di Salvatore Schirone

Antonio, il netturbino-pittore: recupera i rifiuti e ridisegna la città
BARI - Dove tu vedi solo sporcizia e rifiuti, lui vede colori e bellezza. Il 64enne Antonio Micheli lavora a Piazza Umberto e lui è un netturbino, ma non uno qualsiasi. Per lui la piazza barese non è solo un luogo da ripulire quotidianamente, ma la miniera inesauribile della materia che da anni alimenta la sua arte.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

La sera infatti Antonio, deposta ramazza e bidone, si porta a casa tutto quello che ai suoi occhi può essere riutilizzato e si dedica alla pittura, la vera passione che coltiva fin da piccolo. Perchè lui non dipinge su una normale tela, ma su cornici, tavole, cartoni, pezzi di compensato e di sughero trovati per terra, tutte cose che ai suoi occhi si trasformano nello spazio su cui lasciar viaggiare la sua fantasia creativa. Antesignano della moderna riciclart, senza conoscere il nuovo termine alla moda, da anni ricicla e riutilizza oggetti che finirebbero in discarica, per farne opere d'arte. (Vedi foto galleria)

Finalmente il suo talento e il suo impegno gli sono stati riconosciuti pubblicamente proprio in questa piazza che ogni giorno riceve le sue attenzioni ecologiche. La settima edizione della manifestazione cittadina "Vivi la piazza", che si è svolta sabato scorso, è stata infatti dedicata proprio a lui, a questo singolarissimo “artista di strada”. Una dozzina dei suoi lavori più belli sono stati esposti nella caratteristica sede della Fidas (Federazione italiana donatori di sangue), ex "goccia del latte” che dal 1978, oltre a sensibilizzare alla donazione, costituisce un vero presidio di sicurezza e prevenzione in piazza Umberto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Siamo stati noi a scoprire il talento di Antonio - ci racconta orgoglioso Giuseppe Nuovo, impiegato e factotum della sede barese della Fidas -. Ogni mattina mentre io pulisco la palazzina dai rifiuti e lavo il balconcino lui spazza i viali della giardino. A un certo punto ho notato che “differenziava” accuratamente i rifiuti ed è nata così la nostra amicizia».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Abbiamo incontrato l'autore nella “Goccia del latte” prima della mostra. Arriva con i primi quadri che nel frattempo sono esposti in un bar del centro. Porta un cavalletto, anche questo rigorosamente costruito con mezzi di scarto. E ammiriamo in anteprima i suoi lavori. Colori accesi e pennellate energiche per rappresentare scorci noti di una Bari trasfigurata che sembra vivere indipendentemente dai suoi abitanti, che non compaiono mai. Il respiro del mare sotto la luce di un lampione, o quello dell'acqua zampillate della fontana in corso Cavour. La maestosità del fortino di Sant'Antonio sul lungomare. Il luccichio della città vecchia di notte vista dal mare o il suo abbagliante splendore nel sole di mezzogiorno. Tutto trasmette emozione e vita.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Vita che stride con l'analisi attenta dei materiali usati: c'è una vecchia cornice di una finestra restaurata intorno a un dipinto, un cartone da imballaggio foderato con un retino per l'edilizia dietro un chiaro cielo striato da nuvole, un sfondo di sughero scavato a dare profondità e movimento al mare scuro e misterioso. Elementi morti che miracolosamente rinascono nei suoi quadri.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Antonio non ha mai comprato in vita sua mai un colore o una tela. Usa esclusivamente quello che trova. «Una volta – ci racconta – ho trovato un grosso barattolo di stucco pregiato per mobili, con questo ho recuperato diverse cornici antiche». E poi ci confessa: «Mia moglie è sempre arrabbiata con me, perché riempio la nostra casa di rifiuti». Ci saluta, prende la sua bicicletta e va via. Attenzione: anche la sua bici è stata ricostruita con pezzi ritrovati qua e là. 

(Vedi galleria fotografica)


© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita
Antonio Micheli, il netturbino artista
Una delle opere di Micheli: il fortino di Sant'Antonio
... lungomare e palazzo della Provincia
La Rotonda
Antonio e un cavalletto costruito con materiale riciclato
Antonio Micheli e Giuseppe Nuovo pronti per la mostra
Il quadro che fa da copertina alla mostra



Scritto da

Lascia un commento


Powered by Netboom
BARIREPORT s.a.s., Partita IVA 07355350724
Copyright BARIREPORT s.a.s. All rights reserved - Tutte le fotografie recanti il logo di Barinedita sono state commissionate da BARIREPORT s.a.s. che ne detiene i Diritti d'Autore e sono state prodotte nell'anno 2012 e seguenti (tranne che non vi sia uno specifico anno di scatto riportato)