di Giorgia Lucrezia Settembre

I "Nerf", le armi giocattolo: «Non solo per bambini, ma pezzi da collezionare per epiche battaglie»
CORATO – «Non sono giochi solo per bambini, ma dei bellissimi e colorati pezzi da collezionare e da utilizzare per divertenti ed epiche battaglie». Sono le parole del 29enne Luca delle Lucche, presidente dell’Apulian Blaster Warriors: associazione che ha come scopo quello di diffondere la passione per i “Blasters”, meglio conosciuti come “Nerf”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Di che stiamo parlando? Di grosse armi giocattolo che sparano dardi, dischi o palline di gomma piuma. Ce ne sono di vari marchi e tipologie, anche se i più famosi sono i “Nerf”, prodotti dal 1969 dalla leggendaria azienda “Parker Brothers”, creatrice tra gli altri di giochi quali Monopoly, Cluedo e Risiko!.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

L’associazione Apulian Blaster Warriors (l’unica di questo genere al Sud) è nata a Bari nel 2023 ed è composta da otto membri di un’età che varia dai 16 ai 52 anni. Loro si vedono la domenica mattina a Parco 2 Giugno per dare vita a battaglie all’ultimo respiro e girano per fiere e manifestazioni per far conoscere a tutti il mondo dei Nerf.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Noi li abbiamo incontrati a Corato in occasione della terza edizione del Korcomics, il festival del fumetto e del gioco. (Vedi foto galleria)

Appena arriviamo notiamo il loro banchetto con vari cartelloni con su stampato il logo di Blaster Italy: l’associazione nazionale a cui gli “Apulian” fanno capo. È un’arma stilizzata che forma la parola “nerf” con i colori della bandiera italiana.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Sugli espositori sono appese varie tipologie di fucili e pistole di diverse dimensioni e tinte. «Qui sono esposti tra gli altri una pistola della serie "Rebelle sweet revenge", un fucile semi-automatico "N series sprinte", un Bandai "X-Shot Amazing Skins Menace" e una "Rebelle Charmed Dauntless" capace di sparare tre dardi di fila», ci illustra entusiasta Ida Grimaldi, che si trova dietro il banchetto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ci viene ora incontro Luca delle Lucche, presidente dell’Apulian Blaster Warriors, che ha in mano un grosso “Tomahawk 60”: un blaster con ruote motorizzate (“flywheel”) e un tamburo capace di contenere fino a 60 dardi. «È una sorta di mitragliatrice che però non fa alcun male», sottolinea il 29enne prima di farci conoscere altri membri dell’associazione: Nicolò Garofalo e il padre Ferdinando delle Lucche.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Quest’ultimo ci presenta il “Max Outlaw”: un blaster compatto ad alta potenza e precisione. Tutti gli appassionati possiedono infatti decine e decine di nerf.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«La parte più bella di questi giochi è la loro estetica - spiega infatti Luca mostrandoci un “Rival Saturn XX-1000” -. Io nasco come collezionista e oggi ho in casa ben 340 pezzi. Ma i blaster non si differenziano solo per l’aspetto ma anche per il funzionamento, in gergo è chiamato gimmick: ognuno spara in modo diverso dall’altro».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

I giovani ci mostrano ora il campo dove avvengono le battaglie (le “battle nerf”), aperto a chiunque voglia cimentarsi. È delimitato da un nastro segnaletico e presenta al suo interno delle tende in cui ripararsi e dei gonfiabili utili per proteggersi dagli attacchi di dardi nemici.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Per terra è posizionato tutto ciò che serve per giocare: armi, munizioni di gomma, occhiali protettivi. Le regole sono molto semplici: bisogna colpire l’avversario, che una volta “preso” viene eliminato.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Tutti possono giocare – afferma Luca mentre accoglie un bambino di pochi anni di età –. I nerf sono infatti molto inclusivi: a una fiera ha partecipato a uno scontro anche un ragazzo in carrozzina e senza alcuna difficoltà».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Nel frattempo in molti sono entrati nel campo per provare l’esperienza blaster. C’è il padre del bimbo che ha preso simpaticamente di mira suo figlio e una ragazza che, nonostante abbia in mano un grosso “Magnum X2 superdrum”, ha deciso di adottare una tattica prudente sparando protetta da un gonfiabile.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Prima di congedarci chiediamo a Luca se i Nerf non possano passare per un gioco violento. «Direi di no – precisa il presidente –. I blaster non vogliono infatti imitare le armi: sono colorati, con forme stravaganti e non provocano danni. Sono solo i protagonisti di un gioco molto divertente che unisce azione e strategia».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

(Vedi galleria fotografica)
 


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Appena arriviamo notiamo il loro banchetto con vari cartelloni con su stampato il logo di Blaster Italy: l’associazione nazionale a cui gli “Apulian” fanno capo. È un’arma stilizzata che forma la parola “nerf” con i colori della bandiera italiana
Sugli espositori sono appese varie tipologie di fucili e pistole...
...di diverse dimensioni e tinte
«Qui sono esposti tra gli altri una pistola della serie "Rebelle sweet revenge", un fucile semi-automatico "N series sprinte", un Bandai "X-Shot Amazing Skins Menace"...
...e una "Rebelle Charmed Dauntless" capace di sparare tre dardi di fila»...
...ci illustra entusiasta Ida Grimaldi, che si trova dietro il banchetto
Ci viene ora incontro Luca delle Lucche, presidente dell’Apulian Blaster Warriors, che ha in mano un grosso “Tomahawk 60”: un blaster con ruote motorizzate (“flywheel”) e un tamburo capace di contenere fino a 60 dardi
«È una sorta di mitragliatrice che però non fa alcun male», sottolinea il 29enne prima di farci conoscere altri membri dell’associazione: Nicolò Garofalo...
...e il padre Ferdinando delle Lucche. Quest’ultimo ci presenta il “Max Outlaw”: un blaster compatto ad alta potenza e precisione. Tutti gli appassionati possiedono infatti decine e decine di nerf
«La parte più bella di questi giochi è la loro estetica - spiega infatti Luca mostrandoci un “Rival Saturn XX-1000” -. Io nasco come collezionista e oggi ho in casa ben 340 pezzi. Ma i blaster non si differenziano solo per l’aspetto ma anche per il funzionamento, in gergo è chiamato gimmick: ognuno spara in modo diverso dall’altro»
I giovani ci mostrano ora il campo dove avvengono le battaglie (le “battle nerf”), aperto a chiunque voglia cimentarsi. È delimitato da un nastro segnaletico e presenta al suo interno delle tende in cui ripararsi e dei gonfiabili utili per proteggersi dagli attacchi di dardi nemici
Per terra è posizionato tutto ciò che serve per giocare: armi, munizioni di gomma, occhiali protettivi. Le regole sono molto semplici: bisogna colpire l’avversario, che una volta “preso” viene eliminato
«Tutti possono giocare – afferma Luca mentre accoglie un bambino di pochi anni di età –. I nerf sono infatti molto inclusivi: a una fiera ha partecipato a uno scontro anche un ragazzo in carrozzina e senza alcuna difficoltà»
Nel frattempo in molti sono entrati nel campo per provare l’esperienza blaster. C’è il padre del bimbo che ha preso simpaticamente di mira suo figlio...
...e una ragazza che, nonostante abbia in mano un grosso “Magnum X2 superdrum”, ha deciso di adottare una tattica prudente sparando protetta da un gonfiabile



Giorgia Lucrezia Settembre
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