Ipogei di Bari, ecco la mappa completa: «Siti unici in Italia». Foto
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martedì 11 febbraio 2014
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di Eva Signorile
Nei mesi scorsi abbiamo parlato dello stato di abbandono degli ipogei e dell’opera dei volontari che continuano a cercare di ripulirli. Oggi però vogliamo fare il punto della situazione degli ipogei baresi, traendo spunto da una mappa (vedi foto) realizzata da Chiaffarata, Antonino Greco e Carlo dell'Aquila, che indica i 18 siti più grandi e importanti del capoluogo pugliese (vedi foto galleria).
Si tratta, è bene sottolinearlo, solo di una piccola parte del grande patrimonio archeologico della “conca di Bari”, che conterebbe più di cento ipogei, dei quali solo 80 censiti ufficialmente.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
LAMA BALICE
Grotta Sant'Angelo- Si trattava di una grotta naturale antropizzata, al cui interno esistevano pitture rupestri. Questo ipogeo di fatto non esiste più: è andato distrutto con i lavori della cava di fronte, la stessa in cui recentemente sono state trovate le orme dei dinosauri, in Lama Balice. Oggi resiste solo "Grotta Sant'Angelo B" (per distinguerla dalla A, quello scomparsa): si tratta anche in questo caso di una grotta antropizzata, ma è priva di pitture rupestri.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
STATALE 96
Masseria Madia Diana- Sulla ex strada 96, la Bari-Modugno, dalle parti dell'ex stabilimento Alco, vicino all'omonima masseria si trova uno degli ipogei più belli di Bari. Oltre al criptoportico presenta un laboratorio a pianta irregolare in cui è stato ritrovata la base di un torchio e sul quale si apre un forno con camino di tiraggio.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
SAN PAOLO-STANIC
Torre Rossa – E’ uno degli ipogei più antichi, risalente al VI-VII secolo d.C.. Si trova alla destra di Viale Europa poco prima di arrivare al quartiere San Paolo, nei pressi del depuratore. E’ uno dei pochi siti "emersi", infatti non si trova più a livello sotterraneo a causa degli scavi effettuati in passato nella vicina cava ormai in disuso.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ipogeo del Bunker- Si trova in Lama Lamasinata, alle spalle della stabilimento Stanic di via Bruno Buozzi. Grazie al Gruppo Speleologico Vespertilio di Bari, sarà inserito nel prossimo catasto delle cavità naturali e artificiali. La sua particolarità risiede nel fatto che vi si accede attraverso una “casamatta” risalente alla seconda guerra mondiale che ha sfruttato i primi vani dell'ipogeo come deposito armi o come ricovero per i soldati.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
STANIC
Ipogeo San Giorgio Martire- Si trova nell'omonima strada al fianco di una chiesetta che porta lo stesso nome e vicino a una masseria, di proprietà della famiglia Scattarelli. Come molti ipogei è utilizzato come discarica abusiva per ogni genere di rifiuto, ma qualcosa si sta muovendo e la Sovrintendenza sembra che si stia interessando alla sua tutela.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
STADIO SAN NICOLA
Masseria Milella: Il complesso ipogeo Masseria Milella è situato sulla sinistra della strada Torrebella che collega Modugno allo Stadio San Nicola. Si trova tra lama Marchesa e lama Villa Lamberti e comprende anche una chiesa. Quasi tutte le chiese rupestri baresi, inclusa quella di Masseria Milella, sono biabsidate: la navata centrale, cioè, termina con due absidi. Questo ipogeo è in serio pericolo, perché nella sua area stanno costruendo un complesso residenziale. Inoltre, appare oggi molto compromesso: un vero peccato se si calcola che alcuni scavi hanno riportato alla luce testimonianze risalenti al Neolitico.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ipogeo del Seminario– Un po’ più distante da strada Torrebella si trova l’ipogeo che, con i suoi 1300 mq calpestabili, è il più grande tra quelli conosciuti. Si sospetta che vi siano almeno altri 500mq non ancora scoperti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Il Quadrivio: Sempre su quella strada, quasi arrivati allo Stadio, nei pressi dello svincolo per la Bari-Bitritto, si trova uno dei pochi ipogei baresi ad aver goduto di una situazione favorevole. Per proteggerlo infatti, sulla parte superiore gli è stato persino applicato uno spessore di sughero atto ad ammortizzare gli effetti del traffico delle strade vicine.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Torrebella– Situato nei pressi del campo di allenamento del Bari. Al suo interno si trova anche un laboratorio che fu usato come trappeto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
POGGIOFRANCO
Masseria Tresca– Superato il ponte di via Camillo Rosalba, nei pressi dell’ingresso della tangenziale, si trova la masseria Tresca accanto alla quale si trova un ipogeo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
VIA GIULIO PETRONI
Via Giulio Petroni -In via Giulio Petroni, ad angolo con via Mitolo si trova il sito di Torre Carducci, situato sotto una masseria.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Chiesa di Santa Candida – E’una delle chiese rupestri più belle della Puglia. Si trova alla fine di via Generale della Chiesa, perpendicolare di via Giulio Petroni, nei pressi dell’opera don Guanella. Siamo sul fianco destro di lama Picone. La chiesa è datata tra il X e l’XI secolo e presenta una particolare planimetria a ventaglio. Anche se "aniconica", ovvero priva di immagini, di affreschi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
La Caravella- Si trova di fronte alla chiesa di Santa Candida ed è costituita da una serie di vani ipogei che si susseguono lungo il fianco della lama Picone, molti dei quali sono andati distrutti a causa dei lavori per il ponte che da Via Giulio Petroni porta al "tondo" di Carbonara. Il suo nome nasce da un dipinto rupestre che rappresenta proprio una caravella. Gli affreschi interni sono purtroppo in avanzato stato di deterioramento.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
CEGLIE
Antenne Rai 1 e 2- Il loro curioso nome deriva dalle antenne televisive che un tempo si trovavano proprio nella zona in cui insistono i due ipogei, tra il centro di Ceglie e il suo cimitero.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
CARBONARA
Via Martinez- Nei pressi di corso Alcide De Gasperi, alle spalle del circolo tennis, si trova un ipogeo che risalirebbe all' VIII - IX secolo d.C.. La zona è quella di Lama Fitta. Quello di via Martinez è l'unico ipogeo a presentare una chiesa “orientale”, con una diversa planimetria e una croce greca. Ospitava probabilmente un "cenobio", cioè una comunità di monaci cenobiti e comprendeva un laboratorio e un dormitorio con 6 giacigli "arcosoli", cioè scavati nella roccia con la parte superiore a forma d'arco.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Via Grava: Alla fine di via Martinez, si trova via Grava. Ad angolo con via Giardinelli si trova un ipogeo caratterizzato dalla presenza del cosiddetto "corridoio": un ingresso rettangolare intorno a cui si sviluppano le altre stanze.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
SAN PASQUALE-JAPIGIA
Villa Giustiniani- Si trova al di sotto dell'omonima villa, detta anche "la casa rossa", all'incrocio tra via Fanelli e largo Omodeo, di fronte all'ex hotel Ambasciatori. Nei primi anni ’80 alcune associazioni di volontariato ne bloccarono l’abbattimento per la realizzazione di un asse stradale e portarono all’imposizione di vincoli di tutela degli antichi ipogei. Oggi l'immobile e l'ipogeo sottostante attraversano una fase di grande degrado e sono messi a rischio dalla presenza di alberi che minacciano la struttura. ma il loro recupero anppare ancora lontano.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Rione Japigia – Un ipogeo meno conosciuto si trova nel quartiere Japigia, nei pressi del canalone, sotto alcuni edifici popolari costruiti negli anni 70.
© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita
Scritto da
Eva Signorile
Eva Signorile
I commenti
- salvatore - ipogeni di grande testimonianza di vita passata.patrimonio culturale a cui va aggiunto il richiamo turistico e tutti i benefici che Bari può trarne.il comune deve con ogni sforzo recuperarne tutti,perché la città non può perdere questo enorme patrimonio.
- Luigi Lampignano - Si segnala un ipogeo nel comune di Valenzano strada comunale Tufaro