di Paola Campanella - foto Paola Grimaldi

Tra eventi e libri antichi, la storia del centro studi Degennaro: il salotto letterario di Bitonto
BITONTO – «Il mio intento era donare al mio paese d’origine un posto dove potersi incontrare per discutere di arte, cultura e letteratura». È così che il 64enne Gaetano Brattoli spiega l’ideazione del salotto letterario “Centro Studi G. Degennaro”, da lui fondato alle porte del centro storico di Bitonto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Si tratta di uno dei primi punti di aggregazione culturale nati nella città del nord barese: un luogo che ancora oggi, a distanza di vent’anni dalla sua inaugurazione, continua ad attrarre persone di tutte le età, tra la presentazione di un libro e la consultazione di antichi volumi qui conservati. (Vedi foto galleria)

Il salotto si trova di fronte al Teatro comunale Tommaso Traetta, in largo Teatro Umberto I, al piano terra di una palazzina d’epoca. Superato un portone in legno ci ritroviamo in un piccolo e accogliente disimpegno con le pareti in pietra nel quale è già possibile avere un assaggio del materiale conservato nel centro studi. Qui infatti si possono sfogliare delle raccolte di quotidiani risalenti anche al XIX secolo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il vero fulcro è però rappresentato dalla stanza principale, alla quale si accede attraversando un arco adornato da due tende di velluto rosso. Ci si ritrova così in un sala arredata con una sfarzosa mobilia risalente all’800, mentre sulle pareti le medesime pietre dell’ingresso si alternano a una carta da parati rossa che dona ulteriore eleganza alla stanza.  
 
Ed ecco che ci viene incontro Gaetano Brattoli, proprietario dell’immobile, che ci racconta la storia del luogo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«È un posto a cui sono particolarmente affezionato perché è legato indissolubilmente alla mia infanzia – ci confida –: questa infatti era la casa di mia nonna e ricordo ancora con tenerezza quando, da bambino, la domenica venivo a pranzo qui con la mia famiglia».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ma com’è nata l’idea di trasformare quest’abitazione in un luogo deputato alla cultura? «Nei primi anni del 2000 lavoravo a Bari e lì iniziai a frequentare i circoli letterari delle librerie più rinomate – spiega –. Presto però mi resi conto che a essere ospitati erano principalmente autori già conosciuti. Così, nel 2005, ebbi l’idea di creare nella mia amata Bitonto un posto dove a potersi esprimere e avere l’opportunità di farsi conoscere fossero persone meno note, in particolare scrittori e poeti della zona. Il mio desiderio era offrire la possibilità di dare udienza a chi ancora non aveva voce».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il centro studi è intitolato al senatore Giuseppe Degennaro, deceduto nel 2004. «A lui – sottolinea Brattoli – mi univa un’amicizia quarantennale oltre che una profonda stima per il suo operato nell’ambito della cultura, al quale ha contribuito con la fondazione della LUM, la Libera Università Mediterranea. Da qui la decisione di dedicargli il salotto letterario».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

La rilevanza culturale che caratterizza il luogo è data prima di tutto dai documenti che vi sono conservati, liberamente fruibili. La maggior parte è stata rinvenuta in un’altra proprietà di Brattoli: il palazzo del 1843 sito in via Porta Robustina che cela i resti dell’antica via Appia-Traiana.

«Proprio in quell’immobile il podestà di Bitonto Serafino Santoro dimorò dal 1928 al 1938 – illustra il nostro interlocutore –. Uomo di spiccata cultura, nel tempo collezionò una ricchissima raccolta di testi che ho ritrovato per caso quando ho acquistato il fabbricato».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


E in quell’edificio Gaetano ha scoperto un vero e proprio tesoro: cinquecentine, seicentine, libri antichi e una serie di documenti legati alla città.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Tra quelli di maggior pregio si possono menzionare lo Statuto originale di Bitonto, risalente al 1719, una lettera d’intercessione autografa del musicista bitontino Pasquale La Rotella, nonché un album fotografico del restauro monumentale della Cattedrale del 1931.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Quest’ultimo è particolarmente significativo poiché appartiene a una tiratura estremamente limitata. Ne furono infatti stampati solo sei: per il capo di governo Benito Mussolini, per il podestà di Bari Araldo di Crollalanza, per il capo del partito fascista Achille Starace, per il vescovo della diocesi Bitonto-Ruvo e per la Sovrintendenza ai monumenti di Bari. Quello conservato nel salotto invece è l’album realizzato per il podestà Santoro.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ma nel centro studi non sono rinvenibili unicamente tomi su Bitonto. Ne sono un esempio le varie “riviste illustrate mensili per le famiglie”. All’epoca (siamo nel 1897) grazie a una minuziosa descrizione di sé e di ciò che si desiderava nel potenziale partner, questo curioso periodico consentiva a chi era alla ricerca dell’anima gemella di pubblicare un annuncio per contrarre matrimonio. Una sorta di antenato delle moderne app di dating.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Una curiosità. In origine gli eventi culturali del centro studi non si tenevano nella sala attuale bensì in una stanza sotterranea di cui si è scoperta l’esistenza solo durante i lavori di ristrutturazione dell’immobile. «Quella camera risale al 1500 e ancora più in basso ci sono dei pozzi dai quali in passato si attingeva l’acqua», rivela Brattoli.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Per conoscere nel dettaglio gli eventi che si tengono nel salotto letterario dobbiamo rivolgerci a Gianluca Rossiello, proprietario dell’adiacente “Libreria del teatro”, che ne cura la realizzazione.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ci spostiamo quindi nel suo negozio, un caldo e accogliente locale con le pareti colme di libri e quadri. Il programma del salotto letterario è preciso e serrato. «Da ottobre a fine maggio all’inizio del mese si tiene l’incontro col circolo dei lettori – spiega il 53enne –, mentre ogni venerdì e sabato c’è la presentazione di libri di autori pugliesi. Da giugno a fine settembre invece le presentazioni avvengono nel piazzale esterno, in Largo Teatro».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Uno degli eventi più suggestivi è l’incontro “I poeti del martedì”. L’evento si tiene il terzo martedì del mese ed è stato creato per consentire a coloro che scrivono componimenti poetici di riunirsi per recitarli e commentarli assieme al pubblico.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

E così, tra un incontro letterario e la consultazione di un tomo antico, da 20 anni il “salotto” rimane custode del passato e spazio di condivisione del presente.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

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Il salotto si trova di fronte al Teatro comunale Tommaso Traetta in largo Teatro Umberto I
...al piano terra di una palazzina d’epoca
Superato un portone in legno..
...ci ritroviamo così in un piccolo e accogliente disimpegno con le pareti in pietra...
...nel quale è già possibile avere un assaggio del materiale conservato nel centro studi
Qui infatti si possono consultare delle raccolte di quotidiani risalenti anche al XIX secolo
Il vero fulcro è però rappresentato dalla stanza principale, alla quale si accede attraversando un arco adornato da due tende di velluto rosso
Ci si ritrova così in una sala arredata con una sfarzosa mobilia risalente all’800...
...mentre sulle pareti le medesime pietre dell’ingresso si alternano a una carta da parati rossa...
...che dona ulteriore eleganza alla stanza
Ed ecco che ci viene incontro Gaetano Brattoli, proprietario dell’immobile, che ci racconta la storia del luogo. «È un posto a cui sono particolarmente affezionato: questa infatti era la casa di mia nonna»
Il centro studi è intitolato al senatore Giuseppe Degennaro, deceduto nel 2004. «A lui mi univa un’amicizia quarantennale – sottolinea Brattoli – oltre che una profonda stima per il suo operato nell’ambito della cultura. Da qui la decisione di dedicargli il salotto letterario»
La rilevanza culturale che caratterizza il luogo è prima di tutto data dai documenti che vi sono conservati, liberamente fruibili
La maggior parte è stata rinvenuta in un’altra proprietà di Brattoli: il palazzo del 1843 sito in via Porta Robustina 34 che cela i resti dell’antica via Appia-Traiana
«Proprio in quell’immobile il podestà di Bitonto Serafino Santoro dimorò dal 1928 al 1938 – illustra il nostro interlocutore –. Uomo di spiccata cultura, nel tempo collezionò una ricchissima raccolta di testi che ho ritrovato per caso quando ho acquistato il fabbricato»
E in quell’edificio Gaetano ha scoperto un vero e proprio tesoro: cinquecentine, seicentine, libri antichi e una serie di documenti legati alla città
Tra quelli di maggior pregio si possono menzionare lo Statuto originale di Bitonto, risalente al 1719...
...una lettera d’intercessione autografa del noto musicista bitontino Pasquale La Rotella...
..., nonché un album fotografico del restauro monumentale della Cattedrale del 1931
Quest’ultimo è particolarmente significativo poiché appartiene a una tiratura estremamente limitata. Ne furono infatti stampati solo sei, tra cui uno per il capo di governo Benito Mussolini
E nel centro studi non sono rinvenibili unicamente tomi su Bitonto. Ne sono un esempio le varie “riviste illustrate mensili per le famiglie”
All’epoca (siamo nel 1897) grazie a una minuziosa descrizione di sé e di ciò che si desiderava nel potenziale partner, questo curioso periodico consentiva a chi era alla ricerca dell’anima gemella di pubblicare un annuncio per contrarre matrimonio
C’è da dire che in origine gli eventi culturali del centro studi non si tenevano nella sala attuale bensì in una stanza sotterranea di cui si è scoperta l’esistenza solo durante i lavori di ristrutturazione dell’immobile
«Quella camera risale al 1500 e ancora più in basso ci sono dei pozzi dai quali in passato si attingeva l’acqua», illustra Brattoli
Per conoscere nel dettaglio gli eventi che si tengono nel salotto letterario dobbiamo invece rivolgerci a Gianluca Rossiello, titolare dell’adiacente “Libreria del teatro”, che ne cura la realizzazione
Ci spostiamo quindi nel suo negozio, un caldo e accogliente locale con le pareti colme di libri e quadri
Il programma del salotto letterario è preciso e serrato. «Da ottobre a fine maggio all’inizio del mese si tiene ad esempio l’incontro col circolo dei lettori», spiega Rossiello



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