di Gaia Agnelli

Grottaglie, la storia di Enzo: a 86 anni pilota ancora un elicottero. «In Italia sono il più anziano»
GROTTAGLIE – A 86 anni di età continua a solcare i cieli con il suo piccolo elicottero che utilizza, come fosse un’auto, per andare a trovare suo figlio o gli amici che dispongono di un terreno per l’atterraggio. Il protagonista di questa storia è Enzo Motolese, classe 1937, originario di Grottaglie, in provincia di Taranto. Il signore, dopo aver lavorato per tutta la vita come istruttore di volo, è rimasto fedele alla passione che lo accompagna sin da ragazzo e a oggi risulta essere la persona più anziana in Italia ad aver conseguito il brevetto per condurre un elicottero. (Vedi foto galleria)

«D’altronde guido velivoli dal lontano 1958, quando mi iscrissi al corso di pilota dell’Aeroclub di Bologna, città in cui frequentavo l’università  – ci racconta Enzo –. Una volta uscito da quella scuola divenni a mia volta istruttore di volo, manovrando nel tempo ogni genere di aerei: dai caccia acrobatici agli idrovolanti, dagli alianti ai plurimotori. E ho volato in tutto il mondo: in Islanda, in Groenlandia, in Florida, in Canada».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Un lavoro che ha accompagnato Motolese sino al 2002, quando è andato in pensione. L’uomo ha dovuto così rinunciare per sempre al brevetto professionale, ma non a quello privato, “patente” che viene rinnovata ogni anno dopo aver passato le dovute visite mediche.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Ho quindi continuato a volare, a fare ciò che mi ha sempre regalato un senso di libertà fisica e mentale - dichiara -. Non me la sono sentita di smettere nonostante la mia età e, anzi, due anni fa ho voluto conseguire anche il brevetto per manovrare gli elicotteri. Alla ricerca di nuovi stimoli mi sono cimentato in qualcosa che non avevo mai provato prima».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

A inizio 2021 Enzo si è infatti recato all’Aeroclub Sibari Fly, in Calabria, per frequentare il corso per pilotare gli aeromobili con le eliche. «Non è stata una passeggiata – afferma –: tra l’altro pilotare un elicottero è anche più difficile che guidare un aereo. Ho dovuto lavorare sulla mia testa per avere la forza di tornare sui libri, ma anche sul mio corpo, perché bisogna ammettere che i riflessi non sono più gli stessi di una volta. Ma ce l’ho fatta, grazie alla mia testardaggine e alla pazienza del mio istruttore comandante: l’esigente Pasquale Scofano».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


E così il signore è diventato il più anziano in Italia ad aver conseguito un brevetto di pilota di elicottero avanzato e abilitato al trasporto di passeggeri. Un traguardo che lo ha portato ad acquistare un “Robinson R22”, biposto ora parcheggiato nel garage di casa sua: una masseria nelle campagne di Grottaglie che ha dotato anche di elisuperficie autorizzata al decollo e all’atterraggio. Pista da cui si muove per andare a trovare amici e famigliari.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
«Praticamente non uso più l’automobile  - sottolinea con fierezza -. Esco di casa, entro nel Robinson e mi sollevo in aria per poi scendere in qualsiasi aeroporto, elisuperficie o pezzetto di terreno privato. Tra le tappe più frequenti c’è la masseria in cui vive mio figlio, che dista dieci minuti dalla mia, dove effettivamente arrivo prima in volo che in macchina. Ma raggiungo tranquillamente anche la Basilicata, Maglie, le Tremiti e la scuola di volo di Sibari. Mi sposto poi per andare a trovare amici che dispongono di spazi dove poter atterrare».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Insomma per Enzo volare è un’esigenza, un “vizio che non vuole smettere mai”. «Ogni volta che mi alzo in cielo ringiovanisco di almeno trent’anni e mi emoziono come fosse la prima volta - ci confessa -. Quando sono lassù e guardo il mondo dall’alto, dove a malapena si distinguono le strade, tutto mi appare calmo e silenzioso, lontano da ogni frenesia. Certo, so benissimo che non è un gioco, data anche la mia età devo essere sempre attento. Ma vorrei rappresentare un esempio per tutti i “vecchietti”: far capire loro che anche a 86 anni non bisogna mai smettere di sognare».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

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