di Eva Signorile

Arriva il calcio freestyle, virtuosismi e acrobazie con il pallone
BARI – La palla di cuoio rotea a qualche centimetro da terra, quasi sfidando la legge di gravità, mentre un piede sembra disegnarle intorno ghirigori immaginari, avendo cura di non farle toccare l’asfalto: è una delle sequenze dei gesti tipici del “freestyle”, una nuova disciplina in bilico tra calcio, giocoleria e break-dance.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Se all’estero è già una realtà ormai affermata, in Italia è una tendenza più recente che sta rapidamente conquistando le simpatie dei giovanissimi. Se il calcio si pratica sui campi da gioco, il freestyle si realizza sull’asfalto, perché trae la sua energia da una cultura urbana fatta di graffiti, periferie e musica rap, che trova nella rete e in youtube il suo ideale mezzo di diffusione.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Alcune multinazionali hanno compreso le potenzialità di questo “calcio da strada” come spesso viene definito, e hanno iniziato a sponsorizzare anche tornei internazionali in cui i “freestylers” si sfidano in duelli all’ultimo palleggio. Una delle più importanti competizioni, il “Redbull street style”, quest’anno si è tenuta a Lecce, dove l’italiano Gunther Celli ha conquistato la medaglia di bronzo, premiato dagli ex azzurri Fabio Cannavaro e Pippo Inzaghi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Nato negli anni ’90 e diffusosi grazie a spot pubblicitari che ritraevano campioni del calibro di Ronaldinho impegnati in palleggi virtuosistici al limite dell’acrobatico, il “freestyle” ha rapidamente assunto una sua piena dimensione, quasi dimenticando le sue origini prettamente calcistiche.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


«Non ha praticamente più nulla a che fare con il calcio», spiega Pietro Tesoro, 20enne “freestyler” di Terlizzi, che dal 2009 si allena fra “trick” e “combo”, cioè fra gesti e sequenze tecniche, via via più complessi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

In Puglia i grigi paesaggi urbani, tipici dei video dei freestylers, si incrociano con piazze lastricate a chianche e muri in pietra bianca. Nella nostra regione i freestylers sono appena cinque: oltre a Tesoro ci sono Nicola Barnabà, Tony Caldarola e Gaetano Palazzo di Bari e Donato Castellano di Gioia del Colle. Sono tutti autodidatti. «Il freestyle – sottolinea infatti Pietro – si prepara quasi sempre autonomamente».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Tesoro, che coltiva il sogno di poter partecipare l’estate prossima al campionato internazionale “Superball” di Praga (praticamente il contest più amato dai freestylers di tutto il mondo), racconta di allenamenti di almeno due ore al giorno, che in estate possono diventare anche otto o addirittura nove. Secondo il terlizzese, l’Italia ha degli atleti di tutto rispetto che possono ambire ai titoli più importanti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ma i freestylers non hanno "vita facile": devono infatti scontrarsi contro il pregiudizio secondo cui "il pallone esiste solo per il calcio e per gli schemi". Nel “freestyle” invece non vige che una sola regola: giocare con la palla in libertà assoluta.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Un video del freestyler Pietro Tesoro:



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