di Francesco Sblendorio

Le Ferrovie Bari Nord e il cronico ritardo dei treni. L'azienda: «Colpa dei passaggi a livello»
BARI – Ritardi biblici, soppressione di corse, fermate prolungate, soste apparentemente ingiustificate. È dura la quotidianità dei pendolari che si servono ogni giorno della Bari Nord, la linea ferroviaria che collega il centro del capoluogo pugliese con i principali comuni del Nord Barese: Bitonto, Terlizzi, Ruvo, Corato, Andria e Barletta.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Una realtà che da quasi un secolo è protagonista del trasporto pubblico regionale, ma che negli ultimi anni fatica a far parlare bene di sé gli utenti. Il momento più doloroso è coinciso sicuramente con il tragico incidente avvenuto il 12 luglio 2016. In quella data, nel tratto a binario unico tra Corato e Andria, lo scontro frontale tra due convogli provocò la morte di 23 persone e il ferimento di altre 57.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Superato il dramma, la Ferrotramviaria Spa, concessionaria del servizio, ha continuato a impegnarsi nel migliorare le strutture e la circolazione, ma i problemi quotidiani sembrano non voler diminuire, come denunciato dai viaggiatori. Problemi che, a detta dell’azienda, nella stragrande maggioranza dei casi sono però da addebitare «a cause esterne».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

I racconti dei passeggeri parlano di veri e propri “viaggi della speranza”. Certo, ci sono i giorni in cui fila tutto liscio o quasi, ma i ritardi a doppia cifra si presentano spesso. Tanto da complicare seriamente la vita a chi deve raggiungere il posto di lavoro o l’Università.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Vengo in facoltà ogni giorno – racconta il ruvese Michele – e almeno tre o quattro volte a settimana sono costretto a subire ritardi di 20-30 minuti. Insomma, pago un abbonamento mensile di 80 euro per avere un servizio assolutamente scadente».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Gli fa eco la sua concittadina Annarita, che lamenta frequenti soppressioni di corse, con «treni che si fermano nel nulla, senza che i passeggeri ricevano spiegazioni, o che saltano le fermate previste». «E così ogni volta che dobbiamo sostenere un esame, per paura di arrivare in ritardo, ci facciamo accompagnare in auto», raccontano in coro i due giovani.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

E sembra non andare molto meglio a chi compie solo brevi tratti. Il 60enne Nicola ad esempio prende il treno ogni mattina dalla fermata Europa, all’inizio del rione San Paolo, «ma il convoglio che arriva da Andria arriva sempre strapieno e con ritardi anche di 20 minuti», ci dice quando lo incontriamo nella Stazione centrale di Bari.

A dar voce al malcontento dei pendolari da qualche anno esiste anche un apposito gruppo Facebook, chiamato non a caso “Disservizi Ferrovia Bari Nord”. Gli aggiornamenti sono quotidiani. Ne leggiamo alcuni dei più recenti. «Ogni giorno non ne va bene una, sempre gli stessi problemi», afferma esasperata Anna Maria il 24 maggio. «Ormai si fa prima a raggiungere una città vicina servita da Trenitalia e di là prendere un treno per Bari», sottolinea Mariella. «Dopo una giornata di lavoro vado in stazione Quintino Sella per prendere il treno delle 17.33 ma tutto è bloccato – è la cronaca di Maria -. Ci dicono di andare a Bari centrale dove dovrebbero esserci dei pullman sostitutivi che però non abbiamo mai trovato».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Ma com’è possibile che accada tutto questo su una linea che comunque negli anni è stata oggetto di numerosi interventi di ammodernamento? Nel 2008 Ferrotramviaria Spa inaugurò infatti il tratto metropolitano fino al quartiere San Paolo. Nel 2013 fu la volta della variante per l’Aeroporto di Palese. Nel frattempo è iniziato il raddoppiamento dei binari nei tratti a binario unico che in buona parte è già stato completato. E ad aprile 2023 sono state inaugurate le nuove stazioni di Corato Ospedale e Andria Sud. Tra l’altro dopo l’incidente del 2016 la linea ferroviaria è stata ripristinata su tutto il percorso, con la sola eccezione dell’ultimo segmento fino a Barletta, ancora servito da bus.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ma allora qual è la causa di questi ritardi ormai cronici? L’azienda chiarisce con forza come la maggior parte dei problemi sia dovuta a cause esterne a essa. Prima fra tutte le frequentissime «infrazioni commesse dagli automobilisti presso i passaggi a livello che provocano gravi ritardi all’intera circolazione ferroviaria», come denuncia Ferrotramviaria in un suo recente comunicato.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«La linea da Bari a Barletta - ci spiega una fonte interna alla società - è infatti ancora costellata dai vecchi sistemi di chiusura del traffico automobilistico al momento del passaggio dei treni. Strutture che non è semplice eliminare, perché occorre il benestare dei Comuni e della relativa popolazione. I conducenti fanno così la “corsa” per evitare di restare fermi davanti al passaggio al livello per diversi minuti e spesso, molto spesso, accade che rimangano chiusi tra le sbarre, a due passi dai binari. Altre volte invece capita che vengano letteralmente schiacciati dalle sbarre in chiusura o che le sfondino accelerando».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

In effetti basta farsi un giro su Google per capire come effettivamente questi episodi siano quasi all’ordine del giorno. E ogni volta i treni sono così costretti a fermarsi perché non possono ripartire in presenza di ostacoli sui binari o nei pressi di questi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

L’applicazione della normativa Ansfisa (Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali) impedisce infatti la cosiddetta “marcia a vista” dei treni al passaggio a livello finché esso non venga presenziato e quindi messo definitivamente in sicurezza. In sostanza i macchinisti devono fermarsi completamente in attesa che l’area interessata sia sgombrata del tutto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Il solo passaggio a livello di Madonna delle Grazie a Ruvo ha registrato 23 episodi del genere nel 2023 e ben 15 dall’inizio del 2024», ha affermato in una recente intervista il direttore generale trasporto di Ferrotramviaria, Massimo Nitti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Spesso per sopperire alla cancellazione delle corse dei treni si ricorre ai  bus, ma naturalmente l’operazione di spostamento richiede tempo e il rimedio non può essere istantaneo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

E quindi ai viaggiatori, almeno per ora, non resta che mettersi l’anima in pace continuando a convinvere con i ritardi. In attesa che un giorno ponti e interramenti permettano l’eliminazione dei famigerati passaggi a livello o che gli automobilisti comincino finalmente a comprendere il significato di “educazione stradale”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Foto della pagina facebook “Disservizi Ferrovia Bari Nord”


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