diretta è il minore afflusso di sangue ai muscoli, al cuore e al cervello. Il rischio di aritmie è alto. I rapidi scatti possono creare danni ai muscoli e ai tendini. A questo si aggiunge anche il gesto tecnico dei tuffi e delle cadute che inevitabilmente possono provocare distorsioni e contusioni alle ginocchia come strappi e problemi ai legamenti. Frequenti sono anche i traumi alle dita perché il contatto con la palla non è naturale: si deve imparare attraverso una tecnica specifica a colpire la palla solo con i polpastrelli. La preparazione atletica specifica è fondamentale e prioritaria.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Benessere mentale. Voto: 6. Risponde Daniela Marrocco.

La pallavolo è uno sport che si presta all’attività di allenamento mentale solo nel momento in cui l’atleta acquisisce la consapevolezza del gesto atletico frammentato. Per intenderci, essendo caratterizzato da tensione e rapidità di esecuzione, l’allenamento mentale da dedicare a questo sport deve vertere sulla ripetizione mentale sequenziale e frammentata del gesto atletico. Durante gli esercizi, è fondamentale acquisire una consapevolezza della complessità di un gesto che si esprime in pochissimo tempo. Mentalmente, la concentrazione diventa fondamentale, così come la capacità di gestire velocemente lo stato emotivo e di stress cui si è sottoposti durante la fase di gioco eseguito. Pertanto, l’atleta di pallavolo dovrà curare in modo particolare la capacità di gestire il livello di stato emotivo in stati di stress, dove il fattore temporale di esecuzione del gesto deve coniugarsi con la precisione. Il livello di frustrazione per l’imprecisione e la velocità di gioco dettata dalle nuove regole, impongono una capacità di autocontrollo emozionale e di canalizzazione delle energie durante la fase di gioco.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Sviluppo muscolare e motorio. Voto: 7. Risponde Serena Pompilio.
 
La pratica della pallavolo può iniziare tra i 7 e i 9 anni con il mini-volley, mentre il gioco su campo regolare parte dopo i 13 anni. E’ uno sport  “di situazione” molto tecnico, che non prevede il contatto fisico. E’ caratterizzato da un impegno muscolare medio in cui non predomina la forza ma l’agilità e la coordinazione. Infatti i giocatori professionisti sono alti, longilinei e molto flessibili. La pratica di questa disciplina a tutti i livelli comporta notevoli benefici come l’aumento della resistenza muscolare specie degli arti inferiori, lo sviluppo della destrezza dei movimenti, l’aumento della mobilita' articolare e di velocita' di reazione. Potenzia inoltre quasi tutta la muscolatura. E’ però uno sport anaerobico: si passa infatti da una posizione di immobilità a una di mobilità eccessiva attraverso uno scatto rapido e repentino sugli arti inferiori. Il passaggio dalla posizione statica di difesa a quella di ricezione e poi di attacco quasi esplosiva, crea un eccessivo incremento della muscolatura degli arti inferiori ma anche una esposizione significativa al rischio di infortuni. E spesso a livello amatoriale gli allenamenti mancano di una preparazione efficiente sulla mobilità articolare e di una buona preparazione aerobica.


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