di Giancarlo Liuzzi

Archi, colonne e capitelli: svelati i resti dell'antica chiesa su cui sorge il Panificio Fiore di Bari
BARI – A Bari Vecchia tutto è possibile: anche che un esercizio commerciale sorga su una chiesa medievale. È il caso del Panificio Fiore, storico forno cittadino attivo dall’inizio del 900. (Vedi foto galleria)

All’interno della “casa della focaccia barese” è infatti normalmente possibile scorgere i resti di un tempio secolare, purtroppo parzialmente nascosti dal bancone e dalla calca di gente che quotidianamente affolla il posto. In questi giorni però, per via dei lavori di ristrutturazione che stanno interessando il locale, è possibile ammirare l’ambiente straordinariamente svuotato da arredi e affamati clienti. E così archi, colonne, capitelli e portali risultano finalmente visibili in tutta la loro antica bellezza.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il panificio, attivo dal 1912 e dal 1930 proprietà della famiglia Fiore, si trova al n.38 della “nobiliare” strada Palazzo di Città. L’edificio in cui ha sede è del 500 e mostra al suo esterno una cornice di influenza catalana poggiata su capitelli pensili che circoscrivono il portale d’ingresso, identificato dal nome dell’attività.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Sull’architrave, retto da due mensoline aggettanti, si notano tre stemmi privi di figura tra tralci fioriti. Al di sopra una formella di bordi arricciati raffigura un giovane, con un cestino o uno scudo al braccio, immerso fino al busto nelle onde del mare. Forse un antico emblema araldico o il simbolo di una corporazione di pescatori.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


L’interno però svela una struttura ancora più antica, sicuramente di epoca medievale. Sulla destra infatti si stagliano tre grigie colonne in pietra che terminano con eleganti capitelli decorati che reggono una serie di quattro archetti centinati.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Le strutture fuoriescono per solo un terzo della loro reale altezza, segno di come il locale nasconda sotto il suo pavimento il resto della chiesa, rimasta “sepolta” da secoli di trasformazioni urbanistiche ed edilizie. 

Del tempio non si sa però granchè e rimane impossibile stabilire a quale delle tante chiesette presenti un tempo attorno alla centrale Basilica di San Nicola corrisponda. Possibile che con il passare dei secoli sia divenuta una cappella privata, annessa al palazzo cinquecentesco in cui venne inglobata.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Sulla sinistra del locale infatti, al di sotto un’incisione che pare indicare l’anno 1508, è presente un portale in pietra murato con uno stemma tra due decori quadrati recanti una croce: probabilmente il varco di collegamento tra il palazzotto e la misteriosa e antica chiesa.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

(Vedi galleria fotografica)


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