Gli anni del festival "Azzurro": quando la musica italiana era di casa a Bari
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martedì 12 novembre 2019
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di Laura Villani
Era una sorta di Sanremo, visto che si svolgeva per più giorni e prevedeva una vera e propria gara: i partecipanti erano divisi in squadre e si sfidavano a colpi di hit. Una giuria composta da pubblico e giornalisti decretava poi il team vincitore.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Domenico Modugno, Lucio Dalla, Paolo Conte, Gianni Morandi, Riccardo Cocciante, Franco Battiato, Vasco Rossi, Renato Zero, Loredana Bertè, Antonello Venditti, Ivano Fossati, Zucchero: questi sono solo alcuni dei cantanti italiani che si alternarono sul palco del politeama.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Artisti a cui si aggiunsero grandi star straniere. Qualche nome? A-Ha, Joe Cocker, Bob Geldof, Peter Tosh, The Cure, Afrika Bambaataa, Joe Jackson, Bronski Beat, Living In A Box, Nick Camen, Matt Bianco, Village People, Gypsy Kings. Parliamo della "crema" della scena pop di quegli anni.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Il programma fu ideato dal produttore-conduttore Vittorio Salvetti, che pensò a quel nome per portare fortuna alla Nazionale di calcio in partenza per i Mondiali. Vuoi perché la Coppa del Mondo arrivò davvero, vuoi perché l’esperimento piacque, “Azzurro” finì così per diventare un appuntamento fisso della musica italiana.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
E non deve sorprendere la scelta di Bari come sede (solo nel 1984 venne preferita Milano): in quegli anni il capoluogo pugliese era tra le città più attive dal punto di vista della cultura e dello spettacolo. Il Petruzzelli poi rappresentava un palco d’eccellenza nel panorama artistico non solo italiano ma europeo, basti a pensare alle acclamate esibizioni di Baryshnikov, Nureyev e Pavarotti.
«Fu un momento pazzesco, tutti i grandi cantanti passavano di qua: il quartiere Umbertino per giorni rimaneva completamente bloccato per via degli ammiratori che affollavano le vie intorno al teatro», ci riferisce il 65enne Walter Sabato, fan della manifestazione che riusciva ogni anno ad avere accesso al backstage del festival.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Di quella esperienza Walter custodisce molti scatti che ha raccolto in un album personale. Lo sfogliamo vedendolo ritratto con Venditti, la Berté, Alice, Battiato e Renato Zero, quest’ultimo in costume da indiano d’America.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
C’è anche la locandina originale: raffigurava un marinaio barbuto con un’ancora che si arriccia in una chiave di violino. Un’immagine che richiamava l’aria di mare, la voglia di spiaggia: i riflettori sullo show si accendevano infatti alle porte dell’estate (da cui il sottotitolo “Estate d’Europa”).Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Avevo vent’anni e con gli amici mi piazzavo sotto l’Hotel Oriente, lì dove soggiornavano gli artisti: una volta ebbi anche la fortuna di intrufolarmi ed avvicinare la conduttrice Milly Carlucci – ci racconta il 56enne barese Massimo –. C’era un’atmosfera elettrizzante, grande fermento, si sgomitava coi taccuini per avere gli autografi. Corso Cavour poi era del tutto impraticabile per le auto».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Ero ragazzina e ricordo che riuscii ad assistere alla performance di Joe Cocker – ci dice la barese Simona –. Facevamo a gara a chi faceva più confusione, così da farci riprendere dalle telecamere».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
E chi non frequentava il Petruzzelli poteva comunque guardarsi la trasmissione da casa, grazie alla diretta televisiva. «Lo seguivamo tutti in famiglia: era il nostro Sanremo», ricorda il 54enne Salvatore.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
La storia si interruppe nel 1990 e nel 1991, quando per lavori di restauro del Petruzzelli il luogo dell’evento fu spostato prima a Venezia e poi a Vicenza. E nel 1992 divenne poi impossibile far tornare il festival nella sua sede storica visto che nel frattempo era stata tristemente incendiata. Bari però fu comuque scelta per l’ultima edizione di Azzurro, che si tenne al Teatroteam nel maggio del 1992.
«Di quei tempi non resta che il ricordo – conclude Massimo -. Azzurro incarnò perfettamente lo spirito degli anni 80: edonismo, leggerezza, divertimento. Ciò che desideravamo soprattutto noi giovani, smaniosi di uscire dal triste e buio periodo segnato dal terrorismo».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
(Vedi galleria fotografica)
Nel video le premiazioni di “Azzurro 88” e “Azzurro 89”:
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I commenti
- Enzo - La mattina andava in diretta in radio un riassunto della serata precedente con alcuni artisti. Milly Carlucci veniva al mio bar a far colazione e vi lascio immaginare la folla che riempiva il bar. Non avendo il bar all'interno della RAI, io avevo la possibilità di entrare ed uscire portando colazioni ai cantanti. Ovviamente il bar era la Cremeria di fronte alla rai
- luciano - In quegli anni lavoravo all'Hotel Oriente quanti bei ricordi e aneddoti. Nei giorni della manifestazione scoprivo di avere tantissimi amici e parenti, tutti con un'unica richiesta "accedere all'interno dell'hotel Oriente".
- Vito - Ho avuto occasione di lavorare presso Hotel ORIENTE , nell'aprile 83, dove alloggiavano tutti. Ho avvicinato tutti i partecipanti. Ricordo con simpatia le battute"fuori onda" del mitico Lino Banfi, durante una partita a carte, tra cui Diego Abbantantuono. Ricordo che rimasti senza sigarette , acquustarono da me, neocongedato dalla leva, mezzo pacchetto di MS, dandomi £ 50.000. Ricordi bellissimi . Sono ritornato ad aprile 84 come ospite drll'albergo, grazie alla disponibilità del Direttore, grandissimo uomo che ricordo con piacere.
- Mario Brambilla - Sono stato fotografo di scena durante la manifestazione Azzurro del 1983 e ricordo perfettamente il clima da red carpet di quei giorni.