di Eugenio Orsi

Il nuoto sincronizzato, piccole ninfe che danzano e volteggiano nell'acqua
BARI – L’acqua è il loro elemento, il loro habitat, come ninfe acquatiche danzano e volteggiano trasportate dalle note musicali ammaliando chi le osserva: sono le ragazze del nuoto sincronizzato. Il “sincro” è una disciplina complessa, sportiva e artistica, unisce il nuoto, la danza e la ginnastica artistica in un’unica esibizione accompagnata da un brano musicale.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

A Bari ci sono due società che permettono alle giovanissime ragazze (o sarebbe meglio dire bambine) dai 12 ai 15 anni di gareggiare nei diversi campionati di nuoto sincronizzato: la Waterpolo Bari e la Gestione Polivalente Modugno (vedi foto galleria).Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

La Waterpolo (ex Aqua 2000), vanta una tradizione di quasi 20 anni e annovera tra le sue fila circa 70 atlete agoniste che si allenano allo Stadio del Nuoto di Bari quattro volte alle settimana per quasi 3 ore guidate da Chiara Colonna, Floriana Didonna e Annarita Cammisa. «Non è facile riuscire in questo sport – spiega Chiara Colonna -. E’ necessaria una notevole elasticità e potenza muscolare oltre a una grande coordinazione nei movimenti».  

La squadra del GP Modugno è invece una realtà molto più recente. Nata nel 2010, conta 15 agoniste e altrettante nel vivaio. Sono allenate da Mariella Minardi e Delia Di Bari. Proprio la Minardi sottolinea come «lavorare sulla sincronia è molto difficile. Per ottenere buoni risultati bisogna ripetere i movimenti migliaia di volte, tutte insieme».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

L’età ideale per cominciare a praticare questo sport è intorno agli otto anni: da qui si parte con un addestramento alle varie tecniche che dura all’incirca due anni.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

L’allenamento solitamente è suddiviso in due parti: una parte “a secco”, fuori dall’acqua dove ci si sofferma più sulla preparazione atletica e sulla coordinazione (a volte vengono eseguite anche vere e proprie lezioni di danza per completare l’aspetto coordinativo dell’atleta) e un parte in acqua, dove ci si concentra sulle tecniche più specifiche del sincro.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


«Un’atleta deve curare anche la propria espressività durante l’esibizione – sottolinea Mariella Minardi –. E’ una vera e propria interpretazione del brano in sottofondo: attraverso la danza bisogna trasmettere lo stato d’animo che suggerisce la musica. Si può spaziare da una canzone epica di una battaglia a una più allegra e spensierata. Ad alti livelli vengono fatti anche corsi di recitazione teatrale».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Insomma per niente facile, anche se le atlete sembrano veramente innamorate di questo sport. Per la “sincronetta” Martina «è una novità che unisce la musica e la danza al nuoto, mi sento realizzata quando riesco a ballare in acqua». Lucrezia afferma invece: «E’ uno sport molto femminile e mi piace molto stare in acqua». Per Giulia «il nuoto sincronizzato è molto completo e mi permette di divertirmi con le mie compagne».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

A proposito, ma per riuscire a muoversi tutte insieme e raggiungere la perfetta sincronia è necessario, per le ragazze, essere “amiche”? «Non sempre – risponde Chiara Colonna - – a volte va bene frequentarsi fuori dall’ambito sportivo, ma se poi nascono delle incomprensioni si rischia di rovinare tutto il lavoro fatto. Quindi è meglio cementare il feeling solo durante gli allenamenti».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Nel video le ragazze del nuoto sincronizzato di Modugno durante un’esibizione natalizia:



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