di Mattia Petrosino

Bari, riapre il leggendario bar Mokador: «Restituiamo un pezzo di storia alla città»
BARI – Riapre il Mokador. Lo storico bar che ha animato la vita cittadina dagli anni 30 agli 80, alzerà di nuovo le sue saracinesche non appena sarà terminata l’emergenza Coronavirus. A rivelarcelo è il 50enne barese Francesco Carrassi, colui che ha deciso di inaugurare un esercizio commerciale con lo stesso nome, la stessa insegna e situato nello stesso punto del leggendario locale. Il Mokador si trovava infatti su corso Cavour ad angolo con via Imbriani, alle porte del Quartiere Umbertino.

«È proprio lì che apriremo non appena potremo finire i lavori di ristrutturazione – ci dice Francesco -. Assieme a mia figlia Maira abbiamo rilevato infatti il locale occupato in precedenza da un negozio di abbigliamento. Avremmo già concluso se non fosse stato per il Covid-19. Ora speriamo di farcela entro l’estate: il nostro desiderio è quello di restituire un pezzo di storia alla città».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Fu soprattutto negli anni 60 che questo piccolo bar da 40 metri quadri, senza posti a sedere, divenne un punto di riferimento. A gestirlo, assieme alla sua famiglia, era il signor Scipione.  

«Era un po’ il “rivale” del Saicaf, che si trovava di fronte, sull’altro lato di corso Cavour – ci dice il 68enne Giancarlo -. Solo che mentre quest’ultimo era il ritrovo dei giovani della Bari “bene”, al Mokador andavano tutti, senza distinzione di classe sociale».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Chiudendo molto tardi, il bar divenne anche il ritrovo di coloro che smontavano dal lavoro di notte. «Facevo il cameriere in un ristorante vicino – ci racconta il 77enne Antonio – e dopo aver finito il turno mi riunivo lì con i cuochi e gli addetti alla reception degli alberghi per bere un’ultima cosa prima di andare a letto. Ricordo che anche a sera inoltrata era sempre strapieno di gente e a volte incrociavamo gli amici che partivano per le battute di caccia o che andavano a pescare».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il Mokador, che vendeva anche le sigarette, era famoso per il suo ottimo caffè (torrefatto dall’azienda di produzione omonima) e per i gelati. «Il migliore era la “parigina” – ricorda il 75enne Nicola -: composto da panna, crema di caffè e pan di Spagna imbevuto di un liquore “segreto”».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Tutte cose che Francesco e Maira vorrebbero ora riproporre. «Aggiungeremo giusto qualche tavolino – spiega – e faremo in modo di differenziare l’offerta del giorno (caffè e cornetti), con quella della sera (cocktail e aperitivi). La nostra intenzione è quella di riportare i baresi all’atmosfera di una volta, facendo rivivere un angolo della città che fu, un tempo, il fulcro della “movida”».


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  • nico salatino - punto di ritrovo 1971 io Mimì Uva e Nunzio Ingrosso io e il grande Franco Saponara detto Franco meazza grazie a lui emilio solfrizi e Antonio stornaiolo sono diventati toti e tata
  • MICHELE DAMMICCO606 - Lo ricordo benissimo! Con i miei suoceri, figlio e cognati, dopo la notte di capodanno si andava tutti insieme a prendere il caffè….era sempre aperto! Ci andrò non appena aprirà! Auguri al nuovo gestore!
  • Francesco - Ricordo il famoso gianduiotto, gelato morbido con la stessa forma dell'attuale Magnum
  • Donato - Non mancherò di prendermi un caffe
  • Michele Monno - Lavoravo in un negozio di scarpe in corso Cavour ero ragazzino e ricordo che spesso compravo il gelato dal Mokador, quel locale emanava qualcosa di simpatia storica.
  • Mario - Io studente fuori sede in pensione in via di crollalanza e con le lezioni alla camera di commercio lo ricordo
  • Stefano - Beh! allora volete proprio farmi rattristire, nel senso buono. Grazie Mattia per questo articolo. I miei genitori, ai tempi in cui il Mokador era un punto di riferimento, erano i gestori di un altro punto di riferimento barese a pochi metri dal Mokador ed era il grande Locale, Caffetteria, dolciumi con il nome di SICA. (Società Italiana Caramelle ed Affini) che aveva stabilimento dalle parti di via Re David. Adesso, da tanti anni vivo al Nord, ma , quando leggo i vostri articoli, il mio cuore pulsa (Bari, Bari, Bari). Grazie PS: ma i baresi di oggi apprezzano e conoscono queste storie???? Stefano
  • maria teresa mossa - Gent.mo staff, Scopro con immenso piacere che alla mia Bari verrà restituito uno dei suoi storici locali della movida passata. Locale in cui ci ha lavorato anche il mio papà (che oggi avrebbe compiuto 85 anni). Volevo chiedere una cortesia ai proprietari, poiché mio padre è raffigurato nella foto che fa da manifesto/insegna al suddetto Mokador, sarebbe possibile avere un file o un negativo della foto stessa? Magari ci potremmo presentare dal vivo... Io e i miei fratelli ci terremmo davvero tanto. Attendo vostra risposta. Cordiali saluti. Maria Teresa Mossa.


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