di Armando Ruggiero

Bari, quando il barbiere veniva chiamato "fasulo": «Prendevamo in giro quelli più alla buona»
BARI – “Peppino il fasulo”, “Vito il fasulo” “Pinuccio il fasulo”. Prima dell’avvento dei raffinati ed eleganti barber shop e parrucchieri per uomo, a Bari se ci si voleva fare barba e capelli c’era solo una soluzione: rivolgersi ai classici barbieri. E molti professionisti della città, a prescindere da quale fosse il proprio nome, venivano immancabilmente definiti come “fasulo” (in italiano fagiolo).Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ma che c’entrano i legumi con forbici, pettini e lamette? Lo abbiamo chiesto direttamente ai pochi barbieri “vecchio stampo” rimasti in città e sorprendentemente non abbiamo avuto una risposta chiara. Di fatto non sanno nemmeno loro da dove derivi questa strana associazione.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Di certo c’è che il termine veniva usato a mo’ di bonaria presa in giro nei confronti di persone con cui di solito si aveva un rapporto confidenziale, familiare, frequentate assiduamente anche per una vita intera (perché prima il barbiere non si cambiava mai).Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


«Il termine “fasulo” fu però un’invenzione dei barbieri stessi, che usavano chiamarsi così per “sfottersi” tra di loro e da lì si allargò anche ai clienti», precisa il 57enne Damiano Zambetta, barbiere di via Magna Grecia e figlio del mitico “Peppino il fasulo”, professionista attivo per decenni nel quartiere Japigia.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«La cosa si diffuse tra gli anni 70 e 80, soprattutto nei rioni più periferici della città  - ricorda Agostino Labellarte, 64 anni e una vita nella sua sala di via Imbriani  -. Non so dire perché venne scelta proprio la parola “fasulo”, però ricordo bene che essere definiti in quel modo equivaleva a essere considerati come barbieri “alla buona”».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

In effetti è possibile che il termine possa derivare da "fa sul", ovvero "fa da solo". Starebbe quindi a indicare quei barbieri che non avendo aiuto e manodopera erano costretti a operare, completamente soli, in piccoli locali. Fasulo sarebbe quindi stato, almeno inizialmente, il nomignolo riservato ai parrucchieri più modesti. Un epiteto che poi si estese a tutti gli "artigiani del taglio" che operavano in maniera tradizionale.


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